L’adolescenza: un oscurantismo medioevale.

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Pezzottato

Well-known member
Se c’è un periodo della mia vita in cui non ritornerei mai più indietro è l’adolescenza (14 - 19 anni).

Gli adolescenti sono al più molto insensibili ed omologati tra loro: lì vedo quasi tutti come cloni di una stessa fabbrica nel loro modo di comunicare, relazionarsi, comportarsi, vestirsi ed esibirsi.
Molti di essi sono per natura smaliziati, iperdinamici, svelti, astuti e talvolta maleducati: loro - più di tutti - emarginano facilmente chi per natura ha un passo più lento, minore autostima, chi è fuori dagli schemi ed emotivamente più ingenuo.

Infatti in quel periodo mi sentivo poco amato, meno incluso, etichettato come soggetto: almeno dall’università in poi la stima ricevuta dalle persone (np e adolescenti quasi esclusi) è aumentata e mi sono quindi sentito a mio agio da chi riusciva a vedere in me il Significato più che il Significante.

Poi l’esperienza insegna verso coloro che mentalmente sono disposti ad apprendere!
😀 (Never give up! 🔥)
 
Nel mondo nel lavoro le cose non cambiano molto purtroppo... gli incel vengono sempre etichettati male lì
 
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