Personalmente ho posto questa domanda anche ad amici e conoscenti, e ho ricevuto le risposte più disparate. Tuttavia, i miei amici più stretti si sono trovati d’accordo con me. Per quanto mi riguarda, se non ci fossero conseguenze, accetterei di fare quasi qualsiasi cosa per la cifra giusta. Parlo di scelte estreme, moralmente inaccettabili per la maggior parte delle persone. Forse non toccherei la mia famiglia per cifre "modeste", ma di fronte a una somma enorme, sarei disposto a mettere da parte anche quel limite, pur volendo loro bene.
Il punto del mio discorso non è tanto l’atto in sé, ma ciò che rivela, ovvero una tendenza spiccata a mettere i miei interessi davanti a tutto, in maniera egoistica, calcolatoria e credo che rispecchi nel profondo la natura umana.
C'è anche un ragionamento utilitaristico dietro, se accettassi di sacrificare una vita per ottenere una somma enorme e poi ne donassi una parte consistente per salvare molte altre vite, il bilancio finale non sarebbe forse positivo?
La domanda che mi pongo è se sono davvero l’unico ad avere questi pensieri? O è un sentimento più comune di quanto sembri, ma la maggior parte si sente obbligata a nasconderlo dietro una facciata di moralità?
Il punto del mio discorso non è tanto l’atto in sé, ma ciò che rivela, ovvero una tendenza spiccata a mettere i miei interessi davanti a tutto, in maniera egoistica, calcolatoria e credo che rispecchi nel profondo la natura umana.
C'è anche un ragionamento utilitaristico dietro, se accettassi di sacrificare una vita per ottenere una somma enorme e poi ne donassi una parte consistente per salvare molte altre vite, il bilancio finale non sarebbe forse positivo?
La domanda che mi pongo è se sono davvero l’unico ad avere questi pensieri? O è un sentimento più comune di quanto sembri, ma la maggior parte si sente obbligata a nasconderlo dietro una facciata di moralità?