Sì, esistono persone che non hanno un monologo interiore, cioè non sentono una “voce interna” che parla nella loro mente. Questa condizione è chiamata anendofasia e riguarda circa il 5-10% della popolazione. Chi ne è affetto non ha quella tipica narrazione interna fatta di parole o frasi, ma può pensare in modi diversi come immagini, sensazioni o emozioni senza un vero e proprio discorso mentale verbale.
Queste persone non sembrano avere difficoltà cognitive particolari e usano strategie diverse per elaborare i pensieri. Inoltre, l’assenza di monologo interiore può influenzare il modo in cui si affrontano alcune terapie psicologiche, come la terapia cognitivo-comportamentale, che si basa spesso sull’identificazione e ristrutturazione dei pensieri verbali.
In sintesi, non avere un monologo interiore è una variazione normale del funzionamento mentale e non implica assenza di pensiero, ma un modo diverso di pensare e rappresentare la realtà interna.
Queste persone non sembrano avere difficoltà cognitive particolari e usano strategie diverse per elaborare i pensieri. Inoltre, l’assenza di monologo interiore può influenzare il modo in cui si affrontano alcune terapie psicologiche, come la terapia cognitivo-comportamentale, che si basa spesso sull’identificazione e ristrutturazione dei pensieri verbali.
In sintesi, non avere un monologo interiore è una variazione normale del funzionamento mentale e non implica assenza di pensiero, ma un modo diverso di pensare e rappresentare la realtà interna.