Il sesso

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Ufo

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Stavo riflettendo sul fatto che il sesso è un inculata (per noi metaforica per le xx e i finocchi anche letterale).
Direttamente da madre natura: "Avanti e indietro con una protuberanza in un buco fetante, si ammazzeranno per questa attività ginnica scadente a fronte di un piacere che non arriverà mai"
Il punto è proprio questo, non c è piacere nel fare sesso, se noi analizziamo il presente secondo per secondo capiamo l inganno: abbiamo una prima fase di desiderio (che è tensione, uno stato di euforia, agitazione, irrequietezza), una fase di soddisfazione mozzata che non giunge mai all apice ma che sembra sempre sfuggire(credi che il bello arriverà, che ci sarà la liberazione ma non c è mai, è come se il momento bello scappasse sempre a discapito del presente, del singolo secondo di per sè insoddisfacente) e una fase di noia (l apice è proprio questa fase, non hai toccato il punto più bello ma hai solo diminuito la tensione iniziale, noi hai più l agitazione del desiderio e dell atto).
Siamo solo carne infetta che si dispera per portare avanti questo macabro teatrino in attesa della putrefazione.
Personalmente sto rifiutando di far parte del gioco sadico di madre natura a fronte di qualcosa più grande che va ben oltre la carne
 
Insomma, possiamo fare tutti gli esercizi mentali che vogliamo, ma apparteniamo alla sfera sensuale in quanto esseri viventi, e la mortificazione della sessualità o è dettata da patologie mentali, o ideologismi di natura sociale e/o religiosa. Ci vado sempre cauto con lo sminuire l'esperienza psico-sessuale-affettiva degli incel, perché so cosa vuol dire, e so cosa si perdono, gli individui che ne rimangono fuori. Il sesso è uno scambio di sensazioni carnali altrimenti impossibile da replicare in solitaria, quindi un'esperienza unica in quanto usufruibile solo con la presenza di un soggetto esterno che coinvolge tutti e cinque i sensi, c'è chi la definisce la miglior droga, e a ragione, perché non è sostituibile in alcun modo, appunto parliamo sempre di cope in sostituzione. Rimanendo in tema religioso, tra le varie correnti di pensiero millenario sulla concezione della sessualità, non ricordo quale teologo accostava l'esperienza sessuale alla cosa più vicina che ci fosse al divino in terra, poiché da esso nasceva la vita.
 
Stavo riflettendo sul fatto che il sesso è un inculata (per noi metaforica per le xx e i finocchi anche letterale).
Direttamente da madre natura: "Avanti e indietro con una protuberanza in un buco fetante, si ammazzeranno per questa attività ginnica scadente a fronte di un piacere che non arriverà mai"
Il punto è proprio questo, non c è piacere nel fare sesso, se noi analizziamo il presente secondo per secondo capiamo l inganno: abbiamo una prima fase di desiderio (che è tensione, uno stato di euforia, agitazione, irrequietezza), una fase di soddisfazione mozzata che non giunge mai all apice ma che sembra sempre sfuggire(credi che il bello arriverà, che ci sarà la liberazione ma non c è mai, è come se il momento bello scappasse sempre a discapito del presente, del singolo secondo di per sè insoddisfacente) e una fase di noia (l apice è proprio questa fase, non hai toccato il punto più bello ma hai solo diminuito la tensione iniziale, noi hai più l agitazione del desiderio e dell atto).
Siamo solo carne infetta che si dispera per portare avanti questo macabro teatrino in attesa della putrefazione.
Personalmente sto rifiutando di far parte del gioco sadico di madre natura a fronte di qualcosa più grande che va ben oltre la carne
Mi sa ke ti fai troppe seghe, xke hai descritto il sesso come una sega 😳😳
Il sesso comprende il prima / durante / dopo ed è una sensazione magnifica e indescrivibile a parole che non si può di certo riassumere nel movimento su e giù!!!!!!!
 
Ci sta quello che dite, ognuno è libero di credere nell affetto, nell amicizia pura, nell amore, nei sentimenti incondizionati e altissimi.
Io smisi parecchi anni fa quando iniziai ad annullare l emotività per l analisi comportamentale.
Capii poco dopo che è tutto solo un grande baratto, un dare per avere, che i sentimenti sono condizionati, che i piaceri non sono piaceri, che il libero arbitrio è solo un eufemismo e tante altre cose che riterreste ciniche.
Di contro però son diventato credente, ho sentito Dio e si è sgretolata tutta la logica, la razionalità, ho capito che il linguaggio è limitato e non armonico con la logica.
Sono solo parole dietro l altro che suonano come armoniose ad una logica che poggia base sul nulla, per cui fino a prova contraria tutto è giusto e tutto è sbagliato
 
