È un fatto noto in psicologia sociale che gli eventi negativi tendono ad avere un impatto più forte sulla percezione umana rispetto a quelli positivi. Questo fenomeno, chiamato "bias di negatività", si applica particolarmente nel contesto dell'immigrazione.
Per esempio, un crimine commesso da uno straniero fa notizia e viene ampiamente discusso, mentre il lavoro quotidiano di migliaia di immigrati in settori essenziali passa inosservato. Statisticamente, è più probabile che uno straniero vi serva in un ristorante o si prenda cura di un vostro parente anziano piuttosto che vi derubi.
Inoltre, i media tendono a enfatizzare notizie sensazionali o negative, contribuendo a questa distorsione percettiva. Un medico immigrato che salva vite ogni giorno non fa notizia quanto un singolo atto criminale.
Questa asimmetria nell'attenzione e nel ricordo degli eventi positivi versus quelli negativi crea una rappresentazione sbilanciata della realtà. Non si tratta di morale, ma di un bias cognitivo ben documentato che influenza la percezione pubblica.Focalizzarsi esclusivamente sui crimini commessi da stranieri mentre si ignorano quelli commessi da cittadini locali è un chiaro esempio di pregiudizio di conferma. E se applicassimo questa vostra logica in modo coerente, dovremmo considerare ogni gruppo etnico, nazionale o religioso come pericoloso basandoci sui crimini commessi da alcuni suoi membri. Oltre al fatto che i crimini da oltre 20 anni sono in calo...Non in aumento. Buona serata signori.