Premetto nel dire che non è sempre vero che chi compie del bene sarà premiato, viceversa non sempre chi commette atti malvagi sarà punito e come/quanto.
Mi piacerebbe introdurre un po’ di fisica e filosofia a riguardo:
1) Fisica
“Ad ogni azione una reazione uguale e contraria” (III principio dinamica)
2) Filosofia
“Sympatheia cosmica, ogni evento è collegato al prossimo mediante una catena di causa ed effetto, siamo un tutt’uno” (stoicismo)
Il carnefice che fa del male alla vittima ha compiuto l’azione: la vittima l’ha subita, ma il carnefice l’ha compiuta quindi comunque anch’egli ha vissuto il tutto, è nella sua carne ciò che subdolamente ha compiuto.
Apro adesso una parentesi teologica che secondo me potreste saltarla se siete atei:
“Se Dio esiste e le persone compiono il male, perché non li punisce?”
Supponendo l’esistenza di Dio come principio primo, si potrebbe rispondere che anche noi umani siamo “frammenti di Dio” e che quindi anche la nostra volontà può cambiare gli esiti della storia (senza aspettarci che le cose necessariamente cadano dal cielo come per magia.)
In conclusione:
Nella vita le persone negative/negatività che incontreremo saranno una costante, il segreto per stare interiormente tranquilli quanto più possibile è considerare il karma nè una certezza ( alcuni non pagano i propri conti, almeno nel breve periodo) nè una negazione (nessuno paga il male, ma nella storia determinati criminali hanno pagato le loro azioni quindi si vá contro tale principio di totale negazione) bensì come una potenzialità d’azione/reazione, un qualcosa che potrebbe come non potrebbe verificarsi a nostro vantaggio/svantaggio (come il calcolo delle probabilità).
In tale ottica è sempre meglio dimostrare un atteggiamento sufficientemente etico nei confronti della vita (che non si traduce coll’essere sempre buoni, non dire mai NO, accontentare tutti, non sbagliare mai nè mostrare imperfezioni) quantomeno per generare un certo campo positivo, nella speranza che un domani le carte possano di nuovo giocare a nostro favore!
	
		
			
		
		
	
				
			Mi piacerebbe introdurre un po’ di fisica e filosofia a riguardo:
1) Fisica
“Ad ogni azione una reazione uguale e contraria” (III principio dinamica)
2) Filosofia
“Sympatheia cosmica, ogni evento è collegato al prossimo mediante una catena di causa ed effetto, siamo un tutt’uno” (stoicismo)
Il carnefice che fa del male alla vittima ha compiuto l’azione: la vittima l’ha subita, ma il carnefice l’ha compiuta quindi comunque anch’egli ha vissuto il tutto, è nella sua carne ciò che subdolamente ha compiuto.
Apro adesso una parentesi teologica che secondo me potreste saltarla se siete atei:
“Se Dio esiste e le persone compiono il male, perché non li punisce?”
Supponendo l’esistenza di Dio come principio primo, si potrebbe rispondere che anche noi umani siamo “frammenti di Dio” e che quindi anche la nostra volontà può cambiare gli esiti della storia (senza aspettarci che le cose necessariamente cadano dal cielo come per magia.)
In conclusione:
Nella vita le persone negative/negatività che incontreremo saranno una costante, il segreto per stare interiormente tranquilli quanto più possibile è considerare il karma nè una certezza ( alcuni non pagano i propri conti, almeno nel breve periodo) nè una negazione (nessuno paga il male, ma nella storia determinati criminali hanno pagato le loro azioni quindi si vá contro tale principio di totale negazione) bensì come una potenzialità d’azione/reazione, un qualcosa che potrebbe come non potrebbe verificarsi a nostro vantaggio/svantaggio (come il calcolo delle probabilità).
In tale ottica è sempre meglio dimostrare un atteggiamento sufficientemente etico nei confronti della vita (che non si traduce coll’essere sempre buoni, non dire mai NO, accontentare tutti, non sbagliare mai nè mostrare imperfezioni) quantomeno per generare un certo campo positivo, nella speranza che un domani le carte possano di nuovo giocare a nostro favore!
 
	 
 
		 
 
		 
 
		 
 
		