E' giunto il sabato, il giorno della settimana in cui ciò che vedo nei film porno si materializza nella vita delle persone, tra coppiette, avventure, orgie, festini. Tuttavia io sto a guardare come gli altri giorni, senza mai toccare, anzi non posso neppure spiare dalle finestre per osservare i festini o appostarmi negli alberghi a cercare un buco da cui spiare.
Ho trascorso la mia vita ad obbedire, a fare sempre ciò che genitori, insegnanti, datori di lavoro, la società volevano da me per sentirmi un complimento, vedere un sorriso, per paura delle conseguenze. Ero timido, pauroso, non interessante per i miei coetanei, così mi sono impegnato nella sola cosa in cui ero capace: lo studio. Sempre col massimo dei voti, i professori erano contenti di me, i miei compagni mi cercavano solo per interesse, alle ragazze non importava quanto fossi bravo a scuola, ero completamente invisibile.
All' università presi 100 e lode in ingegneria pur ritardano di qualche anno. Speravo che tutto l' impegno mi avrebbe portato a trovare una brava ragazza, come mi predicavano gli adulti, mi dicevano come un ingegnere, un informatico, avrebbe catturato l' interesse delle ragazze, che mi sarei divertito da grande mentre gli altri solo da giovani. Ma, a me non è successo.
Trovai lavoro presto, in una multinazionale prestigiosa, guadagnando discretamente. Dopo andai a vivere da solo pur se per una distanza di soli 15 chilometri da casa dei miei, sopportando i costi, ma perché volevo dimostrare di essere un uomo adulto, realizzato, tuttavia, mai portato una donna a casa, perché non ho trovato mai nulla.
Ho sempre avuto poco modo di parlare con le ragazze, le poche volte che ho avuto modo, dall' università al lavoro, dalle uscite rare con i pochi amici, mi hanno sempre ignorato, visto come un rifiuto umano.
Eppure ho sempre studiato, lavorato, sempre fatto quello che volevano gli altri: ho fatto una facoltà che non mi piaceva per accontentare mamma e papà, sempre fatto gli straordinari a lavoro pure se volevo rientrare a casa perché stanchissimo, sempre andato alle cene di lavoro se pure con le persone non mi trovo bene e faccio sempre figuracce perché goffo e sto in un angolino.
Ho quasi 40 anni, non ho una famiglia, ormai quasi tutti i colleghi della mia età parlano della moglie, dei figli, delle spese, dell' asilo, della scuola, dei suoceri, dei viaggi con la famiglia, alcuni sono semplicemente fidanzati. Mi chiedono sempre quando troverò la ragazza, devo sempre trovare risposte per non umiliarmi troppo. Dei vecchi amici dell' università, tutti convivono, tranne uno che pare sia finito a fare il barbone. Sono ancora vergine, il sabato non c'è una ragazza con cui uscire. Non so come dove sbattere la testa per conoscere qualcuna. Per cosa lavoro? Per cosa ho studiato?
Ho sempre appoggiato le cause dell' azienda pure se mi fanno ribrezzo, mi sono fatto le 4 dosi di vaccino contro il covid, ho sempre promosso la vaccinazione, su facebook feci una campagna a proposito, pur se dentro di me non volevo fare il vaccino e sarei voluto essere alle manifestazioni no-vax a lottare. Ho promosso su internet la difesa dei diritti di omosessuali e transessuali,pur se mi stanno antipatici. Ho promosso l' immigrazione per se sono scettico. Scrivo a favore della transizione energetica, decantando parchi fotovoltaici e pale eoliche, ma quando li vedo devastare la campagna, provo solo odio. Mi definisco modernista, tecno-ottimista, mi compro sempre l' ultimo modello di smartphone ma ho capito che è tutta una fregatura.
