L'estetica è il vero cope

Cucuruz

Well-known member
Ieri stavo osservando delle lucertole che prendevano il sole su un muretto, alcune si rincorrevano o forse si facevano brutto l'un l'altra, altre invece erano in cerca di qualcosa (è sorprendente quanto sia profonda la nostra ignoranza su cose così piccole) e mi è venuto in mente un fatto molto banale: il 99,9% delle specie animali non ha la minima considerazione dell'aspetto estetico. Per loro non solo non esistono canoni di bellezza, ma non ne hanno neanche alcun bisogno per quanto riguarda la riproduzione, ogni specie trova modi differenti di accoppiarsi che raramente consistono nel corteggiamento in cui una femmina deve scegliere il maschio più bello.
Ora, c'è un fatto assodato e inequivocabile nelle neuroscienze, cioè che i primati e gli uomini sono particolarmente sensibili ai volti: quando si vede un viso a livello inconscio in numerose aree del cervello gruppi di neuroni "si accendono", cosa che non succede con altri oggetti o parti del corpo. Da qui probabilmente deriva la squisita attenzione che l'essere umano riserva all'aspetto estetico, ma se posso azzardare una teoria, questa tendenza è solo un sottoprodotto culturale e non innato biologicamente, perché il senso di questa attenzione per i volti dei nostri simili è innanzitutto di carattere sociale: riconoscere e produrre la variegata mimica facciale dei nostri simili è fondamentale per la comunicazione e la cooperazione sociale. Ma in questo processo comunicativo non è affatto implicito il riconoscimento della bellezza di un'altra persona sulla base dei suoi tratti somatici.
Difficilmente si può negare che esistano dei tratti che risultano più attraenti di altri. Eppure l'enorme varietà culturale e canoni estetici delle diverse epoche suggerisce che questi tratti varino di epoca in epoca, per cui si assiste ad una doppia strutturazione non necessaria alla riproduzione biologica: in primis l'idea stessa di bellezza è inutile, in secondo luogo la presenza di numerosi criteri tra loro incompatibili per decretare la scala di bellezza è del tutto superflua e crea confusione.
È difficile capire se altri animali pensano, perché noi del pensiero abbiamo solo un'intuizione, non sappiamo definire e capire precisamente che cosa il pensare sia e cosa implichi o da dove derivi. Però il fatto che i pochi altri animali che basano il corteggiamento sull'estetica apprezzino valori fissi e stereotipati (tipo la coda del pavone) indica che il concetto della bellezza nell'uomo, così variegato e multiforme, scaturisca dal troppo pensare e comunicare coi propri simili e non da predisposizioni biologiche. Il grado di condizionamento che la nostra comunità (o società in tempi più recenti) esercita su di noi non solo è incalcolabile ed imprevedibile, ma resta anche imperscrutabile per la maggior parte di noi, lo interiorizziamo senza neanche rendercene conto, e dunque è ancora più difficile svincolarcene perché non li avvertiamo come vincolo.
Quindi i discorsi sull'ipergamia e l'estetica che si fanno sul forum sono fondamentalmente sbagliati, non perché non rispecchino la situazione che effettivamente si presenta nel mondo contemporaneo, ma perché l'idea soggiacente è che una cosa negativa del mondo moderno è che le donne vogliono solo uomini più belli, mentre se ognuno si cercasse il proprio pariestetico si vivrebbe più serenamente e sarebbe più "giusto". Ma questo fatto è sbagliato in principio, perché la bellezza non dovrebbe avere proprio alcuna rilevanza a livello riproduttivo, e se si resta ancorati a canoni di bellezza aleatori e si creano classifiche nella propria testa si resterà comunque insoddisfatti. Allo stesso tempo anche per un brutto l'idea che l'importanza dell'estetica sia qualcosa di assolutamente necessario è un'attrazione irresistibile, perché un effetto del troppo pensare dell'uomo è di dover necessariamente dare un senso alle cose, mentre un effetto della sua spiccata socialità è che un senso condiviso tra più persone incrementa notevolmente il senso di appartenenza delle persone al gruppo. Pur di sentirsi parte di un gruppo, gli uomini farebbero (quasi) qualunque cosa: è questo il principale motivo per cui nella storia si alternano ideologie e opinioni diffuse che nel proprio tempo sembrano verità inscalfibili, mentre nelle epoche future paiono cose ridicole e insensate.
L'estetica come concetto è un cope, dettato dal fatto che bisogna cercare un senso alla propria esistenza, e di questi tempi affidarsi alla biologia va molto di moda. Ma come abbiamo visto, l'estetica è scarsamente definibile in termini biologici, soprattutto nell'uomo. Aiuta a distogliere lo sguardo dall'insensatezza della vita, cosa insopportabile ai più.
 