Stavo riflettendo sul fatto che il sesso è un inculata (per noi metaforica per le xx e i finocchi anche letterale).
Direttamente da madre natura: "Avanti e indietro con una protuberanza in un buco fetante, si ammazzeranno per questa attività ginnica scadente a fronte di un piacere che non arriverà mai"
Il punto è proprio questo, non c è piacere nel fare sesso, se noi analizziamo il presente secondo per secondo capiamo l inganno: abbiamo una prima fase di desiderio (che è tensione, uno stato di euforia, agitazione, irrequietezza), una fase di soddisfazione mozzata che non giunge mai all apice ma che sembra sempre sfuggire(credi che il bello arriverà, che ci sarà la liberazione ma non c è mai, è come se il momento bello scappasse sempre a discapito del presente, del singolo secondo di per sè insoddisfacente) e una fase di noia (l apice è proprio questa fase, non hai toccato il punto più bello ma hai solo diminuito la tensione iniziale, noi hai più l agitazione del desiderio e dell atto).
Siamo solo carne infetta che si dispera per portare avanti questo macabro teatrino in attesa della putrefazione.
Personalmente sto rifiutando di far parte del gioco sadico di madre natura a fronte di qualcosa più grande che va ben oltre la carne
Se per questo pure mangiare è piacere effimero ed è semplicemente buttare dentro materia organica di organismi morti, pure il fare qualsiasi esperienza piacevole non è altro che una scarica di dopamina ed endorfine. Se iniziamo a razionalizzare ogni cosa, che viviamo a fare?
 
Se per questo pure mangiare è piacere effimero ed è semplicemente buttare dentro materia organica di organismi morti, pure il fare qualsiasi esperienza piacevole non è altro che una scarica di dopamina ed endorfine. Se iniziamo a razionalizzare ogni cosa, che viviamo a fare?
La felicità è differirla come diceva Carmelo bene.
Anche zapffe giunse a conclusioni simili così come schop e chissà quanti altri.
Dai teologi ho appreso che vivere per la carne è solo una condanna perpetua ma velata e censurata, di contro ad essere manifesto è il timore e la.paura del vero, e così l uomo con tutte le sue paure e ansie fa finta che tutto vada bene quando nulla va davvero bene.
È un mentire a se stessi per far parte del gioco, c è chi si stanca e guarda con i nuovi occhi, c è chi viene ispirato per poi guardare con i nuovi occhi, c è chi è costretto perchè decade quel meccanismo di illusione perpetua e c è inveve chi continua a guardare la realtà filtrata e artefatta
 
Stavo riflettendo sul fatto che il sesso è un inculata (per noi metaforica per le xx e i finocchi anche letterale).
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Il punto è proprio questo, non c è piacere nel fare sesso, se noi analizziamo il presente secondo per secondo capiamo l inganno: abbiamo una prima fase di desiderio (che è tensione, uno stato di euforia, agitazione, irrequietezza), una fase di soddisfazione mozzata che non giunge mai all apice ma che sembra sempre sfuggire(credi che il bello arriverà, che ci sarà la liberazione ma non c è mai, è come se il momento bello scappasse sempre a discapito del presente, del singolo secondo di per sè insoddisfacente) e una fase di noia (l apice è proprio questa fase, non hai toccato il punto più bello ma hai solo diminuito la tensione iniziale, noi hai più l agitazione del desiderio e dell atto).
Siamo solo carne infetta che si dispera per portare avanti questo macabro teatrino in attesa della putrefazione.
Personalmente sto rifiutando di far parte del gioco sadico di madre natura a fronte di qualcosa più grande che va ben oltre la carne
Ben venga se questa è la via! Probabilmente può portare ad una consapevolezza maggiore, io sinceramente non voglio rinunciare a questo piacere ma lo voglio controllare, gestire.
Ci sono tanti tipi di sessualità che vanno oltre all'atto in se, e che sono belli da vivere, ma questa società ci sta togliendo questo piacere con l'esaltazione dello stesso, dandogli una forma, invece secondo me dovremmo essere più istintivi.
Comunque onorevole, quando lessi Shiddarta (non mi ricordo se si scrive così non ho voglia di andare a scriverlo bene)
Lui passò da essere un monaco casto a praticare amore con una prostituta comprendendo il piacere nell'equilibrio.
 
