Donne di piacere

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fruttolo999

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Uno di questi pomeriggi di pioggia, su Iris (mi pare) hanno trasmetto un filmetto (Donne di piacere), scenograficamente mediocre
ambientato nel 1700' in Francia, e sostanzialmente la storia di un libertino che amava le donne ( credo si siano ispirati al nostro Casanova...)

Nel film un susseguirsi di avventure d'amore, un pò come Valmont (le relazioni pericolose), altro film epico per me.

Comunque per farla breve, il protagonista era talmente tanto preso dalle donne, che mentre fantasticava su una sua amante,
cade da cavallo e si rompe la schiena, perdendo 4 anni a letto...

Dopo di che, si riprende la salute quando una sua amante gli promette fuoco appena guarirà, e quando la sua serva che lo aiutava a ristabilirsi,
diventa anch'essa sua amante.



Ecco, io mi sono sempre sentito così, come il protagonista di quel film.
Morto e depresso senza amore e senza avventura, ma pronto a riacquistare salute ed energie non appena mi si presentasse occasione davanti.

Peccato che io non sia in un film e non rivesta un ruolo tanto fortunato, perciò sono costantemente depresso, assonnato, svogliato e senza progetti
che mi stimolino ad andare avanti con gioia.


Però guardando il film ho capito che quella sarebbe stata la mia strada, amare ed essere amato da tutte quelle che mi piacciono.
Credo che se solo avessi realizzato anche solo il 10% di quel che desideravo, ora avrei messo la testa apposto,
forse avrei digerito pure l'avere un lavoro, forse sarei più adulto..
 
La vita sarebbe molto piu' semplice se fosse così per tutti.

Ed è chiaro che il lavoro ti può motivare solo se ci sono delle ricompense.

Se lavori e non riesci a colmare il bisogno esistenziale di avere una NP, sapendo che il capitalismo è strutturato per sfruttare le persone e non per liberarle, che senso ha farne parte?
 
La vita sarebbe molto piu' semplice se fosse così per tutti.

Ed è chiaro che il lavoro ti può motivare solo se ci sono delle ricompense.

Se lavori e non riesci a colmare il bisogno esistenziale di avere una NP, sapendo che il capitalismo è strutturato per sfruttare le persone e non per liberarle, che senso ha farne parte?
non ha senso ma le alternative non sono molte
 
Uno di questi pomeriggi di pioggia, su Iris (mi pare) hanno trasmetto un filmetto (Donne di piacere), scenograficamente mediocre
ambientato nel 1700' in Francia, e sostanzialmente la storia di un libertino che amava le donne ( credo si siano ispirati al nostro Casanova...)

Nel film un susseguirsi di avventure d'amore, un pò come Valmont (le relazioni pericolose), altro film epico per me.

Comunque per farla breve, il protagonista era talmente tanto preso dalle donne, che mentre fantasticava su una sua amante,
cade da cavallo e si rompe la schiena, perdendo 4 anni a letto...

Dopo di che, si riprende la salute quando una sua amante gli promette fuoco appena guarirà, e quando la sua serva che lo aiutava a ristabilirsi,
diventa anch'essa sua amante.



Ecco, io mi sono sempre sentito così, come il protagonista di quel film.
Morto e depresso senza amore e senza avventura, ma pronto a riacquistare salute ed energie non appena mi si presentasse occasione davanti.

Peccato che io non sia in un film e non rivesta un ruolo tanto fortunato, perciò sono costantemente depresso, assonnato, svogliato e senza progetti
che mi stimolino ad andare avanti con gioia.


Però guardando il film ho capito che quella sarebbe stata la mia strada, amare ed essere amato da tutte quelle che mi piacciono.
Credo che se solo avessi realizzato anche solo il 10% di quel che desideravo, ora avrei messo la testa apposto,
forse avrei digerito pure l'avere un lavoro, forse sarei più adulto..
È il motivo per cui la gente va in guerra alla fine
 
come campo senza i soldi del lavoro frà
è questo il punto
uno deve campare, deve mangiare ecc.

io sono dell'idea che se uno può deve scapparsene da qui, maxxando ecc. ed andare in posti dove è più facile vivere "normalmente", qui è una società troppo inquinata e "classista", una volta le classi sociali erano divise fra proletariato, borghesi, ricchi/padroni ecc.

ora la divisione in classi in occidente è fra chad, np, incel ecc.

se sei incel stai al livello più basso, più o meno come gli operai della rivoluzione industriale che sgobbavano 16 ore in miniera per un tozzo di pane e zero soddisfazioni e morivano a 40 anni, mentre i borghesucci ed i ricchi non faticavano ed avevano la figa facilmente ecc.

cioè o qui si cambia passo o se no uno è meglio che emigra, perché per gli incel è solo sfruttamento, senza soddisfazioni
non è bello vivere come schiavi
 
Il senso della mia frase è che se dobbiamo morire tutti, indipendentemente da cosa facciamo, da cosa siamo, è che chinare la testa, adeguarsi, accettare tutto quello che ci viene imposto, soprattutto nel caso in cui si sia sfigati, esclusi, per avere la "nuda vita" il più lunga possibile, non serve.
 
Il senso della mia frase è che se dobbiamo morire tutti, indipendentemente da cosa facciamo, da cosa siamo, è che chinare la testa, adeguarsi, accettare tutto quello che ci viene imposto, soprattutto nel caso in cui si sia sfigati, esclusi, per avere la "nuda vita" il più lunga possibile, non servire.

Condivido tutto @Avanguardia 😀
Discorsi che solo chi è sensibile e deluso dagli altri può comprendere bene! 🙂
 
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