Ieri stavo osservando delle lucertole che prendevano il sole su un muretto, alcune si rincorrevano o forse si facevano brutto l'un l'altra, altre invece erano in cerca di qualcosa (è sorprendente quanto sia profonda la nostra ignoranza su cose così piccole) e mi è venuto in mente un fatto molto banale: il 99,9% delle specie animali non ha la minima considerazione dell'aspetto estetico. Per loro non solo non esistono canoni di bellezza, ma non ne hanno neanche alcun bisogno per quanto riguarda la riproduzione, ogni specie trova modi differenti di accoppiarsi che raramente consistono nel corteggiamento in cui una femmina deve scegliere il maschio più bello.
Ora, c'è un fatto assodato e inequivocabile nelle neuroscienze, cioè che i primati e gli uomini sono particolarmente sensibili ai volti: quando si vede un viso a livello inconscio in numerose aree del cervello gruppi di neuroni "si accendono", cosa che non succede con altri oggetti o parti del corpo. Da qui probabilmente deriva la squisita attenzione che l'essere umano riserva all'aspetto estetico, ma se posso azzardare una teoria, questa tendenza è solo un sottoprodotto culturale e non innato biologicamente, perché il senso di questa attenzione per i volti dei nostri simili è innanzitutto di carattere sociale: riconoscere e produrre la variegata mimica facciale dei nostri simili è fondamentale per la comunicazione e la cooperazione sociale. Ma in questo processo comunicativo non è affatto implicito il riconoscimento della bellezza di un'altra persona sulla base dei suoi tratti somatici.
Difficilmente si può negare che esistano dei tratti che risultano più attraenti di altri. Eppure l'enorme varietà culturale e canoni estetici delle diverse epoche suggerisce che questi tratti varino di epoca in epoca, per cui si assiste ad una doppia strutturazione non necessaria alla riproduzione biologica: in primis l'idea stessa di bellezza è inutile, in secondo luogo la presenza di numerosi criteri tra loro incompatibili per decretare la scala di bellezza è del tutto superflua e crea confusione.
È difficile capire se altri animali pensano, perché noi del pensiero abbiamo solo un'intuizione, non sappiamo definire e capire precisamente che cosa il pensare sia e cosa implichi o da dove derivi. Però il fatto che i pochi altri animali che basano il corteggiamento sull'estetica apprezzino valori fissi e stereotipati (tipo la coda del pavone) indica che il concetto della bellezza nell'uomo, così variegato e multiforme, scaturisca dal troppo pensare e comunicare coi propri simili e non da predisposizioni biologiche. Il grado di condizionamento che la nostra comunità (o società in tempi più recenti) esercita su di noi non solo è incalcolabile ed imprevedibile, ma resta anche imperscrutabile per la maggior parte di noi, lo interiorizziamo senza neanche rendercene conto, e dunque è ancora più difficile svincolarcene perché non li avvertiamo come vincolo.
Quindi i discorsi sull'ipergamia e l'estetica che si fanno sul forum sono fondamentalmente sbagliati, non perché non rispecchino la situazione che effettivamente si presenta nel mondo contemporaneo, ma perché l'idea soggiacente è che una cosa negativa del mondo moderno è che le donne vogliono solo uomini più belli, mentre se ognuno si cercasse il proprio pariestetico si vivrebbe più serenamente e sarebbe più "giusto". Ma questo fatto è sbagliato in principio, perché la bellezza non dovrebbe avere proprio alcuna rilevanza a livello riproduttivo, e se si resta ancorati a canoni di bellezza aleatori e si creano classifiche nella propria testa si resterà comunque insoddisfatti. Allo stesso tempo anche per un brutto l'idea che l'importanza dell'estetica sia qualcosa di assolutamente necessario è un'attrazione irresistibile, perché un effetto del troppo pensare dell'uomo è di dover necessariamente dare un senso alle cose, mentre un effetto della sua spiccata socialità è che un senso condiviso tra più persone incrementa notevolmente il senso di appartenenza delle persone al gruppo. Pur di sentirsi parte di un gruppo, gli uomini farebbero (quasi) qualunque cosa: è questo il principale motivo per cui nella storia si alternano ideologie e opinioni diffuse che nel proprio tempo sembrano verità inscalfibili, mentre nelle epoche future paiono cose ridicole e insensate.
L'estetica come concetto è un cope, dettato dal fatto che bisogna cercare un senso alla propria esistenza, e di questi tempi affidarsi alla biologia va molto di moda. Ma come abbiamo visto, l'estetica è scarsamente definibile in termini biologici, soprattutto nell'uomo. Aiuta a distogliere lo sguardo dall'insensatezza della vita, cosa insopportabile ai più.
Ecco perché sono Bluepillato, e ritengo che andare nei parametri della blackpill sia un'arma a dobbio taglio.
Va benissimo se qualcuno è veramente brutto, ma dobbiamo arrivare a dei livelli incredibili.
Invece penso sia ora che anche l'uomo apprezzi quello che è senza fare paragoni costanti con gli altri senza mettersi continuamente a confronto.
 
