Houellebecq: la nostra condizione in un aforisma

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Neetmaxxer

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Bluepillato
Traduco dal romanzo "estensione del dominio della lotta" di Hoellebecq. Consiglio di leggere in generale a tutti qui i suoi libri, specialmente, oltre a questo, "Le particelle elementari", "sottomissione" (in cui si parla della sostituzione etnica con i tyronelike come @voglioropemaxx).

Questo passo spiega perchè non sempre "migliorarsi" risolve i problemi. PErchè anche migliorando non si "arriva" allo stesso livello di chi c'è stato da tempo, ma ci si porta dietro un fardello. I normies useranno questo fatto a loro vantaggio per dire che allora il problema è nella testa, il che è solo una mezza verità: i problemi che sono nella testa ci sono finiti dopo tanto tempo che erano fuori e sono stati interiorizzati ed automatizzati. Questo è anche uno dei motivi - dei tanti - per cui alcuni uomini si suicidano in mezza età nonostante abbiano avuto "successo", magari con una famiglia perfetta. Perchè hanno visto il vuoto e la sofferenza, e non sono sicuri di quello che hanno ottenuto come quelle persone per cui quella cosa è automatica. E quindi non la percepiscono saldamente. Similmente a come chi non ha mai avuto amici, anche se li trova, si sentirà magari solo - a meno che non sia un sempliciotto che si fa sedare da qualunque cosa.
Il passo illustra quindi perchè ottenere qualcosa in ritardo non è come averla da principio.

Detto questo, ecco il passo:

Certo. Sei senza speranza da molto tempo, fin dall'inizio. Non rappresenterai mai, Raphael, il sogno erotico di una ragazza. Devi rassegnarti all'inevitabile, certe cose non fanno per te. È comunque già troppo tardi. Il fallimento sessuale che conosci dall'adolescenza, Raphael, la frustrazione che ti segue dall'età di tredici anni, lasceranno un segno indelebile. Anche supponendo che tu possa avere donne in futuro - cosa che in tutta franchezza dubito - questo non sarà sufficiente; nulla sarà mai sufficiente. Sarai sempre orfano di quegli amori adolescenziali che non hai mai conosciuto. In te la ferita è già profonda; diventerà sempre più profonda. Un'amarezza atroce e incessante finirà per stringerti il cuore. Per te non ci sarà né redenzione né liberazione. È così.
 
È questo uno dei passi più crudi e veritieri di tutta la letteratura occidentale, che racchiude la condizione dell'uomo occidentale moderno consapevole, ma anche i cosiddetti normies che hanno avuto il loro cucchiaino di miele in adolescenza non è che se la passino meglio, solitamente in natura tutto si degrada ed il miele ricevuto per grazia divina o per culo alla fine si trasforma in fiele. Il corpo e la mente vogliono sempre dissetarsi con questo miele per il fatto che non concepiscono un passato od un futuro, si è eternamente aggrappati al momento presente illusorio per sfuggire alla morte, come coloro che arrivati ad una certa vogliono figliare a tutti i costi per lasciare la propria impronta in un mondo che li ha sempre respinti sin dalla loro nascita, aggrappandosi alle idee illusorie di amore, solidarietà e fratellanza universale. Ci si ciba con le illusioni credendo di saziarsi, ma il sole della giovinezza non ha più la stessa luce od almeno non la percepiamo come tale.
Houellebecq scrisse anche alcuni saggi riparativi e terapeutici, per sopportare al meglio l'esistenza, riguardanti la vita e le idee, su Lovecraft e Schopenhauer: il primo si rifugiò nel sogno e nell'immaginazione, in mondi creati da antichi dei al di sopra di ogni debolezza e condizione umana, il secondo cercò di minimizzare i danni della vita utilizzando il pensiero. Entrambi si accorsero che i piaceri sono palliativi, che anche gli abbracci apparentemente disinteressati possono trasformarsi in tentacoli stritolatori. L'unica è rifugiarsi in sé stessi, invertire i propri occhi non nel contemplare più quella luce illusoria ma passando all'azione continua del pensiero e del movimento meccanico del corpo per non farsi trovare impreparati dal tritacarne della vita.
 
Traduco dal romanzo "estensione del dominio della lotta" di Hoellebecq. Consiglio di leggere in generale a tutti qui i suoi libri, specialmente, oltre a questo, "Le particelle elementari", "sottomissione" (in cui si parla della sostituzione etnica con i tyronelike come @voglioropemaxx).

Questo passo spiega perchè non sempre "migliorarsi" risolve i problemi. PErchè anche migliorando non si "arriva" allo stesso livello di chi c'è stato da tempo, ma ci si porta dietro un fardello. I normies useranno questo fatto a loro vantaggio per dire che allora il problema è nella testa, il che è solo una mezza verità: i problemi che sono nella testa ci sono finiti dopo tanto tempo che erano fuori e sono stati interiorizzati ed automatizzati. Questo è anche uno dei motivi - dei tanti - per cui alcuni uomini si suicidano in mezza età nonostante abbiano avuto "successo", magari con una famiglia perfetta. Perchè hanno visto il vuoto e la sofferenza, e non sono sicuri di quello che hanno ottenuto come quelle persone per cui quella cosa è automatica. E quindi non la percepiscono saldamente. Similmente a come chi non ha mai avuto amici, anche se li trova, si sentirà magari solo - a meno che non sia un sempliciotto che si fa sedare da qualunque cosa.
Il passo illustra quindi perchè ottenere qualcosa in ritardo non è come averla da principio.

