Le stragi nelle scuole in USA sono solo una parte del problema, lì si ammazzano persino per un parcheggio. Questo perché la libera circolazione delle armi, sancita dalla loro costituzione, permette un diritto che, di fatto, legalizza omicidi, stragi e conflitti a fuoco. Il punto fondamentale non è l'arma in sé che è già uno strumento di morte, in ogni paese un privato cittadino può detenere un'arma, il problema è avere la possibilità di utilizzare fucili d'assalto e di fare incetta di munizioni manco fossi Rambo. Questo va decisamente oltre la pistola per il tiro a segno o il vecchio fucile da caccia del nonno che tieni in salotto insieme alla testa impagliata di un alce. Perché se anche con quelle puoi uccidere, di certo fare una strage diventa un tantino più complicato; con un Ak47, invece, per la sua rapidità di fuoco, puoi fare molti più danni. Il punto fondamentale passa molto da qui: le stragi nelle scuole ci sono perché si consente a nuclei familiari, con all'interno persone con diversi problemi, di solito adolescenti, di armarsi come in un film d'azione. Al netto dello scarso valore che gli americani attribuiscono alla vita, permettere di armarsi con artiglieria da guerra accresce di molto il problema delle sparatorie e degli omicidi per futili motivi negli Usa.
Oltre al problema delle armi, c'è anche un sistema sanitario e scolastico che funziona per compartimenti stagni, dove i problemi vengono affrontati "bombardando" a tappeto di farmaci soggetti fragili, spesso vittime di bullismo, senza una vera e propria assistenza psicologica o azione concreta per risolvere il problema. Se in una scuola ci sono i bulli è compito dell'istituto risolvere il problema, anche con l'ausilio delle forze dell'ordine; Se un adolescente è fragile, allora sarà compito dei medici curarlo. Le stragi scolastiche sono il risultato del mancato intervento di due istituzioni: scolastica e sanitaria. A chiudere la santissima Trinità ci pensa la costituzione americana che permette alle famiglie di questi soggetti di armarsi, quindi a questi adolescenti basta un niente per entrare in contatto con le armi e utilizzarle per fare fuoco su chiunque (e molto spesso e volentieri colpiscono gente a caso, neanche i bulli che li tormentano).
In Italia, ne abbiamo già parlato, fortunatamente, questa possibilità non c'è o è ridotta all'osso, perché anche se siamo tra i primi a produrre armi siamo anche quelli che pongono un controllo efficace sulla distribuzione delle stesse ai privati cittadini.