È un fatto storico innegabile che i canoni estetici varino in base a tempo e spazio, tuttavia non la definirei cope; il valore che le si attribuisce ormai è talmente alto da creare milioni di incel e enormi problemi psicologici ad altrettante donne, il valore di questi standard estetici è stato talmente elevato che la bellezza è diventata per molti metro di misura del successo della propria vita e del rapporto con gli altri.
Ormai la bellezza estetica, l'apparenza, è l' idolo del mondo, trascende la definizione di cope di molto.
 
Ieri stavo osservando delle lucertole che prendevano il sole su un muretto, alcune si rincorrevano o forse si facevano brutto l'un l'altra, altre invece erano in cerca di qualcosa (è sorprendente quanto sia profonda la nostra ignoranza su cose così piccole) e mi è venuto in mente un fatto molto banale: il 99,9% delle specie animali non ha la minima considerazione dell'aspetto estetico. Per loro non solo non esistono canoni di bellezza, ma non ne hanno neanche alcun bisogno per quanto riguarda la riproduzione, ogni specie trova modi differenti di accoppiarsi che raramente consistono nel corteggiamento in cui una femmina deve scegliere il maschio più bello.
Ora, c'è un fatto assodato e inequivocabile nelle neuroscienze, cioè che i primati e gli uomini sono particolarmente sensibili ai volti: quando si vede un viso a livello inconscio in numerose aree del cervello gruppi di neuroni "si accendono", cosa che non succede con altri oggetti o parti del corpo. Da qui probabilmente deriva la squisita attenzione che l'essere umano riserva all'aspetto estetico, ma se posso azzardare una teoria, questa tendenza è solo un sottoprodotto culturale e non innato biologicamente, perché il senso di questa attenzione per i volti dei nostri simili è innanzitutto di carattere sociale: riconoscere e produrre la variegata mimica facciale dei nostri simili è fondamentale per la comunicazione e la cooperazione sociale. Ma in questo processo comunicativo non è affatto implicito il riconoscimento della bellezza di un'altra persona sulla base dei suoi tratti somatici.
Difficilmente si può negare che esistano dei tratti che risultano più attraenti di altri. Eppure l'enorme varietà culturale e canoni estetici delle diverse epoche suggerisce che questi tratti varino di epoca in epoca, per cui si assiste ad una doppia strutturazione non necessaria alla riproduzione biologica: in primis l'idea stessa di bellezza è inutile, in secondo luogo la presenza di numerosi criteri tra loro incompatibili per decretare la scala di bellezza è del tutto superflua e crea confusione.
È difficile capire se altri animali pensano, perché noi del pensiero abbiamo solo un'intuizione, non sappiamo definire e capire precisamente che cosa il pensare sia e cosa implichi o da dove derivi. Però il fatto che i pochi altri animali che basano il corteggiamento sull'estetica apprezzino valori fissi e stereotipati (tipo la coda del pavone) indica che il concetto della bellezza nell'uomo, così variegato e multiforme, scaturisca dal troppo pensare e comunicare coi propri simili e non da predisposizioni biologiche. Il grado di condizionamento che la nostra comunità (o società in tempi più recenti) esercita su di noi non solo è incalcolabile ed imprevedibile, ma resta anche imperscrutabile per la maggior parte di noi, lo interiorizziamo senza neanche rendercene conto, e dunque è ancora più difficile svincolarcene perché non li avvertiamo come vincolo.
