Esperienze passate

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jimmorrison89

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Qualche tempo fa mi diedi la possibilità di rimettermi in gioco nel campo sociale, frequentandomi con una ragazza più grande di me (1 anno o pressappoco più o meno lì). Primo appuntamento andato abbastanza bene, il tempo di una birretta, del brutto tempo e di qualche limone dopo che l’avevo corteggiata per 1 settimana. Il caso vuole che quel periodo fosse molto intenso riguardo il lavoro e i turni non aiutavano (dalle 17:00 alle 3:00, bar manager), quindi più di tanto non riuscivo, non potevo rispondere ai vari messaggi che lei magari mi mandava. Tanto che, per vedermi, mi veniva lei a prendere dal lavoro, aspettandomi e tutto. Durante tutto quel periodo (e badate bene, una frequentazione durata forse 2-3 settimane?), mi ritrovavo in una proporzione dove lei su 10 messaggi, io ne rispondevo a malapena uno, dove già dopo i primi giorni si azzeccò in una maniera allucinante facendo calare a dismisura il mio interesse, ma per “bontà” e per voglia di voler effettivamente proseguire qualcosa dopo tanto tempo, magari ho dato del beneficio del dubbio che fossi io a esagerare e che in realtà la sua presenza fosse normale e che io in realtà fossi assente. Ad ogni modo, finito quel periodo intenso di lavoro che mi ha costretto a staccare da ogni contatto (parenti, amici, stesso questa ragazza), ho trovato modo di riposarmi e da lì ho capito che non mi interessasse per davvero (contate che mi fece anche dei piccoli regali in quel frangente di settimane). Una sera le dico che il giorno dopo ci saremmo visti, perché avremmo dovuto parlare e lei inizia a mettermi ansia dicendo che anche il suo era un periodo difficile e che avrebbe preferito subito sapere di cosa si trattasse. Dicendole, a mio malgrado perché preferisco parlare dal vivo, la verità, lei inizia a chiamarmi pazzo, codardo, che sono uguale a tutti gli altri uomini, che non mi meritassi nulla (badate che l’orario di questa conversazione erano circa le 3 di mattina) e inizia a chiamarmi per ben 3-4 volte iniziando a sconnettere e a dire frasi del tipo che dovessi scendere di casa perché sarebbe passata. Riuscendola a calmare e facendomi perdere una intera notte di sonno ci vediamo il giorno dopo. Inizia a piangere, singhiozzare, dire che bisognava vivere la situazione. Alla mia impassibilità e al mio volere di non voler vivere ulteriori possibili sceneggiate, inizia letteralmente a urlare, poi vagare con lo sguardo nel vuoto, ridere e fare, inutile dire che l’ho fatta scendere di forza dalla macchina e a scapparmene, l’ultima cosa che ci mancava è che andavo in ospedale per una pazza sclerata.
Per dirvi che anche la donna che se la tira di più, in realtà è un accumulo di insicurezze e di passati tormentati. Se gli uomini iniziassero a vedere in tal modo molte di quelle che il sabato sera millantano e mostrano chissà cosa, già da domani ci sveglieremmo in una società dove veramente esisterebbe un qualche equità di genere.
 
Premetto con l'affermare che alle 3 di notte uno dovrebbe dormire od al limite lavorare, non stare a tentare di ragionare con le donne (il ritmo circadiano influenza i pensieri ) sane o guastate di mente qual siano. Comunque, sono predisposte geneticamente ad esternare un malessere interiore con queste sceneggiate di piazza, vivendo di emozioni fugaci non hanno la predisposizione al ragionamento e specialmente quando si tratta in questo caso di un rifiuto della loro persona vanno letteralmente in escandescenza. In passato mi era capitato di vivere una situazione personale molto travagliata, in seguito ad un trauma collettivo generato da un disastro naturale, e mi ero allontanato dalla mia terra di origine, fattosta che mi ritrovai in una situazione di depressione e di stress post traumatico da vivere, ero praticamente un morto che cammina ma ricevetti comunque le attenzioni di una in particolare, ma visto che stavo male per conto mio nemmeno me ne resi conto e nemmeno stavo a pensare a vivere determinate dinamiche, ebbene questa incominciò a mettere in giro voci ed a lamentarsi con gli altri indirettamente sulla mia persona, e badate, non ci avevo nemmeno parlato soltanto i classici sguardi e sorrisi suoi come segnali. Questo per dire che quando si sentono rifiutate nemmeno riescono a capire le motivazioni interiori e quello che una ipotetica persona stia passando, saltano alle conclusioni che la loro testa gli trasmette d'impulso e generalizzano. Ovviamente se uno vuol vivere sulle montagne russe aver esperienze di queste situazioni border può anche risultargli piacevole ma una personalità introversa e razionale, o ipersensibile (PAS) le vede come veri e propri attacchi interiori. Comunque è dal punto di vista della società intera che questi tipici comportamenti femminili sono giustificati, è sempre il maschio il colpevole che non ha saputo trattarle per la loro sensibilità e che facendo ciò dimostravano soltanto i loro sentimenti in maniera plateale, quindi equità non ci sarà mai, a maggior ragione della giustificazione dei loro cazzoselli settimanali senza impegno. L'equità deve partire dal rispetto della propria persona, magari con i propri comportamenti coerenti uno può influenzare positivamente qualche suo conoscente, perché se si sta ad aspettare una equità collettiva di genere con certi paradigmi volti a distruggere si fa prima ad aspettare che l'inferno ghiacci.
 
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