Norah Vincent, femminista radicale che si finse uomo per un anno per dimostrare il privilegio maschile e alla fine si suicidò per disperazione

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BelloDeZia

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Forse già ci sarà stato un thread apposito, comunque questa femminista convinta Norah Vincent per dimostrare come gli uomini fossero avvantaggiati in questa società, si finse anch'essa uomo. Si tagliò i capelli, accentuò i tratti mascolini del viso, fece corsi per rendere la voce più profonda e cambiò abbigliamento.

Qua riporto l'articolo di un sito perché mi scoccio di riassumere tutto:
Da femminista, quale era, voleva fortemente, tra le altre cose, gustare un po’ di quel “privilegio maschile” di cui aveva sempre parlato, ma era rimasta scioccata dalla quantità e dalla qualità di svantaggi dell’essere uomo. «Quell’esperienza mi ha fatto sentire vulnerabile», ha dichiarato in diverse interviste successive, «ho provato tanta sofferenza e attraversato tantissime difficoltà». Da lì l’illuminazione. La stessa che tempo fa colse Cassie Jaye, la famosa autrice del documentario “The red pill”, ma con una presa di coscienza molto più drammatica. Ancora Norah ha dichiarato: «molte di noi del movimento post-femminista sono convinte che le donne abbiano sempre a peggio mentre gli uomini se la spassano. Mi è servito camminare nelle loro scarpe per rendermi conto che non è affatto vero». Vivendolo sulla propria pelle, Norah ha scoperto che gli uomini soffrono, hanno problemi diversi dalle donne e non se la passano meglio. Hanno bisogno della nostra empatia, del nostro amore». Tra le frasi di Norah maturate dalla sua esperienza maschile, quelle che ci piace di più citare sono queste: «uomini e donne hanno bisogno gli uni delle altre più di ogni altra cosa. Sono fatti per stare assieme».

Negli anni dopo il suo esperimento, la crisi interiore portò Norah Vincent a diversi ricoveri in cliniche psichiatriche. L’articolo di Evie, per altro scritto da una donna, riporta che non si sia mai più ripresa dalle difficoltà mentali e dai contraccolpi subiti durante la sua esperienza come uomo, finendo in una depressione profonda, che l’ha condotta poche settimane fa, a 53 anni, a optare per il suicidio assistito in Svizzera
 
Interessante storia di una che mettendosi nei panni dell' altro ha compreso che le cose sono molto più complesse dei pregiudizi.
Ci sono vantaggi e svantaggi sia nell' essere uomo che nell' essere donna, ma gli svantaggi dell' essere uomo restano tuttora tabù.
 
probabilmente non ha nemmeno assaggiato la pillola piu' amara, vedendola dalle foto e' un maschio piuttosto "credibile" e neanche brutto, sicuramente effemminato ma non brutto, quindi la sua esperienza da uomo che sara' stata terribile rispetto alla accomodante vita femminile ha fatto capire lei che tutto cio' a cui ha realmente creduto erano frottole e quando dai tutta la tua vita ad una causa che poi scopri in prima persona che sia una stronzata ti rendi conto di aver letteralmente buttato la tua vita.
 
Forse già ci sarà stato un thread apposito, comunque questa femminista convinta Norah Vincent per dimostrare come gli uomini fossero avvantaggiati in questa società, si finse anch'essa uomo. Si tagliò i capelli, accentuò i tratti mascolini del viso, fece corsi per rendere la voce più profonda e cambiò abbigliamento.

Qua riporto l'articolo di un sito perché mi scoccio di riassumere tutto:
Da femminista, quale era, voleva fortemente, tra le altre cose, gustare un po’ di quel “privilegio maschile” di cui aveva sempre parlato, ma era rimasta scioccata dalla quantità e dalla qualità di svantaggi dell’essere uomo. «Quell’esperienza mi ha fatto sentire vulnerabile», ha dichiarato in diverse interviste successive, «ho provato tanta sofferenza e attraversato tantissime difficoltà». Da lì l’illuminazione. La stessa che tempo fa colse Cassie Jaye, la famosa autrice del documentario “The red pill”, ma con una presa di coscienza molto più drammatica. Ancora Norah ha dichiarato: «molte di noi del movimento post-femminista sono convinte che le donne abbiano sempre a peggio mentre gli uomini se la spassano. Mi è servito camminare nelle loro scarpe per rendermi conto che non è affatto vero». Vivendolo sulla propria pelle, Norah ha scoperto che gli uomini soffrono, hanno problemi diversi dalle donne e non se la passano meglio. Hanno bisogno della nostra empatia, del nostro amore». Tra le frasi di Norah maturate dalla sua esperienza maschile, quelle che ci piace di più citare sono queste: «uomini e donne hanno bisogno gli uni delle altre più di ogni altra cosa. Sono fatti per stare assieme».