Detto questo, ecco il passo:

Certo. Sei senza speranza da molto tempo, fin dall'inizio. Non rappresenterai mai, Raphael, il sogno erotico di una ragazza. Devi rassegnarti all'inevitabile, certe cose non fanno per te. È comunque già troppo tardi. Il fallimento sessuale che conosci dall'adolescenza, Raphael, la frustrazione che ti segue dall'età di tredici anni, lasceranno un segno indelebile. Anche supponendo che tu possa avere donne in futuro - cosa che in tutta franchezza dubito - questo non sarà sufficiente; nulla sarà mai sufficiente. Sarai sempre orfano di quegli amori adolescenziali che non hai mai conosciuto. In te la ferita è già profonda; diventerà sempre più profonda. Un'amarezza atroce e incessante finirà per stringerti il cuore. Per te non ci sarà né redenzione né liberazione. È così.
magari essere tyrone
 
È questo uno dei passi più crudi e veritieri di tutta la letteratura occidentale, che racchiude la condizione dell'uomo occidentale moderno consapevole, ma anche i cosiddetti normies che hanno avuto il loro cucchiaino di miele in adolescenza non è che se la passino meglio, solitamente in natura tutto si degrada ed il miele ricevuto per grazia divina o per culo alla fine si trasforma in fiele. Il corpo e la mente vogliono sempre dissetarsi con questo miele per il fatto che non concepiscono un passato od un futuro, si è eternamente aggrappati al momento presente illusorio per sfuggire alla morte, come coloro che arrivati ad una certa vogliono figliare a tutti i costi per lasciare la propria impronta in un mondo che li ha sempre respinti sin dalla loro nascita, aggrappandosi alle idee illusorie di amore, solidarietà e fratellanza universale. Ci si ciba con le illusioni credendo di saziarsi, ma il sole della giovinezza non ha più la stessa luce od almeno non la percepiamo come tale.
Houellebecq scrisse anche alcuni saggi riparativi e terapeutici, per sopportare al meglio l'esistenza, riguardanti la vita e le idee, su Lovecraft e Schopenhauer: il primo si rifugiò nel sogno e nell'immaginazione, in mondi creati da antichi dei al di sopra di ogni debolezza e condizione umana, il secondo cercò di minimizzare i danni della vita utilizzando il pensiero. Entrambi si accorsero che i piaceri sono palliativi, che anche gli abbracci apparentemente disinteressati possono trasformarsi in tentacoli stritolatori. L'unica è rifugiarsi in sé stessi, invertire i propri occhi non nel contemplare più quella luce illusoria ma passando all'azione continua del pensiero e del movimento meccanico del corpo per non farsi trovare impreparati dal tritacarne della vita.
incorniciate questo post
dal tritacarne della vita.
rust cole?
 
È questo uno dei passi più crudi e veritieri di tutta la letteratura occidentale, che racchiude la condizione dell'uomo occidentale moderno consapevole, ma anche i cosiddetti normies che hanno avuto il loro cucchiaino di miele in adolescenza non è che se la passino meglio, solitamente in natura tutto si degrada ed il miele ricevuto per grazia divina o per culo alla fine si trasforma in fiele. Il corpo e la mente vogliono sempre dissetarsi con questo miele per il fatto che non concepiscono un passato od un futuro, si è eternamente aggrappati al momento presente illusorio per sfuggire alla morte, come coloro che arrivati ad una certa vogliono figliare a tutti i costi per lasciare la propria impronta in un mondo che li ha sempre respinti sin dalla loro nascita, aggrappandosi alle idee illusorie di amore, solidarietà e fratellanza universale. Ci si ciba con le illusioni credendo di saziarsi, ma il sole della giovinezza non ha più la stessa luce od almeno non la percepiamo come tale.
Houellebecq scrisse anche alcuni saggi riparativi e terapeutici, per sopportare al meglio l'esistenza, riguardanti la vita e le idee, su Lovecraft e Schopenhauer: il primo si rifugiò nel sogno e nell'immaginazione, in mondi creati da antichi dei al di sopra di ogni debolezza e condizione umana, il secondo cercò di minimizzare i danni della vita utilizzando il pensiero. Entrambi si accorsero che i piaceri sono palliativi, che anche gli abbracci apparentemente disinteressati possono trasformarsi in tentacoli stritolatori. L'unica è rifugiarsi in sé stessi, invertire i propri occhi non nel contemplare più quella luce illusoria ma passando all'azione continua del pensiero e del movimento meccanico del corpo per non farsi trovare impreparati dal tritacarne della vita.
sei troppo forte! 🔥
 
Rust diceva tritatutto, l'espressione tritacarne l'ho ripresa dalla denominazione della battaglia di Verdun nella prima guerra mondiale mondiale, forse la prima volta nella storia in cui l'uomo si è reso conto di quanto la sua vita potesse essere insensata, un macello continuo irrazionale in cui uno andava a morire senza chiedersi il perché, un po' come fanno molti nello stillicidio quotidiano della corsa al topo, un tritacarne della durata di decenni.
 
Rust diceva tritatutto, l'espressione tritacarne l'ho ripresa dalla denominazione della battaglia di Verdun nella prima guerra mondiale mondiale, forse la prima volta nella storia in cui l'uomo si è reso conto di quanto la sua vita potesse essere insensata, un macello continuo irrazionale in cui uno andava a morire senza chiedersi il perché, un po' come fanno molti nello stillicidio quotidiano della corsa al topo, un tritacarne della durata di decenni.
Waaaaa Verdun

Era anche la città dell’accordo di Ludovico il Pio, (843 d.C) che sanciva la divisione del sacro romano impero romano di Carlo Magno in 3 regni: Regno di Francia (Carlo il calvo), Regno di Germania( Ludovico), Lotaringia (Lotario) 😀
 
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