Domani compio gli anni, e ricordo che fin da piccolo il giorno del compleanno era per me non solo insignificante, ma frustrante, perchè seppure bluepillato, avevo una tendenza depressiva che mi faceva intuire sia che la società occidentale aveva qualcosa di strano a livello culturale, sia che non c'era niente da festeggiare di una vita che vedevo che non stava progredendo verso nulla di chiaro.
Anzi, ogni compleanno era una presa per il culo perchè gli auguri dei parenti e i loro stupidi sorrisi mi ricordavano che stavo sprecando la mia vita a non sapere che fare di me, e la gente intorno a me era così ritardata o malvagia o bugiarda da non accorgersene o fregarsene, perchè voleva solo facessi la parte del bambino bluepillato da mostrare alle altre mamme.
Ora che compio gli anni domani, dopo essermi reso conto di quanto ho fallito, non è tanto deprimente sapere che tanto tempo è passato senza che io abbia reso la mia vita degna di essere vissuta, ma che tutto il tempo passato è stato perso non perchè io non abbia voluto impiegarlo per bene, ma perchè, come accennato sopra, le persone attorno a me, in questo periodo di crisi culturale, sono state cosi pigre, conformiste e malvage che hanno venduto le generazioni successive, cioè la mia e quellle che verranno, al nichilismo, agli ebrei, agli americani, al consumismo, al femminismo, e a tante altre cose; ai nostri genitori è stato detto che bastava seguire le regole del dopoguerra e sarebbero stati ricompensati, e fanculo se poi le conseguenze, dall'inflazione alla troiaggine culturale al terrorismo islamico per strada, se le devono sorbire i loro figli, ai quali i boomer e i millennial non vogliono bene. Possono dire il contrario, ma il modo in cui i genitori trattano i figli si vede da come una cultura prepara la prossima generazione.
Generalmente, si vuole che i figli abbiano cio che non si ha avuto: i boomer lo hanno fatto nel senso che pur di fare la loro bella vita, sia quelli stupidi sia quelli che sapevano cosa stavano acendo, ci hanno dato tutta la merda che loro non hanno mai avuto.
Per quanto possa risistemarmi in futuro, il che non è neanche sicuro, avrò sempre quell'amaro in bocca di tutto quel tempo perso a vagare nella mancanza di guide, specialmente maschili, e che ho speso a inseguire questo o quell'obiettivo - anche cose banali come offendermi per le prese in giro in classe, che se oggi potessi rivivere neanhe sentirei, dato che affronterei la scuola stando zitto e sordomuto, come faccio ora ovunque - non sapendo nulla di tutto ciò che ha preceduto questo periodo storico e del mondo in generale, anche cose basilari come l'economia o il funzionamento delle tube di falloppio degli spermaspirapolveri.
Non è tanto il tempo passato che mi brucia, è il tempo passato a sbagliare per colpa d'altri, che, come mio padre, hanno anche l'arroganza di fare finta che io stia proedendo alla grande quando mi permetto di lamentarmi di tutte le cose inutili, a partire dall'ossesione per la scuola, che mi hanno fatto fare, ma che essendo ciò che loro hanno seguito perchè gli è stato assicurato tutto, non vogliono ammettere che è la mazzetta per la quale hanno svenduto i loro figli.
HH.
Anzi, ogni compleanno era una presa per il culo perchè gli auguri dei parenti e i loro stupidi sorrisi mi ricordavano che stavo sprecando la mia vita a non sapere che fare di me, e la gente intorno a me era così ritardata o malvagia o bugiarda da non accorgersene o fregarsene, perchè voleva solo facessi la parte del bambino bluepillato da mostrare alle altre mamme.
Ora che compio gli anni domani, dopo essermi reso conto di quanto ho fallito, non è tanto deprimente sapere che tanto tempo è passato senza che io abbia reso la mia vita degna di essere vissuta, ma che tutto il tempo passato è stato perso non perchè io non abbia voluto impiegarlo per bene, ma perchè, come accennato sopra, le persone attorno a me, in questo periodo di crisi culturale, sono state cosi pigre, conformiste e malvage che hanno venduto le generazioni successive, cioè la mia e quellle che verranno, al nichilismo, agli ebrei, agli americani, al consumismo, al femminismo, e a tante altre cose; ai nostri genitori è stato detto che bastava seguire le regole del dopoguerra e sarebbero stati ricompensati, e fanculo se poi le conseguenze, dall'inflazione alla troiaggine culturale al terrorismo islamico per strada, se le devono sorbire i loro figli, ai quali i boomer e i millennial non vogliono bene. Possono dire il contrario, ma il modo in cui i genitori trattano i figli si vede da come una cultura prepara la prossima generazione.
Generalmente, si vuole che i figli abbiano cio che non si ha avuto: i boomer lo hanno fatto nel senso che pur di fare la loro bella vita, sia quelli stupidi sia quelli che sapevano cosa stavano acendo, ci hanno dato tutta la merda che loro non hanno mai avuto.
Per quanto possa risistemarmi in futuro, il che non è neanche sicuro, avrò sempre quell'amaro in bocca di tutto quel tempo perso a vagare nella mancanza di guide, specialmente maschili, e che ho speso a inseguire questo o quell'obiettivo - anche cose banali come offendermi per le prese in giro in classe, che se oggi potessi rivivere neanhe sentirei, dato che affronterei la scuola stando zitto e sordomuto, come faccio ora ovunque - non sapendo nulla di tutto ciò che ha preceduto questo periodo storico e del mondo in generale, anche cose basilari come l'economia o il funzionamento delle tube di falloppio degli spermaspirapolveri.
Non è tanto il tempo passato che mi brucia, è il tempo passato a sbagliare per colpa d'altri, che, come mio padre, hanno anche l'arroganza di fare finta che io stia proedendo alla grande quando mi permetto di lamentarmi di tutte le cose inutili, a partire dall'ossesione per la scuola, che mi hanno fatto fare, ma che essendo ciò che loro hanno seguito perchè gli è stato assicurato tutto, non vogliono ammettere che è la mazzetta per la quale hanno svenduto i loro figli.
HH.