DieterHellstrom
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I femminicidi sono tragedie orribili, e chi li commette è un assassino, punto. Il problema sostanziale è il trasformarsi di un evento drammatico in un’arena politica, e qui sorge una domanda: è giusto usare eventi così dolorosi come carburante per dibattiti ideologici?
In un mondo dove i gatti, stanchi di vivere all’ombra dei cani, decidano di conquistare il titolo di 'migliori amici dell’uomo'. Hanno un piano astuto: sfruttare ogni episodio tragico per screditare i loro rivali. Ogni volta che un cane uccide un essere umano, i gatti entrano in azione. Ignari che gli omicidi causati da cani sono rarissimi, una frazione infinitesimale rispetto a problemi ben più gravi – incidenti stradali, malattie, o persino cadute accidentali da una scala. Eppure, i gatti non si fermano ai numeri: finanziano campagne pubblicitarie con slogan tipo 'i cani sono un pericolo pubblico', organizzano parate nelle città con mici che miagolano in coro, striscioni ovunque: 'Basta cani assassini!'.
Su TikTok spopolano video di gatti indignati che mostrano statistiche gonfiate, mentre su X i loro influencer felini lanciano hashtag come #CaniKiller o #GattiSicuri. Assumono PR per diffondere storie strappalacrime di umani traditi dai loro cani, pubblicano foto di cuccioli di gatto adorabili. Ogni singolo caso, per quanto isolato, viene massimizzato come se fosse un’epidemia: un cane attacca? È la prova che tutti i cani sono un rischio.

L’obiettivo? Seminare astio tra cani e umani, far passare l’idea che i cani siano una minaccia costante, e alla fine regnare indisturbati come i nuovi padroni del cuore umano.
ORA BASIAMOCI CON LO STESSO ESEMPIO SUI FEMMINICIDI IN ITALIA
Incidenza dei responsabili di femminicidi
Calcoliamo la probabilità che un uomo adulto in Italia sia responsabile di un femminicidio in un anno:
In un mondo dove i gatti, stanchi di vivere all’ombra dei cani, decidano di conquistare il titolo di 'migliori amici dell’uomo'. Hanno un piano astuto: sfruttare ogni episodio tragico per screditare i loro rivali. Ogni volta che un cane uccide un essere umano, i gatti entrano in azione. Ignari che gli omicidi causati da cani sono rarissimi, una frazione infinitesimale rispetto a problemi ben più gravi – incidenti stradali, malattie, o persino cadute accidentali da una scala. Eppure, i gatti non si fermano ai numeri: finanziano campagne pubblicitarie con slogan tipo 'i cani sono un pericolo pubblico', organizzano parate nelle città con mici che miagolano in coro, striscioni ovunque: 'Basta cani assassini!'.
Su TikTok spopolano video di gatti indignati che mostrano statistiche gonfiate, mentre su X i loro influencer felini lanciano hashtag come #CaniKiller o #GattiSicuri. Assumono PR per diffondere storie strappalacrime di umani traditi dai loro cani, pubblicano foto di cuccioli di gatto adorabili. Ogni singolo caso, per quanto isolato, viene massimizzato come se fosse un’epidemia: un cane attacca? È la prova che tutti i cani sono un rischio.

L’obiettivo? Seminare astio tra cani e umani, far passare l’idea che i cani siano una minaccia costante, e alla fine regnare indisturbati come i nuovi padroni del cuore umano.
ORA BASIAMOCI CON LO STESSO ESEMPIO SUI FEMMINICIDI IN ITALIA
Incidenza dei responsabili di femminicidi
Calcoliamo la probabilità che un uomo adulto in Italia sia responsabile di un femminicidio in un anno:
- Con 100-120 responsabili all'anno, su 22,9 milioni di uomini adulti, l'incidenza è:
- 100 / 22.900.000 = 0,00000436 (0,000436%)
- 120 / 22.900.000 = 0,00000524 (0,000524%)