DoctorVary
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A 33 anni non sono mai uscito con una ragazza, non ho mai baciato e ovviamente nemmeno fatto sesso. Come da titolo, sottolineo che ho un lavoro più che dignitoso e abbastanza ben pagato, ma questo evidentemente non serve a scopare o a fidanzarsi. Riassumo la mia storia vedendo se questa può essere motivo di discussione e dialogo.
Al liceo, quando ho iniziato vagamente a pensare che avere una fidanzata e fare qualche esperienza sarebbe stato bello, nessuna mi attraeva. Mi facevo le seghe quotidianamente da quando avevo 14 anni (non molto precoce, ma poi molto costante), ero e sono sicuramente etero perché la mia attrazione fisica va solo da quella parte, ma se dovevo pensare a una ragazza con cui provarci, sperando di uscirci e farci qualcosa, allora nessuna di quelle che avevo intorno, carine o meno che fossero, mi attraeva. Inoltre non avevo amici; avevo un buon rapporto con i miei compagni/e di classe ma si fermava tutto alle quattro mura della scuola. Non sono mai stato molto socievole. Si può tranquillamente dire che io non abbia mai avuto un vero amico, uno di quelli che ti vede non avere mai una ragazza e chiederti se può aiutarti in qualche modo.
All'università stavo quasi per pensare di avere qualche tipo di blocco, magari un'incapacità a provare attrazione verso una ragazza (sempre a livello sentimentale, lo specifico perché altrimenti potrebbe sembrare omosessualità latente), poi una ragazza, inaspettatamente, ha iniziato a piacermi. Probabilmente ha giocato a mio favore il gran numero, perché nella "classe" (chiamiamola così) ci saranno stati circa 200 studenti di cui oltre la metà ragazze. Parlottando a lezione qualche volta, poi mantenendo gli stessi posti a sedere per abitudine, qualche risata ed è successo. Non ci credevo nemmeno io, ma è successo. Sono andato in crisi perché non sapevo minimamente come farle capire che mi piaceva, ma infine ho raccolto le energie e, con tutto l'imbarazzo del mondo, mi sono fatto avanti. Ovviamente la risposta a semplici proposte di vedersi per una pizza o un cinema sono state scuse di impegni vari, più volte (2 o 3 nel giro di vari mesi, eh, niente di assillante e soffocante). E poi si è allontanata. Insomma, non è mai stata interessata in quel senso. Ero talmente preso senza riuscire a dimenticarla che ho provato il tutto e per tutto: le ho regalato un libro con un biglietto in cui le dicevo chiaramente che mi piaceva. O la va o la spacca. Risposta: "apprezzo molto ma penso che possiamo essere solo amici". Non mi pento di ciò che ho fatto, perché è servito a dimenticarla, quantomeno. Senza quel gesto mi sarebbe rimasta lì in mente ancora per chissà quanto.
Circa un anno dopo, sempre con la stessa modalità (all'università, per puro caso, zero interesse iniziale), ho conosciuto un'altra ragazza che ha iniziato a piacermi. Molto diversa dalla prima fisicamente (la prima un po' maschiaccio, la seconda molto femminile, in comune avevano solo un carattere forte e una spiccata ironia). Nonostante fosse molto più improbabile perché molto bella, magra, con occhi azzurri e ricci lunghi capelli biondi, lontana anni luce dalle mie possibilità, con lei ho veramente pensato che sarebbe diventata la mia ragazza qualche volta. Eravamo molto uniti, ci sentivamo ogni giorno non solo per lo studio che facevamo insieme ma anche per il puro piacere di sentirci, scherzavamo sempre, mi cercava, mi diceva e scriveva di volermi bene, di essere speciale per lei, ecc. Ero cotto anche più di prima. Ma intanto la vedevo uscire con uno, mettersi con un altro per qualche mese, poi lasciarsi e in tutto questo io non venivo mai preso in considerazione. Quando le chiedevo di uscire era sempre impegnata. Un paio di volte siamo anche usciti noi due insieme da soli alla sera, ma era chiaramente il rapporto tra due amici per lei. Nulla oltre il bacino sulla guancia per saluto. Infine, per motivi di lavoro, si è trasferita all'estero e da allora la sento molto raramente per non dire quasi per nulla. E col tempo me ne sono fatto una ragione.
Questo accadeva circa 6-7 anni fa. Ho sperato che succedesse ancora, ma non è successo. Qualche volta, due o tre al massimo, ho pensato che ci fosse qualcuna che poteva iniziare a piacermi di nuovo, ma non ero convinto e non lo sono tuttora. Un'amica, che attualmente è la mia migliore amica, un'altra collega, ma per tutte queste il pensiero è stato poco convinto e infatti la "attrazione" (se così si può chiamare) è passata rapidamente.
