Bluepill La connessione emotiva

Fandonie romantiche per utenti in denial

UberVoid

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Redpillato
Avrete notato come molte donne nelle app di incontri esplichino la facilità nell'ottenere appuntamenti a livello quantitativo ma lamentino la qualità di esse riducendo la loro esperienza a oggettificazione sessuale, denunciando l'incapacità maschile nello stabilire una reale connessione emotiva. Potrei fare facile ironia, ricordando come una mia collega all'università disse di non riuscire ad aver rapporti sessuali in assenza di tal connessione e poi finire con l'accoppiarsi con la porta aperta con un mio amico che le diceva chiaramente che voleva solo scoparla, ma vorrei concetrarmi senza pregiudizi su questa condizione che definirei affinità animica. Considerando la mia esperienza, fatta di diverse relazioni più o meno lunghe per lo più, non devo sforzarmi troppo nel capire il concetto, dato che le relazioni under 25 sono meno materialiste, credo, e so bene come sia necessario che due persone si ritrovino a condividere il medesimo modo d'intender la vita, l'umorismo simile e quelle frasi che inizia l'uno e l'altro completa; mi rendo conto della visione molto platonica di questo rapporto, ma chiunque l'abbia sperimentato non ne dubiterà dell'esistenza. Ora però vorrei porre un'obiezione e ricollegarmi al discorso dating app e sovrabbondanza capitalistica di corpi e sentimenti nella quale la donna 3.0 si ritrova a proliferare, come la classica bambina nel negozio di carmelle. Come ci si aspetta che una donna riesca a percepire, e coltivare, tale connessione, nel momento in cui la sua controparte maschile si ritrova a dover esser ridotto a mero swipe su tinder o nella lista dei possibili conoscenti su ig? Sapendo che la competizione è spietata e ogni uomo deve cercar di esser la miglior versione di sé stesso, con la consapevolezza che dovrà recitare per riuscire ad attirare l'attenzione della fanciulla affinché essa risponda alla storia, al secondo messaggio, si arrivi ad un appuntamento e poi ad un secondo, come si può sperare che l'uomo "sia sé stesso"? Ridotti a merce nello scaffale in basso al discount, costretti al marketing più efficace per sperar di esser comprati, e con la consapevolezza che cannando un messaggio verremo ghostati come i fantasmini di ghostbuster, come ci si può aspettare che ci esporremo in modo sincero, genuino, se sono le stesse donne a punire senza ripensamento alcuno le nostre personalità e i nostri corpi, imperfetti e sostituibili?
Quindi cos'è questa, ricerca di connessione emotiva o caccia cieca e vuota di una perfezione ideale, inesistente, ennesima scusa per lamentarsi di un problema che non esiste, dettato da una condizione di privilegio che genera solo insoddisfazione?
 
Avrete notato come molte donne nelle app di incontri esplichino la facilità nell'ottenere appuntamenti a livello quantitativo ma lamentino la qualità di esse riducendo la loro esperienza a oggettificazione sessuale, denunciando l'incapacità maschile nello stabilire una reale connessione emotiva.
Perchè non cambiano target e partner allora?Le donne copano e sublimano i rapporti con i belli rilegando a loro chissà quali qualità e pregi che in sostanza non hanno :unsure:
 
e ogni uomo deve cercar di esser la miglior versione di sé stesso, con la consapevolezza che dovrà recitare per riuscire ad attirare l'attenzione della fanciulla affinché essa risponda alla storia, al secondo messaggio, si arrivi ad un appuntamento e poi ad un secondo, come si può sperare che l'uomo "sia sé stesso"?
Beh appunto per evitare di essere scartati poi, fingere aumenta sicuramente le chance di superare le prime selezioni ma aumenta ancora di più quelle di non far funzionare la relazione.

Però connessione emotiva non c'entra molto con la finzione eh, intendono più una sorta di empatia, di sentirsi comprese e accettate, non giudicate blabla, loro intendono cose simili.
 
Hai praticamente fatto la domanda e dato la risposta. È un sistema generato con la precisa intenzione di generare perenne insoddisfazione basandosi su principi monolitici di natura biologica. Se applichi questi principi dandogli la possibilità di esplicarli in un sistema chiuso come le dating app dove hai la protezione di un relativo anonimato ed il vantaggio della scelta ecco che i corrispettivi al maschile dovranno sottostare a regole non scritte di mimetismo del loro se profondo. Ma lo stesso mimetismo si applica al femminile, il qual lato è fumoso ed ambiguo per loro natura, fatto per confondere e selezionare. Ci si ritrova quindi in una recita in cui le due contropartita sono come due rapper alla "8 Mile" che si scambiano le battute. È una messinscena che difficilmente regge e genera frustrazione ma produce un indotto economico niente male: tra abbonamenti, cene al ristorante, biglietti del cinema e mostre al museo, benzina e manutenzione auto, vestiti, profumi etc. I danni veri sono però a carico dell'individualità perché a forza di credere alle menzogne cui ti inculcano di seguire finisci per reputarle delle verità, delle strade da seguire che pensi addirittura di avere scoperto tu e quindi intime e personali. Credo che le vere "connessioni mentali" si abbiano tra gente che ha sofferto e patito il dolore insieme, faccio l'esempio dei reduci di guerra o di malati gravi che hanno superato insieme le rispettive malattie, cioè situazioni particolari che non hanno a che vedere con la squinzia annoiata allungata sul divano con un telefono in mano che cerchi qualcuno che le svolti la serata. Statisticamente, quando non hai il culo da esporre (metaforicamente parlando) puoi abbellire la tua personalità con tante belle parole, non è una domanda di grazia dalla condanna a morte ma una commedia cui costruire la propria scenografia di vita.
 
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