La vita di chi è fuori i riflettori

Ruiner

Well-known member
Sono malaticcio a casa da un pò di giorni e tra i mie pensieri e la mia dolce depressione ho pensato "Che senso ha l'esistenza per gente come noi". Mi spiego meglio noi viviamo attraverso gli altri o meglio siamo il riflesso di questa società. La società a sua volta è come un set cinematografico, c'è chi cerca di dirigerlo, chi ha ruoli importanti, chi scrive i copioni e poi ci sono le comparse. Quest'ultimi sono la cosa più inutile che può esistere, nonchè il ruolo meno pagato di tutti. Nessuno in un film guarderà mai chi compare per un frame di secondo nell'inquadratura in lontananza, servono solo per "riempire" lo sfondo. Non hanno ruoli e non interagiscono con nessuno benchè meno con i protagonisti che sono il fulcro principale di un film. In questo film che è la vita io mi sento solo un inutile comparsa nelle trame degli altri, una persona che non ha una funzione, destinata a guardare il lieto fine di chi all'interno della scena conta davvero.
 
Il regista di questo film è madre natura e per lei non siamo comparse ma i veri protagonisti, siamo il quadro più bello che apprezza madre natura: il tormento.
Gli incel hanno 2 coglioni grandi quanto terra e marte, vivono una sofferenza nascosta e censurata che li tormenta ogni singolo giorno e sopravvivono per un futuro che non presta a venire. Ogni giorno è una battaglia e pian piano si viene amputati sempre più prossimalente
 
Comunque vi sentite parte del set anche se non partecipanti.
Io mi sento come se fossi l'unico al di fuori di esso.
L'umanità intera è racchiusa li dentro e io sono fuori, per conto mio. La società non mi interessa ed io non interesso ad essa. Sembrerebbe un buon compromesso, se non fosse che, alle volte, interazioni tra me ed essa sono obbligatorie.
Posso limitare al minimo sindacale l'interazione ma ci saranno situazioni in cui questo è impossibile, e queste sono le situazioni in cui devo avere a che fare con il ritardo e la ripugnanza della specie umana.
 
Sono malaticcio a casa da un pò di giorni e tra i mie pensieri e la mia dolce depressione ho pensato "Che senso ha l'esistenza per gente come noi". Mi spiego meglio noi viviamo attraverso gli altri o meglio siamo il riflesso di questa società. La società a sua volta è come un set cinematografico, c'è chi cerca di dirigerlo, chi ha ruoli importanti, chi scrive i copioni e poi ci sono le comparse. Quest'ultimi sono la cosa più inutile che può esistere, nonchè il ruolo meno pagato di tutti. Nessuno in un film guarderà mai chi compare per un frame di secondo nell'inquadratura in lontananza, servono solo per "riempire" lo sfondo. Non hanno ruoli e non interagiscono con nessuno benchè meno con i protagonisti che sono il fulcro principale di un film. In questo film che è la vita io mi sento solo un inutile comparsa nelle trame degli altri, una persona che non ha una funzione, destinata a guardare il lieto fine di chi all'interno della scena conta davvero.
Ottimo paragone, Ruiner.
L' unico modo per renderci protagonisti rimane fare cazzate.
 
Bella metafora! 😀

Il senso alla vita lo do grazie allo studio, mi appassiona molto studiare.
Considero, quando è possibile, la vita quasi simile ad un videogioco: mi evolvo imparando dai miei errori, cerco di maxare il possibile.

Col tempo, anche grazie alla palestra, mi riesce più facile fregarmene degli altri: mi circondo di persone positive.
 
Sono malaticcio a casa da un pò di giorni e tra i mie pensieri e la mia dolce depressione ho pensato "Che senso ha l'esistenza per gente come noi". Mi spiego meglio noi viviamo attraverso gli altri o meglio siamo il riflesso di questa società. La società a sua volta è come un set cinematografico, c'è chi cerca di dirigerlo, chi ha ruoli importanti, chi scrive i copioni e poi ci sono le comparse. Quest'ultimi sono la cosa più inutile che può esistere, nonchè il ruolo meno pagato di tutti. Nessuno in un film guarderà mai chi compare per un frame di secondo nell'inquadratura in lontananza, servono solo per "riempire" lo sfondo. Non hanno ruoli e non interagiscono con nessuno benchè meno con i protagonisti che sono il fulcro principale di un film. In questo film che è la vita io mi sento solo un inutile comparsa nelle trame degli altri, una persona che non ha una funzione, destinata a guardare il lieto fine di chi all'interno della scena conta davvero.
Ciao, secondo me pure il protagonista si gira tra un ciak e l’altro chiedendosi chi cazzo ha scritto sta pellicola ridicola. Il regista barcolla, la troupe sbadiglia, le comparse fumano ai margini con una paga da niente. Ma a volte è proprio lo sfondo che salva l’inquadratura... uno sguardo perso fuori fuoco che dice più verità di cento monologhi pomposi.
Resta lì! Se il film è una porcata (e lo è), tanto vale rubare un fotogramma di sincerità prima che la pellicola si bruci 🤟
Io la vedo così.
 
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