Quindi i discorsi sull'ipergamia e l'estetica che si fanno sul forum sono fondamentalmente sbagliati, non perché non rispecchino la situazione che effettivamente si presenta nel mondo contemporaneo, ma perché l'idea soggiacente è che una cosa negativa del mondo moderno è che le donne vogliono solo uomini più belli, mentre se ognuno si cercasse il proprio pariestetico si vivrebbe più serenamente e sarebbe più "giusto". Ma questo fatto è sbagliato in principio, perché la bellezza non dovrebbe avere proprio alcuna rilevanza a livello riproduttivo, e se si resta ancorati a canoni di bellezza aleatori e si creano classifiche nella propria testa si resterà comunque insoddisfatti. Allo stesso tempo anche per un brutto l'idea che l'importanza dell'estetica sia qualcosa di assolutamente necessario è un'attrazione irresistibile, perché un effetto del troppo pensare dell'uomo è di dover necessariamente dare un senso alle cose, mentre un effetto della sua spiccata socialità è che un senso condiviso tra più persone incrementa notevolmente il senso di appartenenza delle persone al gruppo. Pur di sentirsi parte di un gruppo, gli uomini farebbero (quasi) qualunque cosa: è questo il principale motivo per cui nella storia si alternano ideologie e opinioni diffuse che nel proprio tempo sembrano verità inscalfibili, mentre nelle epoche future paiono cose ridicole e insensate.
L'estetica come concetto è un cope, dettato dal fatto che bisogna cercare un senso alla propria esistenza, e di questi tempi affidarsi alla biologia va molto di moda. Ma come abbiamo visto, l'estetica è scarsamente definibile in termini biologici, soprattutto nell'uomo. Aiuta a distogliere lo sguardo dall'insensatezza della vita, cosa insopportabile ai più.
E' un ragionamento dove faccio francamente fatica e trovare un filo conduttore.
Intanto bisogna dire che la bellezza estetica in genere consiste in una serie di caratteristiche fisiche, come la simmetria, indicative di buona salute.
Poi già Darwin aveva capito che esiste una selezione sessuale che opera a fianco di quella naturale e che le due a volte possono entrare in conflitto.
 
È un fatto storico innegabile che i canoni estetici varino in base a tempo e spazio, tuttavia non la definirei cope; il valore che le si attribuisce ormai è talmente alto da creare milioni di incel e enormi problemi psicologici ad altrettante donne, il valore di questi standard estetici è stato talmente elevato che la bellezza è diventata per molti metro di misura del successo della propria vita e del rapporto con gli altri.
Ormai la bellezza estetica, l'apparenza, è l' idolo del mondo, trascende la definizione di cope di molto.
Però se domani il mondo finisse, la gente cosa continuerebbe a fare? Mangiare, bere, dormire, sesso, il contatto con i propri simili (quest'ultima forse è opinabile), la ricerca della propria sicurezza. Se crolla la società, spariscono tutti i cope e ciò che rimane sono le attività a cui gli esseri umani sono portati naturalmente. È difficile immaginare che in un futuro post-apocalittico, che è la situazione più libera da strutture sociali che possiamo immaginare, la gente si curi della propria estetica, proprio perché è un'attività e una condizione altamente inutile. Come dici tu, nella società odierna è un concetto tenuto in alta considerazione, ma alla fine è soltanto un altro cope, così come in altre società lo sono l'accumulo di soldi e la carriera lavorativa. Quando tutto va a puttane, i soldi sono la prima cosa che perde ogni valore, e la gente sono sicuro che preferirebbe stare in compagnia di un orco che sa come combattere piuttosto che di un belloccio esperto nel mettersi in posa per le foto su instagram.
 
