- L’ansia da prestazione
- Non mostrare segni di debolezza
- L’iperfrenesia
- La supercompetitività
- Mostrarsi sempre col sorriso e positivi
- Condividere spazi con persone che non voglio
- Fare moltissimo per avere poco
- Non avere tempo per respirare e meditare
- Essere giudicati in funzione della produttività
Ora, sono contrario pure all’ozio estremo (che pur essendo infinitamente preferibile alla schiavitù, riduce l’essere umano ad uno stato vegetativo) , diciamo sarei più propenso a trovare un equilibrio fra le parti, considerare il lavoro come un purgatorio mezzo di crescita e di valorizzazione.