Captain-Ugly
New member
Allora, cari amici del forum, volevo un consiglio da parte vostra. Sto scrivendo tramite ChatGPT, cioè sto registrando la mia voce così da non dover perdere tempo nello scrivere, quindi se ci sono dei refusi grammaticali vi chiedo scusa.
L’altro ieri mi sono visto con alcuni ragazzi del mio ex-liceo. In particolare c'era la festa di un nostro ex-professore che ci teneva a festeggiare con tutti quanti (quelli più fidati) il suo compleanno. La festa in sè è stata molto carina e come regalo finale ci ha lasciato un messaggio scritto al computer per tutti quanti gli invitati.
Ho rivisto alcuni miei amici, ma prima faccio una piccola descrizione a monte. Io sento tutti i maschi della classe, eravamo una venticinquina in classe, e dei quattordici maschi sento più o meno quasi tutti. Giochiamo a calcetto ogni domenica, facciamo il fantacalcio insieme, giochiamo a Dungeons & Dragons insieme. Io sono quello che ha sentito per un po' di tempo quasi tutti, dato che ero quello che aveva i rapporti migliori con ogni componente, nonostante non fossi/sia un figo come quelli che stanno in questo forum. Il bello del nostro gruppo di amici è nelle difficoltà; difatti, ci siamo sempre dati una grossa mano quando tra di noi c'erano delle problematiche. Ad esempio abbiamo creato un podcast dopo che un mio amico aveva perso il papà, per stargli accanto. Ogni 3 settimane ci sentivamo, andavamo in uno studio di registrazione e registravamo tutti quanti assieme per passare del tempo assieme. Quindi un bel clima. Io vengo da un liceo classico e sono l'unico che ha fatto ingegneria. Adesso a 25 anni e sto finendo l'ultimo esame e sto scrivendo la tesi magistrale. Mi sento sempre un pochino arrivato rispetto agli altri miei amici che sono tutti laureati in giurisprudenza, lettere e via dicendo. Io mi sento sempre un pochino inferiore. Al che, negli ultimi tempi, mi è sempre venuta in mente la possibilità di lasciare completamente quel gruppo. Voi direte: perché? Se è un bel clima perché abbandonarlo?. Il fatto è che possiedo un disagio sociale (che tra l'altro affronto con la psicologa che però ultimamente un pochino sta ritornando) soprattutto adesso che sono alle battute finali del mio percorso universitario che fa evitare ambienti dove (a mio avviso) mi percepisco come l’ultima ruota del carro. Già con un gruppo di amici storici ho deciso di prendere una decisione simile, in particolare il mio gruppo scout. A fine anno lascerò proprio per tali motivi, nel senso che mi sento un pochino messo da parte, ma soprattutto visto un po' come un idiota ( le ragazze in quel contesto se ne sono sempre approfittate della mia bontà, adesso no perché sono diventato stronzo) .
Volevo perciò chiedere una cosa: com'è che si può uscire secondo voi da un gruppo del genere in cui c'è un rapporto di grossa amicizia e tutti cercano di mettersi a disposizione degli altri?
Vorrei tenermelo come piano X nel caso in cui qualcosa vada storto nei prossimi mesi e per evitare momenti di imbarazzo con persone esterne (ritardo nel laurearmi/ unici ad essere single/ lavoro con basso guadagno, etc..)
L’altro ieri mi sono visto con alcuni ragazzi del mio ex-liceo. In particolare c'era la festa di un nostro ex-professore che ci teneva a festeggiare con tutti quanti (quelli più fidati) il suo compleanno. La festa in sè è stata molto carina e come regalo finale ci ha lasciato un messaggio scritto al computer per tutti quanti gli invitati.
Ho rivisto alcuni miei amici, ma prima faccio una piccola descrizione a monte. Io sento tutti i maschi della classe, eravamo una venticinquina in classe, e dei quattordici maschi sento più o meno quasi tutti. Giochiamo a calcetto ogni domenica, facciamo il fantacalcio insieme, giochiamo a Dungeons & Dragons insieme. Io sono quello che ha sentito per un po' di tempo quasi tutti, dato che ero quello che aveva i rapporti migliori con ogni componente, nonostante non fossi/sia un figo come quelli che stanno in questo forum. Il bello del nostro gruppo di amici è nelle difficoltà; difatti, ci siamo sempre dati una grossa mano quando tra di noi c'erano delle problematiche. Ad esempio abbiamo creato un podcast dopo che un mio amico aveva perso il papà, per stargli accanto. Ogni 3 settimane ci sentivamo, andavamo in uno studio di registrazione e registravamo tutti quanti assieme per passare del tempo assieme. Quindi un bel clima. Io vengo da un liceo classico e sono l'unico che ha fatto ingegneria. Adesso a 25 anni e sto finendo l'ultimo esame e sto scrivendo la tesi magistrale. Mi sento sempre un pochino arrivato rispetto agli altri miei amici che sono tutti laureati in giurisprudenza, lettere e via dicendo. Io mi sento sempre un pochino inferiore. Al che, negli ultimi tempi, mi è sempre venuta in mente la possibilità di lasciare completamente quel gruppo. Voi direte: perché? Se è un bel clima perché abbandonarlo?. Il fatto è che possiedo un disagio sociale (che tra l'altro affronto con la psicologa che però ultimamente un pochino sta ritornando) soprattutto adesso che sono alle battute finali del mio percorso universitario che fa evitare ambienti dove (a mio avviso) mi percepisco come l’ultima ruota del carro. Già con un gruppo di amici storici ho deciso di prendere una decisione simile, in particolare il mio gruppo scout. A fine anno lascerò proprio per tali motivi, nel senso che mi sento un pochino messo da parte, ma soprattutto visto un po' come un idiota ( le ragazze in quel contesto se ne sono sempre approfittate della mia bontà, adesso no perché sono diventato stronzo) .
Volevo perciò chiedere una cosa: com'è che si può uscire secondo voi da un gruppo del genere in cui c'è un rapporto di grossa amicizia e tutti cercano di mettersi a disposizione degli altri?
Vorrei tenermelo come piano X nel caso in cui qualcosa vada storto nei prossimi mesi e per evitare momenti di imbarazzo con persone esterne (ritardo nel laurearmi/ unici ad essere single/ lavoro con basso guadagno, etc..)