Ieri stavo osservando delle lucertole che prendevano il sole su un muretto, alcune si rincorrevano o forse si facevano brutto l'un l'altra, altre invece erano in cerca di qualcosa (è sorprendente quanto sia profonda la nostra ignoranza su cose così piccole) e mi è venuto in mente un fatto molto banale: il 99,9% delle specie animali non ha la minima considerazione dell'aspetto estetico. Per loro non solo non esistono canoni di bellezza, ma non ne hanno neanche alcun bisogno per quanto riguarda la riproduzione, ogni specie trova modi differenti di accoppiarsi che raramente consistono nel corteggiamento in cui una femmina deve scegliere il maschio più bello.
Ora, c'è un fatto assodato e inequivocabile nelle neuroscienze, cioè che i primati e gli uomini sono particolarmente sensibili ai volti: quando si vede un viso a livello inconscio in numerose aree del cervello gruppi di neuroni "si accendono", cosa che non succede con altri oggetti o parti del corpo. Da qui probabilmente deriva la squisita attenzione che l'essere umano riserva all'aspetto estetico, ma se posso azzardare una teoria, questa tendenza è solo un sottoprodotto culturale e non innato biologicamente, perché il senso di questa attenzione per i volti dei nostri simili è innanzitutto di carattere sociale: riconoscere e produrre la variegata mimica facciale dei nostri simili è fondamentale per la comunicazione e la cooperazione sociale. Ma in questo processo comunicativo non è affatto implicito il riconoscimento della bellezza di un'altra persona sulla base dei suoi tratti somatici.
Difficilmente si può negare che esistano dei tratti che risultano più attraenti di altri. Eppure l'enorme varietà culturale e canoni estetici delle diverse epoche suggerisce che questi tratti varino di epoca in epoca, per cui si assiste ad una doppia strutturazione non necessaria alla riproduzione biologica: in primis l'idea stessa di bellezza è inutile, in secondo luogo la presenza di numerosi criteri tra loro incompatibili per decretare la scala di bellezza è del tutto superflua e crea confusione.
È difficile capire se altri animali pensano, perché noi del pensiero abbiamo solo un'intuizione, non sappiamo definire e capire precisamente che cosa il pensare sia e cosa implichi o da dove derivi. Però il fatto che i pochi altri animali che basano il corteggiamento sull'estetica apprezzino valori fissi e stereotipati (tipo la coda del pavone) indica che il concetto della bellezza nell'uomo, così variegato e multiforme, scaturisca dal troppo pensare e comunicare coi propri simili e non da predisposizioni biologiche. Il grado di condizionamento che la nostra comunità (o società in tempi più recenti) esercita su di noi non solo è incalcolabile ed imprevedibile, ma resta anche imperscrutabile per la maggior parte di noi, lo interiorizziamo senza neanche rendercene conto, e dunque è ancora più difficile svincolarcene perché non li avvertiamo come vincolo.
Quindi i discorsi sull'ipergamia e l'estetica che si fanno sul forum sono fondamentalmente sbagliati, non perché non rispecchino la situazione che effettivamente si presenta nel mondo contemporaneo, ma perché l'idea soggiacente è che una cosa negativa del mondo moderno è che le donne vogliono solo uomini più belli, mentre se ognuno si cercasse il proprio pariestetico si vivrebbe più serenamente e sarebbe più "giusto". Ma questo fatto è sbagliato in principio, perché la bellezza non dovrebbe avere proprio alcuna rilevanza a livello riproduttivo, e se si resta ancorati a canoni di bellezza aleatori e si creano classifiche nella propria testa si resterà comunque insoddisfatti. Allo stesso tempo anche per un brutto l'idea che l'importanza dell'estetica sia qualcosa di assolutamente necessario è un'attrazione irresistibile, perché un effetto del troppo pensare dell'uomo è di dover necessariamente dare un senso alle cose, mentre un effetto della sua spiccata socialità è che un senso condiviso tra più persone incrementa notevolmente il senso di appartenenza delle persone al gruppo. Pur di sentirsi parte di un gruppo, gli uomini farebbero (quasi) qualunque cosa: è questo il principale motivo per cui nella storia si alternano ideologie e opinioni diffuse che nel proprio tempo sembrano verità inscalfibili, mentre nelle epoche future paiono cose ridicole e insensate.
L'estetica come concetto è un cope, dettato dal fatto che bisogna cercare un senso alla propria esistenza, e di questi tempi affidarsi alla biologia va molto di moda. Ma come abbiamo visto, l'estetica è scarsamente definibile in termini biologici, soprattutto nell'uomo. Aiuta a distogliere lo sguardo dall'insensatezza della vita, cosa insopportabile ai più.
Sono d'accordo solo in parte, mi pare che comunque nel corso degli ultimi 50 anni grossomodo il valore dell'estetica sia cresciuto di molto agli occhi delle donne. Che poi sia un valore che riveste la sua massima importanza durante gli anni dell'adolescenza e della giovinezza è vero, solitamente dai 30 anni in poi quello che si ricerca è la maturità e la stabilità a livello caratteriale. Ma neppure credo si possa arrivare a definirla come un puro e semplice cope.
 
