Anche oggi ho fatto il mio tour giornaliero nel sottosuolo (semicit) tra l'irrazionalità (o forse l'iperrazionalità), tra la coscienza e la conoscenza come fonte di sofferenza, e la rassegnazione contro un mondo che ha ridotto l'uomo ad una macchina prevedibile, senza alcun tipo di sentimento vero.

Quello che Brother Dosto descriveva 200 anni fa come crisi della modernità è incrementata di 100 volte in quest'epoca post moderna.
La situazione è sempre peggiore e continuo a domandarmi come si faccia a vivere in serenità senza porsi domande o senza quel perenne peso sullo stomaco, indice di qualcosa che palesemente non va.
Il progresso prende tutto ciò che è vero, puro, profondo e lo trasforma in qualcosa di totalmente effimero, il più veloce e costoso possibile.
Vedo le persone vendersi l'anima all'asta per un dose di dopamina per il proprio ego.
Chi è consapevole che la nostra società, in equilibrio precario, è sull'orlo del precipizio, non può fare altro che attendere e procurarsi un posto in prima fila per lo spettacolo.


Quello che Brother Dosto descriveva 200 anni fa come crisi della modernità è incrementata di 100 volte in quest'epoca post moderna.
La situazione è sempre peggiore e continuo a domandarmi come si faccia a vivere in serenità senza porsi domande o senza quel perenne peso sullo stomaco, indice di qualcosa che palesemente non va.
Il progresso prende tutto ciò che è vero, puro, profondo e lo trasforma in qualcosa di totalmente effimero, il più veloce e costoso possibile.
Vedo le persone vendersi l'anima all'asta per un dose di dopamina per il proprio ego.
Chi è consapevole che la nostra società, in equilibrio precario, è sull'orlo del precipizio, non può fare altro che attendere e procurarsi un posto in prima fila per lo spettacolo.
