Da La Fionda:
Il Ministro afferma la specificità del femminicidio rispetto all'omicidio "non come maggiore gravità ... ma perché ha una diversità testimoniata dal numero di femminicidi: c'è un'asimmetria assolutamente evidente fra le uccisioni di donne da parte di uomini rispetto a quelle di uomini da parte di donne che sono numeri IRRISORI, veramente quasi INESISTENTI. Ed è, questa asimmetria numerica, lo specchio di un'asimmetria molto più profonda e radicata, l'asimmetria di potere nelle relazioni private".
A parte il fatto che i numeri non sono poi così diversi (33 uomini uccisi da donne nel 2024 a fronte di 26 "femminicidi" secondo la definizione più stretta) e che bisognerebbe spiegarlo alle famiglie di quegli uomini uccisi, che i loro sono lutti "irrisori e inesistenti".
Ma bisogna informare urgentemente il Ministro che tale asimmetria NON dipende dal fatto che le donne non abbiano mai intenti omicidiari nei confronti degli uomini (e quindi sarebbero figlie sane di qualche cultura diversa), bensì dall'asimmetria FISICA tra uomini e donne, che fa sì che quando un uomo intenta un omicidio su una donna, questo quasi sempre riesca, mentre quando una donna intenta un omicidio a danni di un uomo, questo spesso NON riesca.
Per poter parlare di una problema "culturale" tipico degli uomini italiani e estraneo alle donne, occorrerebbe confrontare i numeri complessivi di omicidi+tentati omicidi nei due sensi di vittimizzazione (e scorporare il dato dei perpetratori provenienti da diverse culture): Roccella vedrebbe un quadro totalmente diverso. Di fatto la "simmetria di genere" nella violenza privata è un dato ormai attestato dalla ricerca scientifica internazionale.