Riflessioni

Nautilius12

Well-known member
Dopo mesi di silenzio, ritorno per condividere con voi alcuni pensieri che spero possano stimolare la riflessione di chi legge.

Parto da me, perché sono il mio punto di riferimento.

So quanto sia facile cadere nella trappola del lamento e inseguire pensieri negativi. Ho attraversato momenti difficili, in cui mi sono sentito smarrito e sconfortato. Ho raccontato la mia storia e vissuto una vita piuttosto “normale” per anni, finché qualcosa non è cambiato. Avevo una ragazza con cui avevo una relazione regolare, poi un’altra, e infine il nulla.

Recentemente ho compreso chiaramente un aspetto fondamentale: il modo in cui affrontiamo le delusioni e noi stessi fa tutta la differenza.

Di fronte alle difficoltà si può scegliere tra due strade: lasciarsi sopraffare lamentandosi o reagire. Per reagire intendo frenare quei comportamenti autodistruttivi. Ci sono stati giorni in cui ho passato ore a rimpiangere la mia vita di prima, trovandola molto più appagante di quella attuale, che percepisco come piatta. Ma se mi soffermo a lamentarmi, ad esempio, del fatto che le ragazze oggi si comportano male se non possiedi certi requisiti fisici, il mio stato mentale peggiora, e questo non voglio.

La mia vita, in fondo, non dipende da nessuno tranne che da me stesso.

Posso agire nel mio interesse, dedicandomi alle cose che amo. La giornata cambia davvero quando la inizi ascoltando te stesso, facendo qualcosa che ti libera e ti fa stare bene. Nel mio caso, il mio umore migliora se esco a fare una passeggiata anziché restare chiuso in casa a pensare, se chiamo un amico per parlare, se guardo un film o mangio qualcosa che mi piace. Impegnarmi in passioni, anche poche, fa la differenza.

Non li chiamerei affatto “coping”, ma piuttosto il modo per mettere se stessi in condizione di partire da un benessere di base. Lo noto dalla qualità dei giorni che seguono. Per esperienza, chiunque abbia vissuto storie con ragazze sa che spesso si tende a sopravvalutare certi aspetti. Quando ottieni ciò che desideri, il valore iniziale svanisce e tutto appare diverso. Come per un affamato un pezzo di pane è il cibo più prezioso, così è il bisogno che crea quella percezione.

Credo inoltre che esprimere il 100% di sé in ciò che si fa venga percepito da chi ti incontra. Se sei disperato e di cattivo umore, lo si capisce subito.

Nessuno verrà a salvarvi, così come nessuno verrà a salvarmi, ma si può sempre scegliere di migliorare la propria condizione. Si può vivere senza gelosia per quello che hanno gli altri, senza delusioni per ciò che non abbiamo, ma vivendo per noi stessi, in modo egoista proprio come fanno gli altri, a prescindere dal loro privilegio fisico.

Molti di voi sono persone intelligenti, forse con una percezione distorta del proprio valore perché la lasciate alla mercé di chi non vi vuole. Ma dovete lottare per difendere voi stessi e non permettere che gli altri vi svalutino.
 
Io ho letto. Sono d'accordo per la parte propositiva, ma la interpreterei in modo piu cinico ed egoista. Il tono di questa riflessione è molto alla sigma male, quasi come se si dovesse ancora tentare di investire con la societa, come se si dovesse mostrare qualcosa a qualcuno. Io piu che altro credo che si debba essere propositivi, si: ma nel proprio menefreghismo, nel proprio istinto di sopravvivenza.
 
Io ho letto. Sono d'accordo per la parte propositiva, ma la interpreterei in modo piu cinico ed egoista. Il tono di questa riflessione è molto alla sigma male, quasi come se si dovesse ancora tentare di investire con la societa, come se si dovesse mostrare qualcosa a qualcuno. Io piu che altro credo che si debba essere propositivi, si: ma nel proprio menefreghismo, nel proprio istinto di sopravvivenza.
Si hai centrato il punto di quello che volevo dire. Le conferme che ti rendono "sigma" le ricevi dalle prove a cui hai sottoposto te stesso nel passato e nel presente, le situazioni difficili da cui sei uscito con le tue forze che ti danno la consapevolezza del tuo valore. Gli altri possono pensare qualsiasi cosa di te, ma in fondo non è un tuo problema. Lo diventa quando valuti te stesso con gli occhi altrui, per cercare "conferme". Non ti serve alcuna conferma, tu sai benissimo quelli che sono i tuoi pregi e i tuoi limiti e li diventi consapevole per me.
Poi siamo uomini e abbiamo i nostri bisogni, non lo metto in dubbio. Ma torturarsi psicologicamente sulla base di un non ragionamento, o di un trend della nostra società è un grande fail
 
Non li chiamerei affatto “coping”, ma piuttosto il modo per mettere se stessi in condizione di partire da un benessere di base. Lo noto dalla qualità dei giorni che seguono. Per esperienza, chiunque abbia vissuto storie con ragazze sa che spesso si tende a sopravvalutare certi aspetti. Quando ottieni ciò che desideri, il valore iniziale svanisce e tutto appare diverso. Come per un affamato un pezzo di pane è il cibo più prezioso, così è il bisogno che crea quella percezione.
Il sesso e l'intimità sessuale sono bisogni primari fondamentali mentre le attività che tu hai citato sono definite coping perché semplicemente fanno si stare meglio ma non hanno la stessa importanza del sesso,quindi se viene a mancare si sta male anche se si praticano passioni,hobby,ecc...Viene prima la necessità di soddisfare i bisogni alla base della piramide,poi si può parlare di tutto il resto. A meno che una persona non sia asessuale ma quello è un altro discorso.
 
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