Pezzottato
Well-known member
PREMESSA: quanto scritto è un pensiero “prettamente personale”, ed in quanto opinabile io rispetto chi la pensa in maniera differente.
Durante l’infanzia credevo molto nella fede cristiana, una religione profonda che considero tutt’ora ricca di buoni insegnamenti altruistici.
Crescendo peró, esplorando la realtà quotidiana e confrontandomi con numerose persone, almeno io ho maturato l’idea che gli insegnamenti religiosi - per quanto profondi - erano bluepillati … arrivando così ad abbracciare l’agnosticismo.
- Ero stanco di confessare (= dire) i miei peccati ( = fatti personali) ad un prete (= estraneo) con una certa cadenza ritmica.
- Ero sfiduciato nel dare “il segno di pace” ad estranei… gli stessi che in contesti laici non ci penserebbero 2 volte a scavalcarmi.
- Ero confuso dal clima di pace e fratellanza che si respira durante la messa circoscritto a quello spazio (chiesa) e a quel tempo ( domenica), distante dalle più varie quotidianità esterne.
- Dover poi andare a messa ogni domenica; non peccare altrimenti si va all’inferno; recitare le preghiere. Poi durante l’adolescenza le catechiste di una chiesa non mi hanno mai integrato più di tanto nei gruppi, pur vedendomi frequentemente lì (mi sedevo abbastanza avanti siccome conoscevo qualcuno di scuola con cui stare).
Erano insegnamenti bluepillati che accentuavano solo la mia ingenuità portandomi inutili sensi di colpa… specie quando si vive costantemente in una società cinica ed individualista dove giustamente non si tende facilmente la mano al prossimo e chi è visto come debole/goffo viene facilmente deriso ed emarginato.
[ Opinione personalissima ]
Durante l’infanzia credevo molto nella fede cristiana, una religione profonda che considero tutt’ora ricca di buoni insegnamenti altruistici.
Crescendo peró, esplorando la realtà quotidiana e confrontandomi con numerose persone, almeno io ho maturato l’idea che gli insegnamenti religiosi - per quanto profondi - erano bluepillati … arrivando così ad abbracciare l’agnosticismo.
- Ero stanco di confessare (= dire) i miei peccati ( = fatti personali) ad un prete (= estraneo) con una certa cadenza ritmica.
- Ero sfiduciato nel dare “il segno di pace” ad estranei… gli stessi che in contesti laici non ci penserebbero 2 volte a scavalcarmi.
- Ero confuso dal clima di pace e fratellanza che si respira durante la messa circoscritto a quello spazio (chiesa) e a quel tempo ( domenica), distante dalle più varie quotidianità esterne.
- Dover poi andare a messa ogni domenica; non peccare altrimenti si va all’inferno; recitare le preghiere. Poi durante l’adolescenza le catechiste di una chiesa non mi hanno mai integrato più di tanto nei gruppi, pur vedendomi frequentemente lì (mi sedevo abbastanza avanti siccome conoscevo qualcuno di scuola con cui stare).
Erano insegnamenti bluepillati che accentuavano solo la mia ingenuità portandomi inutili sensi di colpa… specie quando si vive costantemente in una società cinica ed individualista dove giustamente non si tende facilmente la mano al prossimo e chi è visto come debole/goffo viene facilmente deriso ed emarginato.
[ Opinione personalissima ]