Se questi eventi in molti casi non portano a nulla, dovendo pagare per parteciparvi mentre le donne vi accedono gratis, per finirla nel caso umiliati e trattati male perché non si guadagna molto o non si hanno case di proprietà, perché spendere soldi, tempo ed energie emotive?
La Cina è una di quelle società che più eredita il peggio del tradizionalismo patriarcale del tempo passato, e più prende il peggio del modernismo. Quindi l' uomo che deve per forza provvedere a soddisfare i bisogni vitali della donna, e quelli non essenziali, artificiosi, superflui dettati dal consumismo e dalla società dell' immagine, l' uomo che deve sforzarsi di eccellere per essere attrativo nei confronti di una donna che si comporta come un severo intervistatore in un colloquio di lavoro. Mentre la donna è viziata e coccolata, permeata dalla mentalità consumistica e carrieristica, rivendicante solo diritti, anzi arbitrii e restia a qualunque dovere, convinta di dover aspirare al meglio inteso in senso materialistico-capitalistico, quindi lei si sente titolata a sfruttare finanziariamente il maschio e a buttarlo giù dall' autobus una volta che non riesce a rientrare nei parametri monetari voluti. In una società dove l' uomo conta per la dimensione del suo conto in banca, per la maestosità delle automobili che possiede, per la quantità e il valore degli immobili posseduti, per il numero di amici che ha, per il tipo di locali in cui va il sabato, mentre la donna conta per il costo e la quantità di abiti e borsette che indossa, per la marca di profumo che usa, per i ristoranti che frequenta, e infine per la posizione finanziaria e lo status sociale del partner.
La donna esposta in questo mini-documentario è in realtà una donna schiava, manipolata, purtroppo le è difficile percepire le sue catene, queste moderne catene, diversamente dalle vecchie. Invece le catene che imprigionano l' uomo sono ben più visibili e manifeste, l' uomo ne diventa sempre più cosciente grazie al rapporto costi/benefici sempre più pendente verso i costi, quindi si ribella prima e manda affanculo tutto, da qui il desertare questi eventi, il rifiuto di lavorare, di studiare.
La Cina è una di quelle società che più eredita il peggio del tradizionalismo patriarcale del tempo passato, e più prende il peggio del modernismo. Quindi l' uomo che deve per forza provvedere a soddisfare i bisogni vitali della donna, e quelli non essenziali, artificiosi, superflui dettati dal consumismo e dalla società dell' immagine, l' uomo che deve sforzarsi di eccellere per essere attrativo nei confronti di una donna che si comporta come un severo intervistatore in un colloquio di lavoro. Mentre la donna è viziata e coccolata, permeata dalla mentalità consumistica e carrieristica, rivendicante solo diritti, anzi arbitrii e restia a qualunque dovere, convinta di dover aspirare al meglio inteso in senso materialistico-capitalistico, quindi lei si sente titolata a sfruttare finanziariamente il maschio e a buttarlo giù dall' autobus una volta che non riesce a rientrare nei parametri monetari voluti. In una società dove l' uomo conta per la dimensione del suo conto in banca, per la maestosità delle automobili che possiede, per la quantità e il valore degli immobili posseduti, per il numero di amici che ha, per il tipo di locali in cui va il sabato, mentre la donna conta per il costo e la quantità di abiti e borsette che indossa, per la marca di profumo che usa, per i ristoranti che frequenta, e infine per la posizione finanziaria e lo status sociale del partner.
La donna esposta in questo mini-documentario è in realtà una donna schiava, manipolata, purtroppo le è difficile percepire le sue catene, queste moderne catene, diversamente dalle vecchie. Invece le catene che imprigionano l' uomo sono ben più visibili e manifeste, l' uomo ne diventa sempre più cosciente grazie al rapporto costi/benefici sempre più pendente verso i costi, quindi si ribella prima e manda affanculo tutto, da qui il desertare questi eventi, il rifiuto di lavorare, di studiare.