Ed eccoci qui. Attualmente ho un buon lavoro, il denaro non mi manca, ho addirittura degli "amici" (anche se io non li reputo tali in senso stretto) con cui mi vedo ogni tanto per un biliardo e una birra, ma di ragazze nemmeno l'ombra. Lavoro in ospedale, quindi in un ambiente fatto al 70-80% da donne, ma niente da fare. Sono stimato per la mia competenza e perché lavoro bene, nessuno lo nasconde, ma nessuna ha mai dimostrato nient'altro per me a parte la stima professionale. E nemmeno a me interessa qualcuna, ad essere sincero, indipendentemente dall'aspetto fisico. L'amicadi cui sopra è l'unica che abbia mai aperto il discorso su che potrei fare per avere una ragazza, evidentemente notando la mia (impossibile da non notare) solitudine: mi ha proposto di cambiare il mio aspetto e la mia personalità (palestra, vestiti, iniziare ad andare nei bar ad approcciare le tipe a caso...) per trovarmi una ragazza. Nessun'altra persona mi aveva mai parlato in quei termini, per gli altri evidentemente sono una specie di eunuco asessuale e asessuato senza alcuno stimolo sessuale. Le ho comunque risposto che piuttosto di fare quella roba mi sarei sparato in bocca o al massimo avrei pagato una escort. Lì ha chiuso il discorso, mai più riaperto.
Fin qui ho raccontato il passato. Un passato triste, solitario, fatto di seghe e frustrazione nel vedere gli altri progredire mentre io ero costretto a non vivere. Perché? Brutto aspetto innanzitutto (chi mi ha rifiutato dopotutto lo ha fatto per quello e non do loro torto, perché sono bassino, sovrappeso, pallido, occhiaie, sopracciglia spesse, mento retruso, orecchie a sventola, denti davanti in fuori), carattere quantomeno discutibile (mi descriverei asociale, diffidente, testardo, sarcastico, insensibile, scontroso, egoista, invidioso, pigro, arrogante, supponente, orgoglioso, irascibile), scarse se non nulle occasioni (senza un giro di amici e senza interessi sociali), netto rifiuto dei compromessi (es: cambiare atteggiamento, abbigliamento, acconciatura, abitudini...).
Ma il presente? E il futuro? Facile, continueranno così. Socievole non lo sono mai stato e non lo sarò mai, bello non lo sono mai stato e non lo sarò mai, non ho la minima intenzione di piegarmi ai compromessi, di cambiare, di adattarmi, hobby sociali non ne ho mai avuti e non ne avrò mai, gli "amici" (anche quei surrogati che ho) progrediranno e spariranno giustamente sempre più assorti dai loro doveri di coniugi e di genitori, la scuola e l'università sono concluse, sul lavoro ci sono sempre le stesse persone e le sconosciute a caso non mi fanno nessun effetto come non me ne facevano a 14 anni, quindi girare da solo nei bar o nei locali sarebbe totalmente inutile oltre che noioso a morte, irritante e frustrante. Alla domanda "dove ti vedi tra 10 anni?" rispondo facilmente: se non avrò ancora trovato il coraggio di piantarmi pietosamente una pallottola in testa, l'alternativa, ancora più deprimente, è di essere ancora solo come un cane, a farmi le pugnette su pornhub alla sera o su foto in costume di conoscenti, amiche e colleghe prese da Instagram, al massimo spendendo qualche soldo in escort per togliermi lo sfizio. Bello, eh?
Provo a raccontare la mia storia qui per sentire altre opinioni, perché sono stufo di sentire le stesse 4 cose in croce, quelle che qualunque sconosciuto sulle chat anonime che frequento quotidianamente mi propina. Per la cronaca sono le seguenti:
- "Fai attività fisica", senza capire che se anche pesassi di meno farei comunque cagare e senza capire che a me l'attività fisica fa cagare da sempre e non facevo sport neanche da bambino.
- "Provaci con le tipe a caso nei locali", senza capire che le tipe a caso non mi interessano. La risposta a quel punto è "conoscile, quindi non sono più sconosciute" senza capire che non mi interessa conoscerle e non sono un morto di figa che finge interesse verso sconosciute a caso sperando vagamente che ricambino l'interesse (finto) e che inizino magicamente a piacermi, oltretutto ricambiando. Fantascienza.
- "Cambia completamente, vestiti in un altro modo, fatti il fisico, i capelli in un altro modo, trasferisciti in un'altra città, magari all'estero" senza capire che non voglio trasferirmi né cambiare perché io sono ciò che sono e non voglio essere un'altra cosa. Il problema è ciò che (non) ho, quello che sono mi va benissimo.
- "Vai dallo psicologo" senza capire che non ho dubbi, non ho insicurezze, tantomeno malattie mentali e che pertanto le chiacchiere a pagamento non mi servono a niente.
