La storia del Sigma che imparò a pattinare e a sciare parte 2 (ispirato ad una storia vera)

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Giagio00

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Bluepillato
(Per chi volesse leggere la prima parte cerchi lo stesso titolo)
Il Sigma, ormai provava quasi tutte le sere nel parcheggio illuminato anche di notte, sembrava che lo stesso universo lo avesse creato per lui, il parcheggio era illuminato notte e giorno, e il sigma si allenava.
Quando suo fratello Chad lo invitò a pattinare, il sigma non aveva mai pattinato sul ghiaccio ma dopo che si mise sulla pista tutto passò.
Da bambino aveva il terrore dei pattini, ma ora era sicuro come il Gabbiano Jonathan Livingston.
Il sigma andava, senza problemi, non si portava il peso di cadere e di fare una brutta figura perché lui si era allenato a suo modo, non aveva imparato da piccolino? Ha imparato ora a 24 anni, cosa che Matrix non prevede.
Suo fratello e i suoi amici avevano imparato da piccoli, lui invece ha imparato a suo modo.
Dopo aver annunciato che era la sua prima volta, e aver visto i chad stupiti, il sigma si sentii unico nel suo genere, non aveva più il peso e soprattutto era se stesso.
Passarono i mesi, e il sigma decise di organizzare 2 giorni in montagna con i suoi amici, gli amici titubanti non erano pronti, erano beta, omega.
Ma lui riuscii a convincerli accettando una notte in montagna, la zona lui la conosceva bene, da anni andava sugli appennini, ma da piccolo si recava a Campo Carlo Magno, così decise di tornare lì di rivivere la gioia e di vincere la sua paura di sciare, come detto nella storia precedente, il suo desiderio era di sciare sulle piste.
Il sigma sapeva che i suoi amici non erano in grado di sciare, ma non voleva lasciarli soli, Campo Carlo Magno ha una pista perfetta, libera e per gli slittini, tanto bastava al sigma.
Il sigma si portò uno slittino e una padellina, entrambi di straordinaria manifattura, lo slittino era grande e ci poteva stare una persona adulta, la padella era in gomma e molto veloce, e lui ovviamente aveva i suoi snow feet, pattini da neve unici e rari.
Il sigma organizzò tutto, l'alloggio, il trasporto le zone, era il capo.
Il sigma aveva paura, sapeva che il Trentino alto Adige era caro, ma riuscii a trovare un alloggio a 25 euro a notte, con cortesia chiamò, e ottenne la sua camera, una tripla.
Il sigma si alzò la mattina titubante, era contento ma i suoi demoni erano li, riecheggiavano nella sua mente, la paura, l'ansia.
Ma si alzò, finì di preparare le sue cose e partii.
Prese la macchina di famiglia, lui possedeva una cinquecento Sporting, ma per la montagna occorreva un veicolo più comodo.
Una Mitsubishi Outlander del 2008, un'auto straordinaria con 4x4 cambio CVT e blocco differenziale posteriore.
Io sigma era un suonatore uno strumentista, e si portò i suoi strumenti ovviamente, come disse Don Salieri a Tomas Angelo "magari no, ma non si sa mai" il ferro deve sempre esserci.
Prese il suo Lo Cajon, le sue spazzole, e una piccola batteria elettrica di gomma regalata a natale.

Il sigma prese i suoi amici e andarono a fare colazione, l'ambiente era incredibile, sole e nuvole come di tempesta all'orizzonte, partirono per le campagne e alla radio partii Train Train.
Una volta arrivati con qualche difficoltà, il tempo non era buono, pioveva e il sigma non sapeva cosa fare, dopo un giro per il paese di Dimaro, il sigma propose di tornare all'alloggio e giocare a uno con i suoi amici beta.
Nel mentre che giocavano il sigma suonava il suo lo cajon su una musica rilassante remixata con Giuseppe Simone, lui si divertiva, suonava e giocava a carte.
Il giorno dopo il sigma era pronto per portare i suoi amici sulla neve, lui era subito pronto ma i suoi amici erano un po' lenti, il sigma aveva sviluppato una tecnica sua, lui si vestiva comodo con dei pantaloni di lino eleganti e una volta arrivato a destinazione si sarebbe messo i pantaloni da neve sopra a quelli di lino.
Sotto una maglietta termica, sotto una camicia e un giacchetto a 4 tasche che sembrava una giacca elegante, il sigma voleva essere un jazzista, e quella era una delle fasi da completare per esserlo.
Andarono a fare colazione, decideva tutto il sigma, pur parlando e confrontandosi con i suoi amici, ma loro non conoscevano la zona erano titubanti.
Il sigma era loquace, parlava con i locali con tranquillità, i suoi amici un po' meno ma parlavano anche loro.
Andarono sulle piste, il sigma aveva paura di non trovare posto, ma non era altissima stagione, e trovò da parcheggiare in un parcheggio dove i suoi genitori andavano con il camper.
Arrivò il parcheggiatore, subito si aspettava 20 euro per la giornata, ma erano 6 euro, al sigma bastava.
Il sigma davanti alla vista delle montagne tirò fuori i suoi snow feet e mise la c'era, comprata prima di partire, poi quando tutti erano pronti li portò sulla pista.
A loro diede lo slittino e la padella, lui aveva i suoi sci, si recarono dalla pista e il sigma era davanti e diceva dove andare, una volta arrivati sulla pista il sigma si mise gli snow feet, lui scendeva ma i suoi amici erano in difficoltà,.non si ricordavano più come si scendeva con gli slittini, e il sigma capii perché sapeva come ci si sentiva, un suo amico non andava in montagna da 10 anni, e ora era lì pronto a divertirsi e ricominciare.
Il sigma diede le sue indicazioni, ma anche lui doveva prendere la mano, ma non era male, riusciva a frenare senza problemi, e a curvare, e soprattutto non cadeva, riusciva anche a risalire la pista pattinando e spingendosi con le racchette, ma poi accadde qualcosa di tremendo.

