Ufo
Well-known member
L estetica ha semore avuto valore, d altronde il mondo è vanità e meschinità, con l avvento della nuova religione materialistica tutto si è trasformato in oggetto e pian piano si sta capendo che i piaceri della carne sono solo dispiaceri.
Se oggi mi svegliassi con una 9, superata l euforia iniziale tornerebbe quello stato di insoddisfazione della carne. Bisognerebbe mortificare la carne ed analizzare le dinamiche oer quello che sono, il fatto è che nessuno accetta davvero la realtà, si pensa che si starà meglio con una ragazza, poi con tempo libero, poi con la salute, si pensa sempre che c è qualcosa che manca perchè la carne non dà mai quiete ed estasi, anche l orgasmo non è vera estasi ma un momento di abbassamento di tensione iniziale, desiderare tanto al punto di volersi liberare dallo stesso desiderio, è un momento di liberazione di un momento trepidante, lontano dalla beatitudine.
Sant Agostino fece una riflessione simile scendendo la carne dallo spirito, solo una delle 2 può stare bene, più avanti quasi tutti gli esponenti del pessimismo tolsero lo "spirito" facendo rimanere solo la carne come essenza umana e quindi la vita come esempio massimo di dolore.
Tutti soffrono, è una sofferenza silenziosa e spesso la si nega ma ne siamo tutti vittime, non è importante essere felici ma soffrire il meno possibile, e credo che per arrivare a tale stato dovremmo mortificare la carne marcia per farlo dovremmo amputare una grossa parte di noi.
Sant Agostino diceva di aver paura successivamente di non provare quei piaceri di prima, ma superata la paura si capisce la vera essenza della vita.
Schop la identifica poi con l ascetismo, kierkegaard con la vita di chiesa, mainlander non trova soluzione se non la fine massima di tutto come zappfe e altri, quasi tutti i pensatori concordono però con lo scopo dell essenza della carne, la sofferenza. Ultimamente si elogiano invece i piaceri della carne e si identificano come sommi, come diceva il grande maiale, che tanto apprezzo, se sborri perdi
Se oggi mi svegliassi con una 9, superata l euforia iniziale tornerebbe quello stato di insoddisfazione della carne. Bisognerebbe mortificare la carne ed analizzare le dinamiche oer quello che sono, il fatto è che nessuno accetta davvero la realtà, si pensa che si starà meglio con una ragazza, poi con tempo libero, poi con la salute, si pensa sempre che c è qualcosa che manca perchè la carne non dà mai quiete ed estasi, anche l orgasmo non è vera estasi ma un momento di abbassamento di tensione iniziale, desiderare tanto al punto di volersi liberare dallo stesso desiderio, è un momento di liberazione di un momento trepidante, lontano dalla beatitudine.
Sant Agostino fece una riflessione simile scendendo la carne dallo spirito, solo una delle 2 può stare bene, più avanti quasi tutti gli esponenti del pessimismo tolsero lo "spirito" facendo rimanere solo la carne come essenza umana e quindi la vita come esempio massimo di dolore.
Tutti soffrono, è una sofferenza silenziosa e spesso la si nega ma ne siamo tutti vittime, non è importante essere felici ma soffrire il meno possibile, e credo che per arrivare a tale stato dovremmo mortificare la carne marcia per farlo dovremmo amputare una grossa parte di noi.
Sant Agostino diceva di aver paura successivamente di non provare quei piaceri di prima, ma superata la paura si capisce la vera essenza della vita.
Schop la identifica poi con l ascetismo, kierkegaard con la vita di chiesa, mainlander non trova soluzione se non la fine massima di tutto come zappfe e altri, quasi tutti i pensatori concordono però con lo scopo dell essenza della carne, la sofferenza. Ultimamente si elogiano invece i piaceri della carne e si identificano come sommi, come diceva il grande maiale, che tanto apprezzo, se sborri perdi