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Stavo riflettendo sul fatto che il sesso è un inculata (per noi metaforica per le xx e i finocchi anche letterale).
Direttamente da madre natura: "Avanti e indietro con una protuberanza in un buco fetante, si ammazzeranno per questa attività ginnica scadente a fronte di un piacere che non arriverà mai"
Il punto è proprio questo, non c è piacere nel fare sesso, se noi analizziamo il presente secondo per secondo capiamo l inganno: abbiamo una prima fase di desiderio (che è tensione, uno stato di euforia, agitazione, irrequietezza), una fase di soddisfazione mozzata che non giunge mai all apice ma che sembra sempre sfuggire(credi che il bello arriverà, che ci sarà la liberazione ma non c è mai, è come se il momento bello scappasse sempre a discapito del presente, del singolo secondo di per sè insoddisfacente) e una fase di noia (l apice è proprio questa fase, non hai toccato il punto più bello ma hai solo diminuito la tensione iniziale, noi hai più l agitazione del desiderio e dell atto).
Siamo solo carne infetta che si dispera per portare avanti questo macabro teatrino in attesa della putrefazione.
Personalmente sto rifiutando di far parte del gioco sadico di madre natura a fronte di qualcosa più grande che va ben oltre la carne
Non sono per niente d'accordo. Le perlessità le hanno già espresse altri forumisti.
 
Non saprei. È vero che il sesso è spesso divinizzato ed esaltato all'eccesso sia dalla laicita che dalla religione, ma dire che non c'è piacere..È una ginnastica eccitante e stimolante alla fine.
 
Stavo riflettendo sul fatto che il sesso è un inculata (per noi metaforica per le xx e i finocchi anche letterale).
Direttamente da madre natura: "Avanti e indietro con una protuberanza in un buco fetante, si ammazzeranno per questa attività ginnica scadente a fronte di un piacere che non arriverà mai"
Il punto è proprio questo, non c è piacere nel fare sesso, se noi analizziamo il presente secondo per secondo capiamo l inganno: abbiamo una prima fase di desiderio (che è tensione, uno stato di euforia, agitazione, irrequietezza), una fase di soddisfazione mozzata che non giunge mai all apice ma che sembra sempre sfuggire(credi che il bello arriverà, che ci sarà la liberazione ma non c è mai, è come se il momento bello scappasse sempre a discapito del presente, del singolo secondo di per sè insoddisfacente) e una fase di noia (l apice è proprio questa fase, non hai toccato il punto più bello ma hai solo diminuito la tensione iniziale, noi hai più l agitazione del desiderio e dell atto).
Siamo solo carne infetta che si dispera per portare avanti questo macabro teatrino in attesa della putrefazione.
Personalmente sto rifiutando di far parte del gioco sadico di madre natura a fronte di qualcosa più grande che va ben oltre la carne
non è affatto così, e in cuor mio penso che anche tu sia dello stesso avviso.
 
Purtroppo la continua, perenne ed immeritata fame d’affetto femminile logora la psiche umana.

Non solo sesso, anche abbracci, carezze, sorrisi, contatti, baci, etc…
Chi come me nella vita reale è profondamente emarginato dalle piscione, soffre molto.
 
L ottimismo e l idealizzazione sono le peggiori nemiche dell umano.
Idealizzare i soldi, il sesso, la bella vita, questo è dannoso.
Credere che il problema siano le condizioni individuali e non la condizione umana in quanto umana.
Quando sarò ricco sarò felice, quando avrò la figa sarò felice, quando l enorme sasso sarà in vetta sarò felice, ma la felicità sta proprio nel non averla.
Nella vita non esistono cose e condizioni belle, è solo un grande bastardo compromesso
 
L ottimismo e l idealizzazione sono le peggiori nemiche dell umano.
Idealizzare i soldi, il sesso, la bella vita, questo è dannoso.
Credere che il problema siano le condizioni individuali e non la condizione umana in quanto umana.
Quando sarò ricco sarò felice, quando avrò la figa sarò felice, quando l enorme sasso sarà in vetta sarò felice, ma la felicità sta proprio nel non averla.
Nella vita non esistono cose e condizioni belle, è solo un grande bastardo compromesso
In che senso la felicità sta nel non averla? Intendi forse che la felicità sta nell'attesa del piacere ricercato piuttosto che nel piacere stesso?
 
L ottimismo e l idealizzazione sono le peggiori nemiche dell umano.
Idealizzare i soldi, il sesso, la bella vita, questo è dannoso.
Credere che il problema siano le condizioni individuali e non la condizione umana in quanto umana.
Quando sarò ricco sarò felice, quando avrò la figa sarò felice, quando l enorme sasso sarà in vetta sarò felice, ma la felicità sta proprio nel non averla.
Nella vita non esistono cose e condizioni belle, è solo un grande bastardo compromesso
io la vedo così, detta in soldoni. idealizzare il sesso è sbagliato e non si può farne una ragione di vita. detto questo, potendo scegliere tra una vita senza sesso e una con qualche trombatina ogni tanto opto senza ombra di dubbio per la seconda. mia personalissima opinione.
 
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