- "Insisti e vedrai, credici, impegnati, mettiti in gioco" senza capire che sono frasi fatte, astratte, che non significano nulla concretamente e pertanto sono inattuabili.
Ho concluso.
Al liceo, quando ho iniziato vagamente a pensare che avere una fidanzata e fare qualche esperienza sarebbe stato bello, nessuna mi attraeva. Mi facevo le seghe quotidianamente da quando avevo 14 anni (non molto precoce, ma poi molto costante), ero e sono sicuramente etero perché la mia attrazione fisica va solo da quella parte, ma se dovevo pensare a una ragazza con cui provarci, sperando di uscirci e farci qualcosa, allora nessuna di quelle che avevo intorno, carine o meno che fossero, mi attraeva. Inoltre non avevo amici; avevo un buon rapporto con i miei compagni/e di classe ma si fermava tutto alle quattro mura della scuola. Non sono mai stato molto socievole. Si può tranquillamente dire che io non abbia mai avuto un vero amico, uno di quelli che ti vede non avere mai una ragazza e chiederti se può aiutarti in qualche modo.
All'università stavo quasi per pensare di avere qualche tipo di blocco, magari un'incapacità a provare attrazione verso una ragazza (sempre a livello sentimentale, lo specifico perché altrimenti potrebbe sembrare omosessualità latente), poi una ragazza, inaspettatamente, ha iniziato a piacermi. Probabilmente ha giocato a mio favore il gran numero, perché nella "classe" (chiamiamola così) ci saranno stati circa 200 studenti di cui oltre la metà ragazze. Parlottando a lezione qualche volta, poi mantenendo gli stessi posti a sedere per abitudine, qualche risata ed è successo. Non ci credevo nemmeno io, ma è successo. Sono andato in crisi perché non sapevo minimamente come farle capire che mi piaceva, ma infine ho raccolto le energie e, con tutto l'imbarazzo del mondo, mi sono fatto avanti. Ovviamente la risposta a semplici proposte di vedersi per una pizza o un cinema sono state scuse di impegni vari, più volte (2 o 3 nel giro di vari mesi, eh, niente di assillante e soffocante). E poi si è allontanata. Insomma, non è mai stata interessata in quel senso. Ero talmente preso senza riuscire a dimenticarla che ho provato il tutto e per tutto: le ho regalato un libro con un biglietto in cui le dicevo chiaramente che mi piaceva. O la va o la spacca. Risposta: "apprezzo molto ma penso che possiamo essere solo amici". Non mi pento di ciò che ho fatto, perché è servito a dimenticarla, quantomeno. Senza quel gesto mi sarebbe rimasta lì in mente ancora per chissà quanto.
Circa un anno dopo, sempre con la stessa modalità (all'università, per puro caso, zero interesse iniziale), ho conosciuto un'altra ragazza che ha iniziato a piacermi. Molto diversa dalla prima fisicamente (la prima un po' maschiaccio, la seconda molto femminile, in comune avevano solo un carattere forte e una spiccata ironia). Nonostante fosse molto più improbabile perché molto bella, magra, con occhi azzurri e ricci lunghi capelli biondi, lontana anni luce dalle mie possibilità, con lei ho veramente pensato che sarebbe diventata la mia ragazza qualche volta. Eravamo molto uniti, ci sentivamo ogni giorno non solo per lo studio che facevamo insieme ma anche per il puro piacere di sentirci, scherzavamo sempre, mi cercava, mi diceva e scriveva di volermi bene, di essere speciale per lei, ecc. Ero cotto anche più di prima. Ma intanto la vedevo uscire con uno, mettersi con un altro per qualche mese, poi lasciarsi e in tutto questo io non venivo mai preso in considerazione. Quando le chiedevo di uscire era sempre impegnata. Un paio di volte siamo anche usciti noi due insieme da soli alla sera, ma era chiaramente il rapporto tra due amici per lei. Nulla oltre il bacino sulla guancia per saluto. Infine, per motivi di lavoro, si è trasferita all'estero e da allora la sento molto raramente per non dire quasi per nulla. E col tempo me ne sono fatto una ragione.
Questo accadeva circa 6-7 anni fa. Ho sperato che succedesse ancora, ma non è successo. Qualche volta, due o tre al massimo, ho pensato che ci fosse qualcuna che poteva iniziare a piacermi di nuovo, ma non ero convinto e non lo sono tuttora. Un'amica, che attualmente è la mia migliore amica, un'altra collega, ma per tutte queste il pensiero è stato poco convinto e infatti la "attrazione" (se così si può chiamare) è passata rapidamente.