La neve si attaccava sotto gli sci, e il sigma tra qualche parolaccia e imprecazione, rimise la c'era ma.... Era ancora peggio!
Il sigma frustrato e arrabbiato pensò, e decise che sarebbe andato a comprare una saponetta da passare sotto gli sci.
Sopra di loro si trovava una coop, ma era lontana a piedi, il sigma disse ai suoi amici di aspettarlo alla macchina e dopo sarebbero andati a mangiare, maaaa la coop era chiusa.
Uno dei soliti orari del cavolo da fighette di paese, il sigma tornò giù, ma non si voleva arrendere e sapeva che nel suo zaino aveva lasciato una saponetta a metà di una vacanza precedente, il sigma la prese e insieme ai suoi amici andarono a mangiare.
Si recarono ad un ristorante vicino alla pista da fondo, il sigma entrò e chiede se c'era un tavolo, i suoi amici erano timidi, mangiarono e pagarono, nel mentre il sigma suonava guardando il panorama, aveva con sé anche una bellissima Kalimba, e sapeva suonare dei brani come Mad Wordl e altre canzoncine.
Finito di mangiare si recarono su una pista lì vicina, piccola e ripida perfetta per gli slittini, i suoi amici scendevano e si divertivano e il sigma provava le sue tecniche, imparate nel parcheggio di notte, mise su i video divertenti di Nevio lo stirato e filippo champagne, capì nuovamente e fece capire ai suoi amici la verità, non esistono categorie, la vita è a momenti e possiamo renderli unici diventando semplicemente noi stessi, tornando bambini.
Fu un momento meraviglioso, il sigma scendeva con gli sci superando la sua paura di sciare, imparava e ogni tanto cadeva ma rideva sempre, i suoi amichetti ritrovati la gioia di scendere e la gioia di andare in montagna, erano ormai assuefatti dalla città mondana, dall'università dal lavorare dal produrre e da ricoprire un ruoli ormai finto.
"Avremmo 30 anni, dobbiamo lavorare e comprare casa, non possiamo andare in montagna non siamo Chad, noi siamo incel e beta, computer e seghe"
Ma il sigma li aveva dimostrato il contrario, none erano più bambini certo, ma ora potevano creare il loro mondo, erano ragazzi giovani.
Il sigma rifletté, e capii il suo ruolo, da anni ormai non capiva perché non si divertiva più, perché si sentiva così inferiore ai chad figli di puttana che basano la loro vita solo sull' apparenza, lui era migliore!
Pur sciando e rimasto con i suoi amici, aveva imparato a pattinare ma non aveva cambiato compagnia, era rimasto se stesso, si era evoluto, ma era sempre lui, e fedele.
I chad erano impressionato, le famiglia pure, i camminatore gli anziani, volgevano in breve sguardo ma capirono che ci stavamo solo divertendo.
Il sigma capii, non era più solo un sigma, era un vero e proprio Alfa! Lui decideva, lui aveva il controllo su tutto, quando andare, quando partire, dove mangiare, parlava con tutti, era il capo.
Ma rimaneva umile, non era uno di quei chad tossici che toglievano poteri agli incel, anche con le ragazze, non si metteva a baciarle mettendo in imbarazzo gli incel, qualche bacio e basta, era umile, un leader pronto ad ascoltare.
Suo fratello e i suoi amici Chad erano dispiaciuta per il fatto che lui non sapesse sciare e ormai era tardi, e poteva imparare in due giorni, ma il sigma era superiore, aveva imparato a suo modo, un modo che Matrix non prevede.
La sera si prese un Bombardino, simbolo della sua vittoria, i suoi amici due cioccolate calde, poi prima di partire si mise a giocare con la sua macchina telecomandata, anche quella una Mitsubishi che si divertiva ad andare sulla neve fresca.
Riuscì a convincere i suoi amici, fare un'altra notte e godersi un'altra giornata, loro erano preoccupati, ma capirono che non era un giorno in più a fare la differenza.


Il giorno dopo, il sigma si mise sul balcone, e prendendo un Pocket Coffee, iniziò a suonare con le spazzole, nel pomeriggio non andarono sulla neve, ma si divertirono un sacco in un parco giochi e a esplorare altre zone ora al sigma mancava l'ultimo tassello, andare sulle piste da sci con suo fratello Chad e suo cugino, ma questa storia deve ancora avvenire.
Dall'angelo dalle spade dorate, il sigma sciatore.
 
Da qualche parte in noi c'è sempre un bambino che non è cresciuto od è cresciuto storto, come una pianta tozza ed attorcigliata su sé stessa, e non c'è dolore più grande di quello che prova per la prima volta perché misto a stupore ed incredulità. Adesso, invece, basterebbe mangiare un PocketSoffri, mastichi amaro, incassi e porti a casa. Adesso siamo invincibili, veri sigma.
 
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