Scrivo nei forum di uomini soli, lì coperto dall' anonimato mi sfogo, scrivo ciò che veramente penso, mentre provo invidia per i miei amici virtuali che hanno le palle di non lavorare, di compiere reati, di dire dal vivo ciò che pensano, mentre io mi disprezzo, mi faccio schifo, e capisco perché le donne mi evitano sempre: intuiscono che non ho carattere, che sono un senza-palle, anonimo.
Da quando ho fatto la quarta dose, non sto bene, dolori al petto, alla schiena, respiro male, mi stanco facilmente, dovrei fare dei controlli, ma sono troppo arreso, e poi non me ne frega niente, la voglia di vivere l' ho persa, vado avanti per paura, spero che il vaccino abbia abbreviato la mia vita.
E' sabato, e mentre altri escono con la fidanzata, cosa faccio? Vado a fare la quinta dose! In ospedale ecco le infermiere e la dottoressa, con la mascherina, sono veramente belle: mi fanno i complimenti per il mio senso del dovere, perché seguo la scienza e non quei trogloditi disadattati di no-vax, mi fanno i complimenti perché sono ingegnere, perché programmo software, perché sono un gioiello di ragazzo, un' infermiera addirittura mi dice che sono il fidanzato ideale. Che schifose ipocrite, con quel trucco, quei visini quelle cosce fuori, quelle acconciature! Lo so che stasera farete le crocerossine con i disadattati complottisti di no-vax, offrendoli maternamente il vostro zuccherino, o vi farete sottoporre alle peggiori perversioni pornografiche dal medico obeso che ha finto di fare il vicino, godendo immensamente dal piacere.
Io servo solo a farvi vivere bene, se no neanche quei sorrisi mi facevate, luride zoccole!
Mi sono fatto il selfie con la mascherina come mi facevano la puntura, ma nessuno saprà perché ho fatto la quinta dose. Il sabato sera sono dolorante, ma passa indenne a giocare ai videogiochi. Arriva la domenica mattina, un dolore al petto si fa sempre più insopportabile, non respiro quasi più, lo sguardo è appannato, provo a prendere il cellulare ma la mano mi trema, sbatto a terra. Improvvisamente mi vedo da sopra, non sento più il dolore, mi rivedo poi tutta la vita, sto bene, è finita ...
Ho trascorso la mia vita ad obbedire, a fare sempre ciò che genitori, insegnanti, datori di lavoro, la società volevano da me per sentirmi un complimento, vedere un sorriso, per paura delle conseguenze. Ero timido, pauroso, non interessante per i miei coetanei, così mi sono impegnato nella sola cosa in cui ero capace: lo studio. Sempre col massimo dei voti, i professori erano contenti di me, i miei compagni mi cercavano solo per interesse, alle ragazze non importava quanto fossi bravo a scuola, ero completamente invisibile.
All' università presi 100 e lode in ingegneria pur ritardano di qualche anno. Speravo che tutto l' impegno mi avrebbe portato a trovare una brava ragazza, come mi predicavano gli adulti, mi dicevano come un ingegnere, un informatico, avrebbe catturato l' interesse delle ragazze, che mi sarei divertito da grande mentre gli altri solo da giovani. Ma, a me non è successo.
Trovai lavoro presto, in una multinazionale prestigiosa, guadagnando discretamente. Dopo andai a vivere da solo pur se per una distanza di soli 15 chilometri da casa dei miei, sopportando i costi, ma perché volevo dimostrare di essere un uomo adulto, realizzato, tuttavia, mai portato una donna a casa, perché non ho trovato mai nulla.
Ho sempre avuto poco modo di parlare con le ragazze, le poche volte che ho avuto modo, dall' università al lavoro, dalle uscite rare con i pochi amici, mi hanno sempre ignorato, visto come un rifiuto umano.
Eppure ho sempre studiato, lavorato, sempre fatto quello che volevano gli altri: ho fatto una facoltà che non mi piaceva per accontentare mamma e papà, sempre fatto gli straordinari a lavoro pure se volevo rientrare a casa perché stanchissimo, sempre andato alle cene di lavoro se pure con le persone non mi trovo bene e faccio sempre figuracce perché goffo e sto in un angolino.
