Riflessione sui boomer

Dr. Koper

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Bluepillato
I boomer, adottando il liberalismo (chiamiamolo progressismo, diritti civili, o come vi pare, insomma ci siamo capiti), hanno sobbarcato le generazioni future di sorreggere il costo di una farsa che non può durare all'infinito, dato che è fondata sul nulla, se non sulle risorse materiali accumulate in occidente, che sono cosi state quasi tutte sperperate.
Quindi, si è creata una distanza "metafisica" tra i vecchi e i giovani, dato che i giovani non percepiscono nessuna aura nel sostenere questa farsa, dato che non ci sono neanche le condizioni materiali per farlo.
E quando due persone non condividono la stessa visione dell'esistenza, possono essere accomunate solo dal denaro e da hobby materaili. Ma, di nuovo, i boomer, sfruttando i giovani per sorreggere la farsa liberale, e vedendo effettivamente le generazioni giovani come competizione, si sono tenuti varie forme di ricchezza. Il che vuol dire che neanche sul piano materiale c'è qualcosa da convidere.
Non solo noi giovani non percepiamo "aura" - loro si, dato che si credono i portatori divini dell'utopia liberale - ma non abbiamo neanche nessuna condizione materiale in comune con loro, il che rende impossiible avere tempi e spazi in comune.

Ed è per questo che i boomer si meritano tutta la desolazione che i propri figli e nipoti - se ne hanno - gli restituiscono, il silenzio cringe, i dialoghi meccanici "come stai? hai mangiato?". Perchè non hanno protetto la struttura esistenziale della società, distruggendo quella che chiamo "aura"; e hanno rovinato l'economia. E quindi se un giovane non convidide i loro valori è un "-ista", e se non vuole lavorare per andare a caccia di wallate è un incel (ommioddio, un incel, prendiamolo in giro) o uno scansafatiche/sfigato (completate voi la lista di etichette ebraiche).

Ho riflettuto su questo pensando a quanto poco ho sempre avuto da dire ai miei genitori. Da piccolo pensavo di essere nato psicopatico o autistico o "narcisista", quando molto semplicemente, se distruggi l'occidente per sentirti moralmente virtuoso e per i tuoi interessi economici, poi ovvio che qualcuno dei giovani non troverà nessun interesse nel sostenere questi valori dsitruttivi, nè avrà i soldi e le energie per farlo.

Se provo a parlarci di dating, mi diranno consigli ritardati.
Se gli parlo della cultura che hanno venduto agli ebrei in cambio di soldi facili e sentimenti felici, mi diranno che sono razzista (ommioddio)
Se gli dico che il vaccino mi ha fatto venire problemi di salute - cosa che ora ammettono pure gli (((Scienziati))) di harvard, dato che ormai la notizia non si può censurare-, mi diranno che non sono un dottore.
Se gli dico che lavorare non mi piace, mi diranno che sono uno scansafatiche.
 
I boomer, con le dovute eccezioni, se fossero giovani oggi sarebbero costretti a procacciarsi il pasto rovistando nel bidone dell'umido e a dormire sotto un cavalcavia, con l'unico sollazzo di inchiappettarsi qualche pantegana di tanto in tanto. Per loro fortuna sono nati in un periodo storico dove per sopravvivere era sufficiente avere gli arti funzionanti. A forza di vivere in una bolla di benessere sono diventati talmente lobotomizzati da non rendersi conto che il mondo è cambiato e che se si è ritardati come loro senza essere nati nella bambagia si rischia di fare una brutta fine.
 
Giusto ricordarlo sempre, noi siamo una generazione di ragazzi che non hanno avuto niente e che sono costretti a costruirsi da soli. Ciò che è considerato normale ora ai loro tempi era un qualcosa di eccezionale. Il motivo per cui molti ragazzi preferiscono non lavorare, chiudere col dating, rifugiarsi in chat bot AI, passare le giornate a segarsi e scrollare su tiktok è proprio perché hanno capito che il sistema non dà nessuna garanzia, che tu faccia fatico o no non cambia, sempre allo stesso punto rimarrai. Per vivere bene bisogna imparare a star bene da soli e quel poco che si ottiene sfruttarlo per migliorare il proprio benessere andando a pros, facendo sport, viaggiando, comprando una bella casa confortevole ecc…
 