Intanto bisogna dire che la bellezza estetica in genere consiste in una serie di caratteristiche fisiche, come la simmetria, indicative di buona salute.

Stai allargando indebitamente il significato della parola "bellezza". La salute è una cosa, e anche esemplari con difetti fisici possono essere perfettamente prestanti. Negli esseri umani, le persone anche se sane sono brutte in generale, non c'è correlazione diretta tra bellezza e salute. La bellezza è data da specifici tratti che sono inutili ai fini della fitness, il loro unico scopo è farsi notare agli occhi del partner, per cui fare il ragionamento "un esemplare femmina sceglie un esemplare maschio perché essendo bello dà l'idea di essere più sano" è sbagliato: la femmina è attratta da quello specifico tratto, in maniera praticamente automatica, senza ragionare su niente. In realtà, è molto facile ingannare gli animali in generale proprio per questa loro tendenza a seguire automatismi di cui non comprendono i risvolti, presentando loro artefatti con caratteristiche specifiche a cui loro rispondono in maniera istintiva.
Come ho detto, per gli esseri umani non è così: si fanno molte considerazioni personali e sociali per decidere se un uomo è bello o meno.

Poi già Darwin aveva capito che esiste una selezione sessuale che opera a fianco di quella naturale e che le due a volte possono entrare in conflitto.

Devi considerare che la selezione sessuale, come ho già scritto, opera in modo molto diverso negli animali da come noi gestiamo la bellezza. In ogni caso (questa è una mia ipotesi, non so se sia vero, ma mi sembra ragionevole) i tratti più "attraenti" di un qualunque esemplare non sono strettamente necessari, se uccidessimo tutti i pavoni con le code grosse e restassero solo maschi con code normali, le femmine si accoppierebbero comunque.
 
Però se domani il mondo finisse, la gente cosa continuerebbe a fare? Mangiare, bere, dormire, sesso, il contatto con i propri simili (quest'ultima forse è opinabile), la ricerca della propria sicurezza. Se crolla la società, spariscono tutti i cope e ciò che rimane sono le attività a cui gli esseri umani sono portati naturalmente. È difficile immaginare che in un futuro post-apocalittico, che è la situazione più libera da strutture sociali che possiamo immaginare, la gente si curi della propria estetica, proprio perché è un'attività e una condizione altamente inutile. Come dici tu, nella società odierna è un concetto tenuto in alta considerazione, ma alla fine è soltanto un altro cope, così come in altre società lo sono l'accumulo di soldi e la carriera lavorativa. Quando tutto va a puttane, i soldi sono la prima cosa che perde ogni valore, e la gente sono sicuro che preferirebbe stare in compagnia di un orco che sa come combattere piuttosto che di un belloccio esperto nel mettersi in posa per le foto su instagram.
Sono d'accordo, e puoi vuoi mettere kenshiro vs Marzio di sailor moon? Non c è storia 🤣
 
Scusami e allora su cosa si basa la selezione sessuale?

