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BelloDeZia

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Dostoevskij: in effetti dappertutto nel nostro popolo, in qualsivoglia situazione, in presenza di qualsiasi condizione sempre esistono ed esisteranno alcune strane personalità, placide e non di rado tutt'altro che indolenti, ma per le quali il destino ha stabilito che saranno povere nei secoli dei secoli. Sono sempre contadini senza terra, sempre sciatti, sempre hanno un'aria come avvilita e sono sempre oppressi da qualcosa, e perennemente in balìa di qualcuno, sempre a far loro da galoppini, di solito per degli sfaccendati o per coloro che si sono improvvisamete arricchiti e saliti di grado. Qualsiasi iniziativa, qualsiasi azione è per loro un dolore e un peso. È come se fossero nati con la condizione di non dare mai inizio a nulla e di prestare unicamente servizio, di vivere non secondo la proprio volontà, di ballare seguendo la musica altrui; il loro destino è eseguire solo le cose altrui. Per completare l'opera, nessuna circostanza, nessun rivolgimento può in alcun modo renderli ricchi. Sono sempre miserabili. Ho notato che tali personalità si trovano non solo in mezzo al popolo, ma in tutta la società, in ogni livello, partito, rivista e associazione.

- memorie di una casa di morti (per chi volesse saperlo)
 
Dostoevskij: in effetti dappertutto nel nostro popolo, in qualsivoglia situazione, in presenza di qualsiasi condizione sempre esistono ed esisteranno alcune strane personalità, placide e non di rado tutt'altro che indolenti, ma per le quali il destino ha stabilito che saranno povere nei secoli dei secoli. Sono sempre contadini senza terra, sempre sciatti, sempre hanno un'aria come avvilita e sono sempre oppressi da qualcosa, e perennemente in balìa di qualcuno, sempre a far loro da galoppini, di solito per degli sfaccendati o per coloro che si sono improvvisamete arricchiti e saliti di grado. Qualsiasi iniziativa, qualsiasi azione è per loro un dolore e un peso. È come se fossero nati con la condizione di non dare mai inizio a nulla e di prestare unicamente servizio, di vivere non secondo la proprio volontà, di ballare seguendo la musica altrui; il loro destino è eseguire solo le cose altrui. Per completare l'opera, nessuna circostanza, nessun rivolgimento può in alcun modo renderli ricchi. Sono sempre miserabili. Ho notato che tali personalità si trovano non solo in mezzo al popolo, ma in tutta la società, in ogni livello, partito, rivista e associazione.

- memorie di una casa di morti (per chi volesse saperlo)
Faceva riferimento all'indolenza. Apatia. Quello è un suo modo di descrivere i suoi tempi. Hai letto notti bianche?
 
Si, mi sto leggendo tutto Dostoevskij, mi mancano pochi libri.
Quanto tempo sprecato, se proprio hai sto fetish leggi Turgenev, Korolenko, Tolstoj (ma solo i racconti brevi).

Se sei interessato a opere introspettive Checov, uno dei pochissimi autori Russi comprensibile indipendentemente dal tempo e dal luogo, come Kafka.
 
dici cazzate ad ogni cosa con cui non ti trovi d'accordo... qualche domanda me la farei
Hai ragione avrei dovuto scrivere semplicemente no.

Sai quanto è complicato discutere di Dostoevskij? Dal mio punto di vista era uno xenofobo antisemita perennemente in delirio religioso, un giustizialista, il peggio del Gotha della letteratura Russa, un ideologo da strapazzo, avrei potuto fare mille citazioni sul testo, mi fermo affermando che è la sua opera più gradevole per i neofiti a causa del collage di personaggi, delle descrizioni, mi auguro che arriviate solo ad una comprensione letterale, trascurando il significato pseudo religioso dell'opera.
 
Quanto tempo sprecato, se proprio hai sto fetish leggi Turgenev, Korolenko, Tolstoj (ma solo i racconti brevi).

