La meritocrazia è la truffa del nostro secolo

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BelloDeZia

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Faccio la solita premessa dicendo che è ovvio che se ti impegni e lavori per un obiettivo è più probabile realizzarlo piuttosto che non fare niente e sperare che le cose ti piovano dal cielo. Oggi però viviamo nella narrazione popolare che col duro lavoro e la forza di volontà si può ottenere quello che si vuole senza considerare la componente più importante di ogni successo umano: la fortuna.

La fortuna di nascere nell'ambiente giusto, di conoscere le persone giuste, di avere delle opportunità, di avere una predisposizione genetica per determinate cose. Si parla tanto di responsabilità personale, di non accusare gli altri e la società per le cause della nostra condizione, e solo facendo questo si può partire per migliorare.

Ma secondo me accettare la red pill significa anche questo: che non è colpa nostra. Non è stata colpa nostra nascere come siamo, nell'ambiente in cui viviamo, e non è colpa nostra le cose che ci sono successe e che in buona parte ci succedono. Giochiamo tutti a un gioco a somma zero con le carte truccate, e l'unica cosa che possiamo fare è quando puntiamo le nostre sperare che le cose ci vadano per il meglio, anche con tutto l'impegno e duro lavoro che possiamo metterci per migliorare la buona sorte.
 
E' una truffa in Italia in particolare.
Questo è il paese dove tutti e dico tutti vivono esclusivamente del benessere e della posizione di partenza datagli dalla famiglia di provenienza.
A scuola ci hanno riempito di tantissime cazzate che vanno contro i nostri interessi, il rischio è che si creino delle vere e proprie gabbie mentali.
Il sistema è progettato come un gigantesco ponzi o una matrix, purtroppo non è facile da hackerare.
 
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Condivido in toto, intere generazioni sono state letteralmente fottute a causa di queste menzogne☹️
 
Faccio la solita premessa dicendo che è ovvio che se ti impegni e lavori per un obiettivo è più probabile realizzarlo piuttosto che non fare niente e sperare che le cose ti piovano dal cielo. Oggi però viviamo nella narrazione popolare che col duro lavoro e la forza di volontà si può ottenere quello che si vuole senza considerare la componente più importante di ogni successo umano: la fortuna.

La fortuna di nascere nell'ambiente giusto, di conoscere le persone giuste, di avere delle opportunità, di avere una predisposizione genetica per determinate cose. Si parla tanto di responsabilità personale, di non accusare gli altri e la società per le cause della nostra condizione, e solo facendo questo si può partire per migliorare.

Ma secondo me accettare la red pill significa anche questo: che non è colpa nostra. Non è stata colpa nostra nascere come siamo, nell'ambiente in cui viviamo, e non è colpa nostra le cose che ci sono successe e che in buona parte ci succedono. Giochiamo tutti a un gioco a somma zero con le carte truccate, e l'unica cosa che possiamo fare è quando puntiamo le nostre sperare che le cose ci vadano per il meglio, anche con tutto l'impegno e duro lavoro che possiamo metterci per migliorare la buona sorte.
la meritocrazia funziona solo dove il merito è veramente un valore e non un espediente retorico per sfruttare le persone

in altri termini, in Italia non funziona, perché è un paese di furbi, raccomandati e sfruttatori
in alcuni paesi asiatici, invece, esiste ed è ben ripagata, tuttavia sono eccezioni, per esempio anche negli USA non c'è più la meritocrazia di decenni fa ed i veri "miracolati" sono appunto quelli che già nascono in contesti favorevoli e ricchi

in Italia è una truffa, chi ci casca è vittima di blupill

i ricchi e potenti lo sanno che il gioco e truccato e piazzano es. i figli in posti chiave solo perché appunto sono ricchi e potenti

con le proprie forze, in Italia, non si va lontano, il maggiore sviluppo che uno può avere è mettersi in proprio, attività private, il lavoro dipendente è la negazione della meritocrazia: vengono premiati ruffiani, profumiere, segretarie ecc. ma mai quelli veramente meritevoli che non hanno le caratteristiche "sociali" giuste
 
Faccio la solita premessa dicendo che è ovvio che se ti impegni e lavori per un obiettivo è più probabile realizzarlo piuttosto che non fare niente e sperare che le cose ti piovano dal cielo. Oggi però viviamo nella narrazione popolare che col duro lavoro e la forza di volontà si può ottenere quello che si vuole senza considerare la componente più importante di ogni successo umano: la fortuna.

La fortuna di nascere nell'ambiente giusto, di conoscere le persone giuste, di avere delle opportunità, di avere una predisposizione genetica per determinate cose. Si parla tanto di responsabilità personale, di non accusare gli altri e la società per le cause della nostra condizione, e solo facendo questo si può partire per migliorare.

Ma secondo me accettare la red pill significa anche questo: che non è colpa nostra. Non è stata colpa nostra nascere come siamo, nell'ambiente in cui viviamo, e non è colpa nostra le cose che ci sono successe e che in buona parte ci succedono. Giochiamo tutti a un gioco a somma zero con le carte truccate, e l'unica cosa che possiamo fare è quando puntiamo le nostre sperare che le cose ci vadano per il meglio, anche con tutto l'impegno e duro lavoro che possiamo metterci per migliorare la buona sorte.
La storia del "non lamentarsi mai", "è sempre colpa tua" è tipico di quei video motivazionali che guarda gente depressa che non riesce a fare niente. Infatti quei video non aiutano.
 
Anche se fosse applicata sarebbe sbagliato. Ogniuno ha ciò che si "merita" ma a chi sta stabilirlo il merito
 
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Anche se fosse applicata sarebbe sbagliato. Ogniuno ha ciò che si "merita" ma a chi sta stabilirlo
Ma infatti quelli che hanno tanto e non sono stati colpiti dalla fenomenite lo dicono tranquillamente.
Anch'io lo dico di essere privilegiato rispetto ad altri.
 
In Italia non c'è meritocrazia. Penso che stiamo facendo di tutto e di più per tornare ad essere uno stato feudale. Dove si eredita il posto dei genitori, dove si torna indietro più che andare avanti. Ormai molti posti nel settore privato si ereditano, come il posto in banca, alle poste etc etc...
Oggi ero a cena al mio solito ristorante, col mio migliore amico, parlavamo di costo della vita, e di come può una persona che guadagna uno stipendio medio buono(1500€) riuscire a vivere normalmente, secondo me non c'è la fa. Gli stipendi sono fermi da 30 anni, il lavoro non c'è in gran parte del paese. Come dice Sentenza, queste sono tutte ottime notizie per un brutto, si deve attendere e far lavorare sapientemente il proprio portafoglio, i propri soldi.
 
In generale l’arricchimento economico e il successo professionale dipendono dalle carte che ti sono distribuite alla nascita: una combinazione di fattori genetici e sociali sui quali non hai il minimo controllo. Il margine di manovra è esiguo, specialmente per chi è nato dagli anni 1980 a seguire.
 
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