Pensandoci io mi sono fatto questa idea della vita.
Il prime della vita è palesemente l'infanzia, il periodo in cui si provano le emozioni più pure, a meno che non foste orfani o non aveste dei genitori malati di mente. Dopo l'infanzia si va a peggiorare sempre di più.
Alle medie non sei più un bambino, però tutto sommato sei ancora molto spensierato. Alle superiori devi iniziare a essere indipendente (che è sia un bene che un male), devi preoccuparti di più cose, inizi a farti le pare sul tuo aspetto fisico e ad essere frustrato se non scopi, però alla fine non ci si può lamentare, perché non si lavora e quindi si ha ancora molto tempo libero.
Dopo le superiori devi trovare il tuo "posto nel mondo", in parole semplici devi decide che lavoro di merda farai per il resto della tua vita. Ed è proprio con l'avvento del lavoro che inizia il vero scam della vita, perché se prima eri triste perché non scopavi e non avevi vita sociale, adesso non scopi, non hai vita sociale e in più devi farti il culo dalle 8 di mattina alle 6 di sera in un posto che odi.
Poi ovviamente non tutto il resto della vita è triste allo stesso modo.
20-30 anni devi lavorare ma almeno sei giovane, puoi ancora goderti le uscite con gli amici e scopare np giovani
30-50 anni non sei più giovane fisicamente e mentalmente, ma se fai famiglia almeno hai la gioia che dei figli piccoli ti danno
50-60 anni i tuoi figli ormai o vivono lontano da te o comunque sono adulti, ma almeno sei vicino alla pensione
Da 60 anni in poi l'unico motivo per restare in vita sono i propri nipoti, ma sostanzialmente la propria vita è finita, quello che si è fatto si è fatto e ciò che non si è fatto non lo si farà, si attende la morte
Molto interessante il tuo punto di vista, per me che ho 20 anni ancora di più. Tu dici che superata l'adolescenza, la speranza di avere una vita migliore finisce, si accetta la propria mediocrità e si è in pace col mondo?