Se sei interessato a opere introspettive Checov, uno dei pochissimi autori Russi comprensibile indipendentemente dal tempo e dal luogo, come Kafka.
Sembri ferrato, già ho letto qualcosa di autori russi, mi sto leggendo un po' di classici, da Nabokov a Bulgakov pure di Tolstoy ho letto qualcosa. Perché Dostoevskij non ti piace? Secondo me è uno dei primi che è riuscito a scavare nella psicologia di una categoria di persone miserabili della società contemporanea, aldilà delle sue idee reali non espresse nei suoi romanzi che non considero perché scindo sempre l'arte dall'artista.
 
Sembri ferrato, già ho letto qualcosa di autori russi, mi sto leggendo un po' di classici, da Nabokov a Bulgakov pure di Tolstoy ho letto qualcosa. Perché Dostoevskij non ti piace? Secondo me è uno dei primi che è riuscito a scavare nella psicologia di una categoria di persone miserabili della società contemporanea, aldilà delle sue idee reali non espresse nei suoi romanzi che non considero perché scindo sempre l'arte dall'artista.
Le sue idee reali sono espresse anche nei suoi romanzi, solo che va studiato, a scuola con insegnante madrelingua, e anche così non è mica piacevole, grosso modo è come studiare Dante, anche se il livello di erudizione di Dante è incomparabile.

Ci sono motivi personali prima di tutto, la descrizione di Necaev e della narodnaja rasprava nei Demoni, visti i suoi precedenti doveva avere rispetto per quelle persone e invece ha scelto di tacere e appoggiare il regime da quando venne liberato, in secondo luogo era un violento antisemita, in terzo luogo era uno sciovinista, poi ci sono i motivi letterali, è noioso e prolisso, ripetitivo, cupo, non c'è verve, gira tutto intorno a Gesù e alla redenzione, è l'unico grande autore Russo privo di comicità, mi fermo qua ma c'è tanto altro da dire.
 
Dostoevskij: in effetti dappertutto nel nostro popolo, in qualsivoglia situazione, in presenza di qualsiasi condizione sempre esistono ed esisteranno alcune strane personalità, placide e non di rado tutt'altro che indolenti, ma per le quali il destino ha stabilito che saranno povere nei secoli dei secoli. Sono sempre contadini senza terra, sempre sciatti, sempre hanno un'aria come avvilita e sono sempre oppressi da qualcosa, e perennemente in balìa di qualcuno, sempre a far loro da galoppini, di solito per degli sfaccendati o per coloro che si sono improvvisamete arricchiti e saliti di grado. Qualsiasi iniziativa, qualsiasi azione è per loro un dolore e un peso. È come se fossero nati con la condizione di non dare mai inizio a nulla e di prestare unicamente servizio, di vivere non secondo la proprio volontà, di ballare seguendo la musica altrui; il loro destino è eseguire solo le cose altrui. Per completare l'opera, nessuna circostanza, nessun rivolgimento può in alcun modo renderli ricchi. Sono sempre miserabili. Ho notato che tali personalità si trovano non solo in mezzo al popolo, ma in tutta la società, in ogni livello, partito, rivista e associazione.

- memorie di una casa di morti (per chi volesse saperlo)
rispecchiarmi no
però ha ragione, esistono soggetti così, famiglie così ed il problema è alla base: non riescono a migliorarsi, è una perenne spirale discendente

se tralasciamo velleità tipo il "sogno americano" o il c.d. "ascensore sociale" , pure in italia ci sono:
i poveri difficilmente diventano ricchi con mezzi leciti (es. vincita al superenalotto) e restano poveri, è una forma mentis, quella del "pezzente"

in altre latitudini e/o nel passato in italia esisteva la possibilità di "affrancarsi" dalla povertà e dal lavoro dipendente per molti ma oggi non è così, si è molto ridotta questa cosa qui e questo è uno dei motivi per cui tanti giovani es. laureati ma non solo emigrano in altri paesi, perché qua se nasci povero è molto probabile che vivi e muori da povero... cosa che in altri posti non è detto
 
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