Triste e incazzato perché non potevo frequentare i miei coetanei in adolescenza, triste e incazzato perché tutti facevano esperienze tranne me e mi sentivo in difetto, triste e incazzato perché non posso più fare queste esperienze, triste e incazzato perché dovrò diventare un wage slave mediocre. Ora che ci penso ho passato 1/4 della mia vita (quella che è considerata teoricamente la migliore), sempre triste e incazzato, con i miei genitori che non mi capivamo, con i miei coetanei che erano più spensierati di me mentre io sono sempre stato pieno di paranoie, incazzato con le np che avevano la chiave per farmi sentire validato come maschio, come ragazzo e come persona. Triste e incazzato per l'ignoranza che c'è in giro, e passare ogni giornata con problemi d'ansia e depressione.
Come ho già spiegato in un altro thread se mi fossi preso la responsabilità per risolvere i miei problemi invece di languire nell'accascio, oggi forse avrei una vita (e un passato) migliore. E mi sono accorto che la delusione di non essermi goduto la gioventù sta per essere sostituita dalla delusione di avere una vita lavorativa mediocre. Ma questa volta non voglio cadere nella tristezza, nell'odio, nell'apatia, nella depressione o nell'accascio. Adesso con tutta l'esperienza maturata dalle continue rimuginazioni voglio decidere di avere io il controllo, non lascerò che la mia presunta mediocrità mi faccia sentire in difetto. La vita è troppo breve per passarla sempre in questo stato.
Voglio avere un approccio stoico e proattivo, voglio provare gratitudine per le cui su cui essere grato, voglio concentrarmi su di me e sulle cose positive che posso fare/avere riconoscendo l'ignoranza e la mediocrità quando si presentano senza però farmi influenzare da esse (come invece ho sempre fatto).
"Tu non puoi citarmi nessuno che sappia come ha cominciato a volere le cose che vuole: non vi è giunto di proposito, vi è capitato seguendo un impulso. La fortuna ci viene incontro tanto spesso quanto noi andiamo incontro a lei. È vergognoso non avanzare, ma essere trascinati e, trovandosi improvvisamente in mezzo alla tempesta degli eventi, chiedersi stupiti: "Come sono arrivato a questo punto?" Stammi bene." (SENECA)

Come ho già spiegato in un altro thread se mi fossi preso la responsabilità per risolvere i miei problemi invece di languire nell'accascio, oggi forse avrei una vita (e un passato) migliore. E mi sono accorto che la delusione di non essermi goduto la gioventù sta per essere sostituita dalla delusione di avere una vita lavorativa mediocre. Ma questa volta non voglio cadere nella tristezza, nell'odio, nell'apatia, nella depressione o nell'accascio. Adesso con tutta l'esperienza maturata dalle continue rimuginazioni voglio decidere di avere io il controllo, non lascerò che la mia presunta mediocrità mi faccia sentire in difetto. La vita è troppo breve per passarla sempre in questo stato.
Voglio avere un approccio stoico e proattivo, voglio provare gratitudine per le cui su cui essere grato, voglio concentrarmi su di me e sulle cose positive che posso fare/avere riconoscendo l'ignoranza e la mediocrità quando si presentano senza però farmi influenzare da esse (come invece ho sempre fatto).
"Tu non puoi citarmi nessuno che sappia come ha cominciato a volere le cose che vuole: non vi è giunto di proposito, vi è capitato seguendo un impulso. La fortuna ci viene incontro tanto spesso quanto noi andiamo incontro a lei. È vergognoso non avanzare, ma essere trascinati e, trovandosi improvvisamente in mezzo alla tempesta degli eventi, chiedersi stupiti: "Come sono arrivato a questo punto?" Stammi bene." (SENECA)
