Perfect days

All_Mein

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Non guardavo film da anni per via della decadenza del medium, ma a questo ho dato una possibilità senza pentirmene. È ambientato in Giappone e parla di un uomo sulla sessantina totalmente solo. Niente famiglia, niente moglie, niente figli, niente amici. Campa pulendo i cessi pubblici di Tokyo, come hobby legge e coltiva piante in casa. L'effetto è strano, appare come una persona assolutamente integrata, ma allo stesso tempo alienata, come se vivesse in un mondo tutto suo, separato da tutto il resto. Mi ha ricordato la vita di tanti incel. Ma, pur vivendo apparentemente una vita misera e triste, l'uomo sembra apprezzarla molto, con i suoi ritmi scanditi e la sua tranquillità, e la vive con una serenità invidiabile da chiunque. Nondimeno ci sono queste scene in cui osserva con preoccupazione un uomo anziano per strada, ormai malato e mentalmente instabile, completamente abbandonato a se stesso. La gente gli passa vicino, ignorandolo completamente. Forse intravede un ombra del suo destino, o l'altra faccia della sua esistenza. Il film non lancia un messaggio chiaro, lasciando molto ai pensieri dello spettatore, e a me ha fatto sorgere una domanda. C'è la possibilità, per chi vive nel disagio, di dare un posto a queste emozioni e renderle innoque? Oppure non c'è speranza? Ad esempio penso alla blackpill: un brutto, che proprio perchè brutto non avrà mai una vita emotiva e sessuale soddisfacente e soffrirà per questo, non ha altra strada che la rassegnazione e la sofferenza? O è possibile trovare la via della serenità e forse della felicità persino in una condizione simile? Io una risposta non ce l'ho sinceramente.
 
Concordo con la critica al settore, e ti ringrazio per aver menzionato questo film che mi pare molto interessante.
Quanto all'argomento del topic, posso dire che secondo me sì, è possibile e anzi preferibile vivere una vita in isolamento senza necessariamente impazzire (molto spesso la "pazzia" non è una condizione clinica, ma una devianza dalle molte norme sociali) e soprattutto senza soffrire. Prendiamo l'esempio di una persona estremamente brutta, con difetti fisici evidenti: che senso ha per lei provare ad inserirsi in una società che la discrimina a priori, per il solo fatto di esistere? Se una persona è molto brutta e crede veramente alla blackpill, non ha senso che provi a fare colpo sulle ragazze perché si suppone che queste repellano il suo aspetto e quindi lui stesso in manieta innata, senza sconti ed eccezioni. Ha più senso trovarsi un posto nel mondo più isolato. Negli esseri umani (ma non in tutti) probabilmente resta sempre un'attrazione per la compagnia di altri simili, ma nel momento in cui ti accorgi che i tuoi simili oramai non si tengono più veramente compagnia ma seguono solo delle norme sociali che li portano ad interagire senza reale interesse tantovale isolarsi dagli altri. Il problema è che oggigiorno anche i social ci propongono modelli di vita iperconnessi e perennemente insieme agli altri che però non portano alcun tipo di serenità o contentezza.
 
Il tipo del film sta copando, that's it. Molte persone quando copano potrebbero sembrare serene, ma dentro non lo sono.

Una vita senza sesso e ciò che questo comporta è necessariamente una vita non degna e triste. L'uomo è fatto per stare tra la gente e non nella prorpia camera. Per cui, quando si è inadatti a vivere questa compenente essenziale non si potrà mai essere "felici" (e spesso si ropa).
 
Just a perfect day
drink sangria in a park
and then later
when it gets dark we go home
Just a perfect day
feed animals in the zoo
and then later a movie, too
and then home
 
Guarda, per qualcuno si, ma per la larga maggioranza, trovare serenità è impossibile, se si è immersi nella società. Il tipo condannato a non combinare nulla con le donne, per non stare male dovrebbe fare l' eremita, lontano dalla civiltà, riducendo al minimo i contatti. Dentro la società trovare serenità, così, è arduo. Quindi sofferenza, speranza nella morte o delinquenza.
 
Ho visto il film dopo che hai scritto il thread, e ti ringrazio per avermelo fatto scoprire.
È un film poco pretenzioso e umile, eppure profondamente ricco. Potrei parlarne per ore: le differenze culturali, la normalizzazione della solitudine, il valore del tempo passato con se stessi, la bellezza della semplicità, lo scorrere lento del tempo, l'equilibrio interiore che non dipende dal successo o dall’approvazione altrui.
Per rispondere alla tua domanda: non credo si possa cancellare del tutto la sofferenza, ma si può imparare a conviverci e accettarla, portando la causa del dolore in secondo piano attraverso una forma di pace interiore.
Il film mostra infatti questo, ovvero è possibile raggiungere una forma di “felicità interiore” ma la paura di essere soli e il desiderio di calore umano, dato anche da una sola persona, resta lì. Non ci domina, ma non scompare.
 
Il tipo del film sta copando, that's it. Molte persone quando copano potrebbero sembrare serene, ma dentro non lo sono.

Una vita senza sesso e ciò che questo comporta è necessariamente una vita non degna e triste. L'uomo è fatto per stare tra la gente e non nella prorpia camera. Per cui, quando si è inadatti a vivere questa compenente essenziale non si potrà mai essere "felici" (e spesso si ropa).
concordo
il disagio infatti si vede che sta aumentando esponenzialmente
io anche l altro giorno mi sono messo a scimmiottare una tipa mentre camminava,perche aveva una voce fastidiosa
e ho sempre piu voglia di aggredirne una
e anche di fare a botte
se qualcuno mi fissa o dice qualcosa lo fisso malissimo cercando di attaccare briga..prima o poi succedera che faccio un guaio
 
concordo
il disagio infatti si vede che sta aumentando esponenzialmente
io anche l altro giorno mi sono messo a scimmiottare una tipa mentre camminava,perche aveva una voce fastidiosa
e ho sempre piu voglia di aggredirne una
e anche di fare a botte
se qualcuno mi fissa o dice qualcosa lo fisso malissimo cercando di attaccare briga..prima o poi succedera che faccio un guaio
In passato, come scrivo spesso, mi capitò di fare lo scemo, in preda alla frustrazione o alla necessità di sentirmi "sveglio", ora per quanto stia soffrendo di nuovo la condizione di incel, evito perché mamma e papà non stanno del tutto bene, sono anziani e se ci scappa qualche guaio sono rotture, situazioni dolorose in casa, più la paura di bruciare le residue possibilità con le donne (non sono brutto). In futuro, specialmente in caso di morte di entrambi i genitori, non posso garantire di essere più responsabile delle mie azioni.
 
La serenità la puoi avere solo sborrando in fica ogni tanto (anche a pagamento).
A pagamento c'è quasi sempre il profilatico, quindi non si sborra in fica. Certo, se si eiacula durante l' amplesso la prestazione è relativamente appagante.
 
A pagamento c'è quasi sempre il profilatico, quindi non si sborra in fica. Certo, se si eiacula durante l' amplesso la prestazione è relativamente appagante.
Si, però in effetti la sensazione di schizzare tutto dentro è molto piu' bella e naturale.

Era per dire che comunque il sesso rimane un bisogno fisiologico che non si può reprimere. Se un uomo sano non fa sesso non potrà mai essere sereno, poi certamente ci sono anche problemi di altro tipo.
 
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