Negli anni dopo il suo esperimento, la crisi interiore portò Norah Vincent a diversi ricoveri in cliniche psichiatriche. L’articolo di Evie, per altro scritto da una donna, riporta che non si sia mai più ripresa dalle difficoltà mentali e dai contraccolpi subiti durante la sua esperienza come uomo, finendo in una depressione profonda, che l’ha condotta poche settimane fa, a 53 anni, a optare per il suicidio assistito in Svizzera
Sì conoscevo la storia, blackpill pura

Conosci la storia della stand up comedian donna, che prova a travestirsi da uomo e a fare stand up comedy da uomo, e nessuno rideva?

Lei dopo lo spettacolo tristissima, finché non arriva il beta orbiter soy-boy di turno a consolarla

È incredibile come ci siano pochissime comiche femmine che facciano ridere. Sembrano non gli sia mai stato installato il chip del senso dell'umorismo
 
Sì conoscevo la storia, blackpill pura

Conosci la storia della stand up comedian donna, che prova a travestirsi da uomo e a fare stand up comedy da uomo, e nessuno rideva?

Lei dopo lo spettacolo tristissima, finché non arriva il beta orbiter soy-boy di turno a consolarla

È incredibile come ci siano pochissime comiche femmine che facciano ridere. Sembrano non gli sia mai stato installato il chip del senso dell'umorismo
Se le mostri il conto bello pieno e il portafogli cicciotto, vedi come se la ridono.
 
e quando dai tutta la tua vita ad una causa che poi scopri in prima persona che sia una stronzata ti rendi conto di aver letteralmente buttato la tua vita.
Crudissimo, in effetti è un colpo dal quale non ti riprendi più, deve essere la sensazione peggiore possibile psicologicamente
 
A parte dover pagare qualche euro per la figa, quale sarebbe lo svantaggio di essere maschio?
Non sono tanto gli svantaggi, ma i vantaggi inesistenti che le femministe credono che noi abbiamo e che invece non ci sono. Una femmina bella o brutta che sia riceverà tutto il supporto che vuole per qualsiasi problema, un uomo è sempre lasciato a se stesso .
Come dice il detto: solo le donne, i bambini e i cani sono amati incondizionatamente. Gli uomini sono amati solo nel momento in cui possono provvedere qualcosa.
 
Il punto è che le femmine quando pensano alla vita da uomo vanno subito ad immaginare chad e la sua vita da sogno.
Per loro "chad è la misura di tutte le cose" quindi credono che tutti gli uomini sono strapieni di donne, di avventure, che scopano come ricci, che fanno ampia vita sociale, che tradiscono ecc.

Tutti gli altri non li considerano nemmeno umani, i brutti poi è come se non esistessero per loro, sono degli oggetti di valore inferiore alle scarpe.
 
Non sono tanto gli svantaggi, ma i vantaggi inesistenti che le femministe credono che noi abbiamo e che invece non ci sono. Una femmina bella o brutta che sia riceverà tutto il supporto che vuole per qualsiasi problema, un uomo è sempre lasciato a se stesso .
Come dice il detto: solo le donne, i bambini e i cani sono amati incondizionatamente. Gli uomini sono amati solo nel momento in cui possono provvedere qualcosa.
Devono sempre trovare un coglione disponibile ad aiutarle. Per quanto mi riguarda sono disposto ad aiutare 1000 volte di più un maschio. La loro figa per me vale dai 20 ai 100€, cioè il prezzo che pago per una stradale o una escort d'appartamento.
 
A parte dover pagare qualche euro per la figa, quale sarebbe lo svantaggio di essere maschio?
... Pagare qualche euro per la figa ... Hai detto poco! Ma, a parte che non si tratta di 2 euro, ci sono ben altri svantaggi: al maschio vengono richieste maggiori responsabilità, maggiori oneri, maggiori sicurezze, e questo ancora in termini assoluti. Sei meno ascoltato e capito se hai problemi, limiti, insicurezze. Ti spettano compito più rischiosi, dal soldato al lavoratore in fabbrica e sui cantieri.
Anche a nascere femmina ci sono svantaggi, non indifferenti, ma se ne parla di più e sono più capiti.
I maschi che veramente spadroneggiano sono sempre una minoranza.
La morale della storia di quella femminista pentita è che occorre ascoltarsi e collaborare, rinunciare al proprio ego e ai ruoli artificiali che ci hanno imposto.
 
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