Allora, è una vicenda molto complessa che si fa fatica a seguire al di là delle immediate apparenze con i litigi a distanza tra Zelensky e Trump, con le dichiarazioni d' amore di Trump per la Russia.
La tesi più credibile è che l' amministrazione statunitense abbia come obiettivi la Cina, il Medio Oriente e l' America Latina. Concentrarsi su di essi può essere agevole se la Russia si toglie dalle scatole, ma la Russia si toglie dalle scatole lasciando libertà d' azione all' impero sionista-americano in cambio di qualcosa: questo qualcosa può essere l' Europa. La Russia mollò la Siria, cosa gradita a Turchia, Israele ed America, quindi si aspetta che gli avversari concedano qualcosa, giustamente.
Al tempo stesso può essere una trappola alla Russia: la si illude di fare quello che vuole in Ucraina e in Europa, e prendersi queste confidenze diventa il pretesto per poi farle guerra, è quello che accade a Saddam Hussein quando invase il Kuwait, gli USA lo illusero di poterlo fare.
La seconda ipotesi è che si stia ricattando l' Ucraina con la storia dei minerali, preziosi per la transizione digitale ed indispensabili per non dover dipendere dalla Cina che controlla il mercato delle terre rare. Zelensky non vuole cedere del tutto il controllo delle terre rare agli USA, ed allora questi minacciano di mollarlo alla mercé della Russia.
Sono ipotesi che ricavo dai miei studi quotidiani.
Infine c'è una notizia di ieri, non sappiamo fino a che punto vera ma interessante: un kazako che in passato lavorò per il KGB, il servizio segreto dell' Unione Sovietica, ha rivelato che Donald Trump è ricattato dai Russi, hanno materiale compromettente; era stato reclutato negli anni '80 dal KGB, ed effettivamente era stato in viaggio in Unione Sovietica per affari.