Confondi la belezza con ciò che questa rappresenta. Un corpo simmetrico non è solo bello ma anche e soprattutto FUNZIONALE. La simmetria è attraente in quanto segno di ottima stabilità dello sviluppo: un corpo nasce per essere simmetrico, se si deforma è perché subisce mutazioni a causa di stressors vari -> se si è simmetrici allora si ha una buona resistenza agli stressors = genetica vincente (quindi attraente).

Altezza: funzionale alla difesa di se e della prole. Così come massa muscolare e struttura ossea.
 
Stai allargando indebitamente il significato della parola "bellezza". La salute è una cosa, e anche esemplari con difetti fisici possono essere perfettamente prestanti. Negli esseri umani, le persone anche se sane sono brutte in generale, non c'è correlazione diretta tra bellezza e salute. La bellezza è data da specifici tratti che sono inutili ai fini della fitness, il loro unico scopo è farsi notare agli occhi del partner, per cui fare il ragionamento "un esemplare femmina sceglie un esemplare maschio perché essendo bello dà l'idea di essere più sano" è sbagliato: la femmina è attratta da quello specifico tratto, in maniera praticamente automatica, senza ragionare su niente. In realtà, è molto facile ingannare gli animali in generale proprio per questa loro tendenza a seguire automatismi di cui non comprendono i risvolti, presentando loro artefatti con caratteristiche specifiche a cui loro rispondono in maniera istintiva.
Come ho detto, per gli esseri umani non è così: si fanno molte considerazioni personali e sociali per decidere se un uomo è bello o meno.
Di solito la bellezza è indicativa di buona salute, altrimenti perché troviamo più belle certe caratteristiche piuttosto che altre? Pura casualità? Non penso proprio.
Poi ricorda che la natura è efficiente, non perfetta. Se una cosa funziona nel 80% dei casi, per la natura è più che sufficiente. Non è importa fare qualche errore se nella maggioranza dei casi si fa la scelta giusta.
 
Anche negli animali conta l'estetica, o meglio l'equivalente animalesco del nostro concetto di estetica. Le farfalle leggermente asimmetriche vengono scartate e non si accoppiano. Negli umani l'evoluzione ha trovato una grande strategia per la selezione sessuale. Semplicemente le nostre qualità genetiche sono tradotte nelle fattezze della nostra faccia. Tutto qui. Semplice e brutale.
 
La bellezza estetica contava anche in antichità ben prima del rincoglionimento delle masse umane a causa di smartphone,social,ecc...quindi non può essere cope. Geni migliori(altezza-faccia)=più possibilità di sopravvivenza per te stesso ma anche per la donna e futura prole. Inoltre i canoni estetici che generano attrazione nelle diverse epoche sono sempre grossomodo quelli quindi mascella/mandibola ben sviluppate,i famosi hunter eyes,una buona chioma,simmetria e armonia facciale,ecc...Però devo ammettere che in parte sono d'accordo con il tuo discorso. Perseguire il miglioramento con il lookmaxxing è sempre esistito sotto varie gradazioni ovviamente,oggigiorno si è però raggiunto l'esagerazione e direi ossessione.
 
Io penso che ci sia una naturale attrazione vero il bello, che il senso del bello sia naturale. In parte è culturale, in parte è oggettivo, universale: un viso con buone simmetrie piace universalmente, mentre i capelli crespi possono piacere o ripugnare a seconda delle culture.
Se i caratteri gradevoli possano essere associati ad una buona salute, non lo so, forse dipende da quali.
 
