Deprivazione da amore e psicofarmaci

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Dr. Koper

Well-known member
Bluepillato
Stavo guardando ieri un piccolissimo canale blackpill di un ragazzo americano che parla del fatto che la vera "causa" della depressione non è il trauma infantile e altri spauracchi, ma la mancanza di cose basilari come l'avere una donna intorno che ti desidera, ti sorride, una famiglia per cui lottare - tralasciando ovviamente il fatto che diventando coscienti di certe dinamiche queste cose possano perdere il loro fascino, certamente -.

Questo ragazzo ha giustamente fatto notare come per un maschio alienato, il sorriso di un ginoide per strada - magari per pietà, non certo i sorrisi che ricevono i belli - è come una dose di aderall, di xanax, o di qualsiasi altro farmaco. Perchè in effetti cos'è il farmaco? Il farmaco è una "via breve" per ottenere un certo stato cerebrale. Funziona per un insieme grandissimo di fattori, tra il quale però ce n'è uno psicologico: l'importanza che si da nel sapere COSA ha portato a quello stato. Perchè in alcuni, il semplice fatto di SAPERE che quello stato l'hai ottenuto "saltando" l'esperienza che in natura sarebbe adeguata per ottenere quello stato, è una consapevolezza che non fa funzionare il farmaco. E quindi magari ti seda un po', ma ti rimane sempre "qualcosa" che il farmaco non risolve, un vuoto che c'è stato tra quando hai preso il farmaco e quando l'effetto è arrivato (o non è arrivato): un'esperienza mancata.

Il farmaco, per questo motivo psicologico, non funziona con tutti. Che poi è anche il motivo per cui neanche la psicoterapia funziona con tutti, ma solo con le persone che abbiano almeno una cosa tra 1 low iq 2 grande rispetto per l'autorita dello psicologo

La truffa dell'industria dello psicofarmaco è che notano che il farmaco agisce sul cervello, e quindi poi ti vendono la teoria per cui, se il farmaco agisce sul cervello, prima di prendere il farmaco il problema era il cervello. Mentre in realtà il problema VERO è ciò che sminchia il cervello, cioè la mancanza di certe esperienze. Identificando male al causa dei problemi cerebrali, è inevitabile che il farmaco non funzioni per tutti. Ma ehi, ci si figuri se la dottoressa media succhiacazzi o il dottore medio cuck italiano fa sti ragionamenti: a loro interessa solo vendere e sedare.

Riflessione che mi è venuta non soltanto riflettendo sull'affermazione di questo ragazzo americano che dice che ricevere un sorriso è come una botta di aderrall, ma riflettendo su quando ieri dei cani mi hanno fatto compagnia mentre facevo le trazioni al parco. Non c'è nessun cocktail di farmaci che possa fregare la nostra mente per farle credere che abbiamo fatto certe esperienze.
 
Concordo in gran parte, purtroppo però quando la realtà è pessima e immutabile occorre fuggire, che sia con la droga, col daydreaming, con la religione o con qualsiasi altro mezzo
 
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