Giusto ricordarlo sempre, noi siamo una generazione di ragazzi che non hanno avuto niente e che sono costretti a costruirsi da soli. Ciò che è considerato normale ora ai loro tempi era un qualcosa di eccezionale. Il motivo per cui molti ragazzi preferiscono non lavorare, chiudere col dating, rifugiarsi in chat bot AI, passare le giornate a segarsi e scrollare su tiktok è proprio perché hanno capito che il sistema non dà nessuna garanzia, che tu faccia fatico o no non cambia, sempre allo stesso punto rimarrai. Per vivere bene bisogna imparare a star bene da soli e quel poco che si ottiene sfruttarlo per migliorare il proprio benessere andando a pros, facendo sport, viaggiando, comprando una bella casa confortevole ecc…
Credo che se molti ragazzi possono non lavorare e perchè hanno avuto in "eredità" quello che hanno raccolto i boomer nel passato

Le pensioni regalate fino agli anni 90 che ricorda @GizPo oggi mantengono anche i "giovani" che non cercano lavorono ma stanno a casa con mamma e papà

Poi che la società oggi fa schifo è innegabile, non ha senso sbattersi nel mondo del lavoro per stare tutta la vita con il cazzo in mano, per paradosso l'unico motivo sarebbe per lasciare un paese in rovina
 
I boomer, con le dovute eccezioni, se fossero giovani oggi sarebbero costretti a procacciarsi il pasto rovistando nel bidone dell'umido e a dormire sotto un cavalcavia, con l'unico sollazzo di inchiappettarsi qualche pantegana di tanto in tanto. Per loro fortuna sono nati in un periodo storico dove per sopravvivere era sufficiente avere gli arti funzionanti. A forza di vivere in una bolla di benessere sono diventati talmente lobotomizzati da non rendersi conto che il mondo è cambiato e che se si è ritardati come loro senza essere nati nella bambagia si rischia di fare una brutta fine.
Non sono ritardato, DC
 
Nel dopoguerra la vita era dura ed i boomer, negli anni '50 e nei primi anni '60 facevano una vita di sacrifici e privazioni: mio papà iniziò a lavorare come muratore ad 11 anni, mia mamma andava al liceo a Cagliari e si preparava da mangiare. E' che si avevano speranze nel futuro, perché si iniziavano a vedere miglioramenti e perché i sacrifici erano ripagati, infatti per quella generazioni fu possibile fare le proprie esperienze, fu possibile trovare lavori stabili con stipendi che permettevano ad un genitore di mantenere da solo una famiglia con figli, fu possibile comprare casa senza contrarre mutui, era possibile costruirsi la casa con meno scocciature burocratiche, in campagna c'erano ancora sorgenti da cui prendere acqua potabile gratuitamente, studiare ti garantiva nella maggioranza dei casa la scalata sociale, il benessere generale aumentò al di là della considerazione che in parte fosse farlocco. Tutti questi successi hanno portato ad una fidelizzazione al sistema dei boomers, ad un minore radicalismo, infatti tendono a votare in misura molto maggiore dei giovani; fino a non pochi anni fa, i miei genitori, specialmente mio papà, tendevano a difendere il sistema, e non bisogna fargliene una colpa, perché vissero la gioventù all' epoca in cui il sistema dava il meglio di se, permettendo di realizzare le loro aspirazioni, lasciando perdere se fossero indotte o meno. Oggi il sistema non riesce, o meglio neppure vuole, mantenere quelle speranze, ci sono maggiori difficoltà ed il benessere appare sempre più falso e vacuo, per cui i giovani stentano, fanno più fatica, si arrabbiano e si deprimono, scontrandosi con gli adulti che avendo vissuto un' epoca con caratteristiche diverse non comprendono i giovani, sicuramente cresciuti più viziati ma al tempo stesso con meno prospettive concrete. Se in passato studiare diligentemente garantiva la certezza di una vita sentimentale stabile, di crearsi una famiglia, non è più così, ad esempio.
 
Credo che se molti ragazzi possono non lavorare e perchè hanno avuto in "eredità" quello che hanno raccolto i boomer nel passato

Le pensioni regalate fino agli anni 90 che ricorda @GizPo oggi mantengono anche i "giovani" che non cercano lavorono ma stanno a casa con mamma e papà

Poi che la società oggi fa schifo è innegabile, non ha senso sbattersi nel mondo del lavoro per stare tutta la vita con il cazzo in mano, per paradosso l'unico motivo sarebbe per lasciare un paese in rovina
Io purtroppo ho avuto molto poco. Finché non potrò passare le mie giornate in tranquillità senza anima viva dall’altro lato della porta non sarò mai in pace con me stesso.
 
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