@bruttoilgiusto e @rob
Visto che in natura è tutto così funzionale, mi spiegate come fa un pavone a difendere la pavoncella con la sua possente coda che lo espone ad ancora più pericoli, o come i luccioli che si illuminano per attrarre le femmine lucciole le possa o difendere se si espongono letteralmente in bella mostra ai predatori, o di come i gamberi d'acqua dolce siano interessati al benessere della propria compagna che dopo aver inseminato non rivedranno probabilmente mai più?

Amici miei, state copando nel cope. La selezione sessuale si basa su tratti che non hanno a che vedere con la salute e la prestanza dell'individuo, scelti dalla selezione naturale, ed anzi queste due "forze agenti" sono quasi sempre incompatibili tra loro. Gli individui che non risultano attraenti non hanno il problema di non essere sani, ma semplicemente di non avere sviluppato sufficientemente quello specifico tratto che nell'accoppiamento della propria specie è fondamentale.
Ma comunque non è di biologia che parla il thread; parla del concetto aleatorio di bellezza negli esseri umani, che appunto gestiscono questa caratteristica in modo troppo vario per poterlo paragonare ai comportamenti stereotipati degli altri animali.
 
La bellezza estetica contava anche in antichità ben prima del rincoglionimento delle masse umane a causa di smartphone,social,ecc...quindi non può essere cope. Geni migliori(altezza-faccia)=più possibilità di sopravvivenza per te stesso ma anche per la donna e futura prole. Inoltre i canoni estetici che generano attrazione nelle diverse epoche sono sempre grossomodo quelli quindi mascella/mandibola ben sviluppate,i famosi hunter eyes,una buona chioma,simmetria e armonia facciale,ecc...Però devo ammettere che in parte sono d'accordo con il tuo discorso. Perseguire il miglioramento con il lookmaxxing è sempre esistito sotto varie gradazioni ovviamente,oggigiorno si è però raggiunto l'esagerazione e direi ossessione.
Confermi l'origine culturale di questa tendenza facendo riferimento all'"antichità" (che immagino identifichi con la Grecia). Quanto ai canoni estetici, non so perché sei così sicuro che siano sempre gli stessi: sicuramente gli esseri umani hanno un'attrazione innata verso la simmetria, ma gli altri tratti non mi sembrano così universalmente apprezzati.
 
Madre natura crea gli aborti genetici per il gusto di detestarli. Un retruso non piace nè in occidente e nè in oriente perché poco funzionale: il mancato pretensionamento delle vie aeree superiori predispone all osas con conseguente desaturazione, rilascio di catecolammine, aumento ROS, stress cellulare e patwhay flogistici che predispongono ad aumentato rischio cardiovascolare, sonno, neoformazioni oltre che scarsa capacità a cacciare e a nutrire la prole.
L estetica è TUTTO e sotto il 7 non è vita
 
non so perché sei così sicuro che siano sempre gli stessi:
Perché ho visto video youtube che lo spiegano.L'estetica contava anche quando vivevamo ancora nelle caverne,l'uomo retruso e basso veniva scartato dal sesso opposto perché non adatto alla riproduzione. Le femmine della specie umana sono attratte da ciò che è bello poi dopo entrano in gioco il carattere,i valori,ecc...Ma solo DOPO. Adesso inoltre(purtroppo)la situazione è peggiorata tantissimo per via del fatto che le donne sono indipendenti dal punto di vista economico quindi non hanno più "Bisogno" di un uomo perciò cercano sempre di scegliersi il meglio,viviamo in un'economia dei servizi,possono vivere bene anche senza di noi (intendo la maggior parte degli uomini),infatti spesso nella manosfera si parla di harem in cui il chad di turno si frequenta con decine di donne a rotazione ed esse stesse sono contente così. In questo mondo ci sono tre categorie principali di uomini(categorizzati inconsciamente dalle donne): i reietti subumani (sub 5) visti come scarti inadatti alla riproduzione,i normaloidi il cui ruolo è beta-provider emozionale e infine i Chad ossia gli inseminatori nati per portare avanti la specie e che in un ipotetico scenario nella natura selvaggia hanno più possibilità di sopravvivere per via delle loro caratteristiche genetico-comportamentali.
 
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