Ho quasi 40 anni, non ho una famiglia, ormai quasi tutti i colleghi della mia età parlano della moglie, dei figli, delle spese, dell' asilo, della scuola, dei suoceri, dei viaggi con la famiglia, alcuni sono semplicemente fidanzati. Mi chiedono sempre quando troverò la ragazza, devo sempre trovare risposte per non umiliarmi troppo. Dei vecchi amici dell' università, tutti convivono, tranne uno che pare sia finito a fare il barbone. Sono ancora vergine, il sabato non c'è una ragazza con cui uscire. Non so come dove sbattere la testa per conoscere qualcuna. Per cosa lavoro? Per cosa ho studiato?
Ho sempre appoggiato le cause dell' azienda pure se mi fanno ribrezzo, mi sono fatto le 4 dosi di vaccino contro il covid, ho sempre promosso la vaccinazione, su facebook feci una campagna a proposito, pur se dentro di me non volevo fare il vaccino e sarei voluto essere alle manifestazioni no-vax a lottare. Ho promosso su internet la difesa dei diritti di omosessuali e transessuali,pur se mi stanno antipatici. Ho promosso l' immigrazione per se sono scettico. Scrivo a favore della transizione energetica, decantando parchi fotovoltaici e pale eoliche, ma quando li vedo devastare la campagna, provo solo odio. Mi definisco modernista, tecno-ottimista, mi compro sempre l' ultimo modello di smartphone ma ho capito che è tutta una fregatura.
Scrivo nei forum di uomini soli, lì coperto dall' anonimato mi sfogo, scrivo ciò che veramente penso, mentre provo invidia per i miei amici virtuali che hanno le palle di non lavorare, di compiere reati, di dire dal vivo ciò che pensano, mentre io mi disprezzo, mi faccio schifo, e capisco perché le donne mi evitano sempre: intuiscono che non ho carattere, che sono un senza-palle, anonimo.
Da quando ho fatto la quarta dose, non sto bene, dolori al petto, alla schiena, respiro male, mi stanco facilmente, dovrei fare dei controlli, ma sono troppo arreso, e poi non me ne frega niente, la voglia di vivere l' ho persa, vado avanti per paura, spero che il vaccino abbia abbreviato la mia vita.
E' sabato, e mentre altri escono con la fidanzata, cosa faccio? Vado a fare la quinta dose! In ospedale ecco le infermiere e la dottoressa, con la mascherina, sono veramente belle: mi fanno i complimenti per il mio senso del dovere, perché seguo la scienza e non quei trogloditi disadattati di no-vax, mi fanno i complimenti perché sono ingegnere, perché programmo software, perché sono un gioiello di ragazzo, un' infermiera addirittura mi dice che sono il fidanzato ideale. Che schifose ipocrite, con quel trucco, quei visini quelle cosce fuori, quelle acconciature! Lo so che stasera farete le crocerossine con i disadattati complottisti di no-vax, offrendoli maternamente il vostro zuccherino, o vi farete sottoporre alle peggiori perversioni pornografiche dal medico obeso che ha finto di fare il vicino, godendo immensamente dal piacere.
Io servo solo a farvi vivere bene, se no neanche quei sorrisi mi facevate, luride zoccole!
Mi sono fatto il selfie con la mascherina come mi facevano la puntura, ma nessuno saprà perché ho fatto la quinta dose. Il sabato sera sono dolorante, ma passa indenne a giocare ai videogiochi. Arriva la domenica mattina, un dolore al petto si fa sempre più insopportabile, non respiro quasi più, lo sguardo è appannato, provo a prendere il cellulare ma la mano mi trema, sbatto a terra. Improvvisamente mi vedo da sopra, non sento più il dolore, mi rivedo poi tutta la vita, sto bene, è finita ...