Ed eccoci qui. Attualmente ho un buon lavoro, il denaro non mi manca, ho addirittura degli "amici" (anche se io non li reputo tali in senso stretto) con cui mi vedo ogni tanto per un biliardo e una birra, ma di ragazze nemmeno l'ombra. Lavoro in ospedale, quindi in un ambiente fatto al 70-80% da donne, ma niente da fare. Sono stimato per la mia competenza e perché lavoro bene, nessuno lo nasconde, ma nessuna ha mai dimostrato nient'altro per me a parte la stima professionale. E nemmeno a me interessa qualcuna, ad essere sincero, indipendentemente dall'aspetto fisico. L'amicadi cui sopra è l'unica che abbia mai aperto il discorso su che potrei fare per avere una ragazza, evidentemente notando la mia (impossibile da non notare) solitudine: mi ha proposto di cambiare il mio aspetto e la mia personalità (palestra, vestiti, iniziare ad andare nei bar ad approcciare le tipe a caso...) per trovarmi una ragazza. Nessun'altra persona mi aveva mai parlato in quei termini, per gli altri evidentemente sono una specie di eunuco asessuale e asessuato senza alcuno stimolo sessuale. Le ho comunque risposto che piuttosto di fare quella roba mi sarei sparato in bocca o al massimo avrei pagato una escort. Lì ha chiuso il discorso, mai più riaperto.
Fin qui ho raccontato il passato. Un passato triste, solitario, fatto di seghe e frustrazione nel vedere gli altri progredire mentre io ero costretto a non vivere. Perché? Brutto aspetto innanzitutto (chi mi ha rifiutato dopotutto lo ha fatto per quello e non do loro torto, perché sono bassino, sovrappeso, pallido, occhiaie, sopracciglia spesse, mento retruso, orecchie a sventola, denti davanti in fuori), carattere quantomeno discutibile (mi descriverei asociale, diffidente, testardo, sarcastico, insensibile, scontroso, egoista, invidioso, pigro, arrogante, supponente, orgoglioso, irascibile), scarse se non nulle occasioni (senza un giro di amici e senza interessi sociali), netto rifiuto dei compromessi (es: cambiare atteggiamento, abbigliamento, acconciatura, abitudini...).
Ma il presente? E il futuro? Facile, continueranno così. Socievole non lo sono mai stato e non lo sarò mai, bello non lo sono mai stato e non lo sarò mai, non ho la minima intenzione di piegarmi ai compromessi, di cambiare, di adattarmi, hobby sociali non ne ho mai avuti e non ne avrò mai, gli "amici" (anche quei surrogati che ho) progrediranno e spariranno giustamente sempre più assorti dai loro doveri di coniugi e di genitori, la scuola e l'università sono concluse, sul lavoro ci sono sempre le stesse persone e le sconosciute a caso non mi fanno nessun effetto come non me ne facevano a 14 anni, quindi girare da solo nei bar o nei locali sarebbe totalmente inutile oltre che noioso a morte, irritante e frustrante. Alla domanda "dove ti vedi tra 10 anni?" rispondo facilmente: se non avrò ancora trovato il coraggio di piantarmi pietosamente una pallottola in testa, l'alternativa, ancora più deprimente, è di essere ancora solo come un cane, a farmi le pugnette su pornhub alla sera o su foto in costume di conoscenti, amiche e colleghe prese da Instagram, al massimo spendendo qualche soldo in escort per togliermi lo sfizio. Bello, eh?
Provo a raccontare la mia storia qui per sentire altre opinioni, perché sono stufo di sentire le stesse 4 cose in croce, quelle che qualunque sconosciuto sulle chat anonime che frequento quotidianamente mi propina. Per la cronaca sono le seguenti:
- "Fai attività fisica", senza capire che se anche pesassi di meno farei comunque cagare e senza capire che a me l'attività fisica fa cagare da sempre e non facevo sport neanche da bambino.
- "Provaci con le tipe a caso nei locali", senza capire che le tipe a caso non mi interessano. La risposta a quel punto è "conoscile, quindi non sono più sconosciute" senza capire che non mi interessa conoscerle e non sono un morto di figa che finge interesse verso sconosciute a caso sperando vagamente che ricambino l'interesse (finto) e che inizino magicamente a piacermi, oltretutto ricambiando. Fantascienza.
- "Cambia completamente, vestiti in un altro modo, fatti il fisico, i capelli in un altro modo, trasferisciti in un'altra città, magari all'estero" senza capire che non voglio trasferirmi né cambiare perché io sono ciò che sono e non voglio essere un'altra cosa. Il problema è ciò che (non) ho, quello che sono mi va benissimo.
- "Vai dallo psicologo" senza capire che non ho dubbi, non ho insicurezze, tantomeno malattie mentali e che pertanto le chiacchiere a pagamento non mi servono a niente.
- "Insisti e vedrai, credici, impegnati, mettiti in gioco" senza capire che sono frasi fatte, astratte, che non significano nulla concretamente e pertanto sono inattuabili.
Ho concluso.