È giusto che rimanga Incel

Anche per voi il rifiuto permanente è diventata parte della vostra identità? C'è una strana dignità in questa estraneità al gioco dell'amore.

In quanto Incel, ci ho messo radici in questa identità. È una strana comodità, una stanza buia che conosco bene, dove le paure diventano amiche e il rifiuto un sollievo più che un dolore.

Il pensiero di provarci con una donna mi terrorizza più di qualsiasi altra cosa, ma più ancora mi spaventa perdere ciò che sono diventato. Questa etichetta che mi porto addosso come una seconda pelle. Tant'è vero che quando una ragazza sfodera la propria gentilezza nei miei confronti, mi sento quasi infastidito.
"Non devi darmi alcuna chance". Così la voce nella mia testa la esorta affinché possa rimanere in questo guscio confortante.

E poi, diciamocelo, scopare è solo ginnastica umida, un'attività meccanica senza troppi meriti. Se dovesse succedere (e dubito succederà) non dovrebbe davvero cambiare nulla. Non può cambiare nulla. Perché la verità, sporca e sincera, è che forse io dovrei stare solo. Forse è meglio così, perché sono marcio dentro, superficiale fino all'osso, e quando guardo una donna, non vedo altro che un contenitore, qualcosa in cui riversare l'inquietudine biancastra del mio essere.

È forse giusto il mio letto rimango vuoto. Sia per loro, che per me. E in questo limbo, che sia dannato o benedetto, ormai ci sto comodo.
 
Mi ci ritrovo abbastanza, mi sono comportato tutto sommato "peggio" con femmine che sono state esclusivamente per educazione "gentili" con me, respingendole e tenendole lontane a prescindere, che chi con mi ha deriso in partenza, che ho paradossalmente rispettato di più. Alla fine, ci si trova meglio, più familiari, più protetti in un certo senso, in quello che si è stati abituati a pensare.
 
Secondo me vale un pò per tutto, quando si ha un continuo rinforzo negativo su qualcosa (reale e/o indotto dalla psiche) purtroppo è inevitabile che diventi parte di noi stessi in qualche modo.
Arriva a definirci come persone... ed è difficile staccarsene, per quanto possa lentamente uccidere sul momento diventa la nostra confort zone, qualcosa di familiare che può evitare tutto lo stress che comporterebbe la messa in discussione.
A essere sicnera non so come se ne possa uscire però sappi che non è giusto che tu sia incel, non devi stare da solo e non credo tu sia superficiale come dici, sopratutto se riesci ad avere consapevolezza di certe dinamiche interne, a farti determinate domande.
E comunque sono dell'idea che non esista una linea che, una volta superata, renda qualcuno per sempre indegno di essere felice, se c'è consapevolezza, comprensione dei propri errori e una sorta di spinta a essere migliore chiunque si merita di essere sereno
 
Anche per voi il rifiuto permanente è diventata parte della vostra identità? C'è una strana dignità in questa estraneità al gioco dell'amore.
Sì, mi vi rivedo abbastanza 👍

Secondo me vale un pò per tutto, quando si ha un continuo rinforzo negativo su qualcosa (reale e/o indotto dalla psiche) purtroppo è inevitabile che diventi parte di noi stessi in qualche modo.
Basata
 
Cmq questo discorso mi fa venire in mente Pirandello che dice che per essere felici bisognerebbe abbandonare tutte le etichette che ci hanno cristallizzato in una sola forma precisa , etichette che ci siamo affibbiati noi e quelle che ci ha imposto la società, per poter diventare un unico fluire con la vita e godere davvero di ogni esperienza.
Non so quanto sia fattibile ma mi è sempre piaciuta come visione
 
Cmq questo discorso mi fa venire in mente Pirandello che dice che per essere felici bisognerebbe abbandonare tutte le etichette che ci hanno cristallizzato in una sola forma precisa , etichette che ci siamo affibbiati noi e quelle che ci ha imposto la società, per poter diventare un unico fluire con la vita e godere davvero di ogni esperienza.
Non so quanto sia fattibile ma mi è sempre piaciuta come visione
Questo è molto bello e posso dire che l'ho applicato cambiando giri di amici quando mi sentivo molto immobilizzato con le stesse persone e le stesse dinamiche che si ripetevano, uscire le sere e andare a bere la solita birra al solito pub o giocare alla play ecc.
Ho deciso di dare una svolta e abbandonare quei giri definitivamente perché appunto mi sentivo quell'etichetta e di non poter fare altro.

E dopo averlo fatto devo dire che tutto è cambiato:
Sono rimasto completamente solo :LOL:
 
Cmq questo discorso mi fa venire in mente Pirandello che dice che per essere felici bisognerebbe abbandonare tutte le etichette che ci hanno cristallizzato in una sola forma precisa , etichette che ci siamo affibbiati noi e quelle che ci ha imposto la società, per poter diventare un unico fluire con la vita e godere davvero di ogni esperienza.
Non so quanto sia fattibile ma mi è sempre piaciuta come visione
:) da quando ho iniziato la magistrale non ho mai rivelato, eccetto alla mia famiglia, i voti che prendo agli esami: giusto per non fornire agli altri gli strumenti per "definirmi"!
Penso che nella risultante delle forze che portino al successo, oltre alla forza di volontà, la capacità di "fregarsene" del giudizio (inutile) altrui sia determinante sia nel conseguire i propri obiettivi sia per vivere una vita piu' tranquilla ed incondizionata. :D
 
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