fruttolo999
Well-known member
Per chi di voi avrà pazienza di leggere, troverà una nuova visione, ben diversa da quella inventata dalla propaganda dei Media bugiardi !
Quanti anni ha lo Stato, inteso come forma di organizzazione del potere? In Europa diciamo circa 1200 anni. Se invece consideriamo uno dei primissimi codici di legge, quello del re Hammurabi, dobbiamo risalire a quasi 1800 anni prima di Cristo.
Per inciso dobbiamo denunciare il fatto che le informazioni storiche censurate nei libri scolastici sono moltissime.
Il capitolo cancellato di cui oggi ci occupiamo non è un capitoletto, si tratta invece di un periodo di migliaia di anni, completamente tagliati, insabbiati, vietati.
Parliamo delle società GILANICHE !!!
I libri e i mass-media in genere, ci hanno sempre insegnato che 'la civiltà' (con tutto il peso e l'importanza che riveste questa parola)
sia iniziata là dove sono sorti i primi Stati, le poleis, le grandi monarchie (egizi, babilonesi, sumeri, assiri, ittiti, fenici, greci...)
e in questo modo lo Stato, che detiene il controllo della cultura nazionale, attua la sua prima fidelizzazione autoreferenziale presso il fanciullo.
Si insegna che lo Stato equivale a civiltà (e viceversa) come se prima della nascita degli Stati
ci fossero stati soltanto clan, tribù incivili di uomini e donne, poco evoluti, quasi bestie, e anche disorganizzate.
Questo è completamente sbagliato.
Semmai è esattamente l'opposto, nel senso che le comunità gilaniche, esistenti prima della nascita degli Stati,
erano le più fiorenti della storia antica, almeno in Europa (ma diffusamente ve n'erano anche nel continente americano).
Dopo la scomparsa di queste civiltà evolute (spiegheremo anche il motivo della loro scomparsa),
l'instaurazione delle gerarchie e degli apparati dello Stato
hanno prodotto un regresso notevolissimo in ogni àmbito culturale, morale e cognitivo.
Nella pratica del quotidiano vivere, il tutto si traduce come civiltà autorganizzata e non violenta,
in cui uomini e donne hanno gli stessi diritti. Stiamo parlando di quella fase temporale che si pone tra il Neolitico e la nascita degli Stati,
quindi stiamo abbracciando un grande arco di tempo che va all'incirca dal 7000 al 3500 a.C. (talora sino al 1500 a.C.),
dove nel Sud-Est dell'Europa, isole comprese, fiorivano società pacifiche, evolute, raffinate, senza gerarchie, senza governo, senza Stato, senza eserciti.
Società NON patriarcali, anarchiche ante-litteram, dove l'auto-organizzazione protratta per migliaia di anni non ha mai generato caos e violenze.
SI COMPRENDE QUINDI CHE "PATRIARCALE" non è LA VIOLENZA DI SINGOLI UOMINI, MA DELLA STRUTTURA DI POTERE STESSO !
Presso questi popoli l'Arte era fiorente e sofisticata, gli individui erano in costante armonia con la Natura e si professava il culto per la vita,
quindi gli strumenti di morte non erano contemplati, né ammessi.
Per conseguenza, non v'era nessuna intenzione di nuocere o di sottomettere,
niente eserciti, niente repressioni, niente ingiustizie, niente gerarchie, niente mura di cinta:
in un contesto così libero e pacifico, non potevano che nascere individui altrettanto liberi e pacifici,
capaci di perpetuare questo modello di giustizia sociale.
Tutto questo risponde anche a quelle persone che sono ancorate all'idea (sbagliata)
secondo cui l'essere umano tenda per natura al dominio, alla malvagità, e che sia persino incapace di auto organizzarsi.
L'Uomo nasce anarchico, cooperativo, solidale, pacifico, vitale, libero.
gli Stati sono creazioni artificiali e menzognere, concepite espressamente per opprimere i cittadini,
i loro diritti, le loro libertà, le loro esigenze, per il tornaconto di un manipolo oligarchico che vuole comandare gli individui e avere tutti i privilegi.
LA VERITA' SULLA VIOLENZA DELLE DONNE NEL PATRIARCATO:
popolazioni indoeuropee, divenuti patriarcali e guerriere per le cause che si possono leggere nel libro 'Kurgan,
le origini della cultura europea' di M. Gimbutas, e provenienti dall'area caucasica e siberica, si introdussero in Europa,
estinguendo o assoggettando con le armi le comunità gilaniche, imponendo un modello sociale gerarchico e guerresco,
dove la forza fisica e l'autorità maschile erano gli elementi dominanti.
Ogni DONNA, da quel momento, fu destinata alla schiavitù e al concubinaggio forzato.
L'ordine anarchico venne represso.
Si istituì la proprietà privata.
I popoli assoggettati furono mantenuti e 'normalizzati' entro rigide leggi (sedicenti divine, in realtà marziali) e in condizione di servitù permanente.
Questa servitù e 'questo stato', venne con il tempo metabolizzato dalla coscienza umana ed è diventata normalità,
consuetudine, ovvietà, alla quale ci si è abituati.
E' dunque qui, e per questi motivi, che nasce la cultura del dominio e la struttura piramidale dello Stato.
Ed è da questa logica oppressiva che nascerà quella che oggi viene definita paradossalmente 'civiltà'.
Il nostro intendere la politica, la moderna organizzazione sociale, l'autorità costituita, i confini e gli eserciti,
derivano quindi dai Kurgan ed è ovvio che, dopo circa 5000 anni di questa cultura,
sembra impossibile oggi concepire un altro sistema di organizzazione sociale diversa da quella statale.
In buona sostanza, lo Stato ha prodotto impoverimento e regresso,
dominio ed oppressione, schiavi e padroni, patriarcato e tutte le aberrazioni di cui soffre la nostra società, CRIMINI compresi.
"Il problema della violenza di genere, dunque è frutto della millenaria "divisione" sociale perpetrata da una civiltà distorta
e non più in armonia con la Natura, in tutta questa confusione sono nate le più infinite divisioni sociali:
ricchi e poveri, schiavi e padroni, destra e sinistra, nord vs sud ecc ecc ecc..."
Articolo intero: https://italianimbecilli.blogspot.com/2011/02/societa-gilaniche-le-floride-comunita.html
Quanti anni ha lo Stato, inteso come forma di organizzazione del potere? In Europa diciamo circa 1200 anni. Se invece consideriamo uno dei primissimi codici di legge, quello del re Hammurabi, dobbiamo risalire a quasi 1800 anni prima di Cristo.
Per inciso dobbiamo denunciare il fatto che le informazioni storiche censurate nei libri scolastici sono moltissime.
Il capitolo cancellato di cui oggi ci occupiamo non è un capitoletto, si tratta invece di un periodo di migliaia di anni, completamente tagliati, insabbiati, vietati.
Parliamo delle società GILANICHE !!!
I libri e i mass-media in genere, ci hanno sempre insegnato che 'la civiltà' (con tutto il peso e l'importanza che riveste questa parola)
sia iniziata là dove sono sorti i primi Stati, le poleis, le grandi monarchie (egizi, babilonesi, sumeri, assiri, ittiti, fenici, greci...)
e in questo modo lo Stato, che detiene il controllo della cultura nazionale, attua la sua prima fidelizzazione autoreferenziale presso il fanciullo.
Si insegna che lo Stato equivale a civiltà (e viceversa) come se prima della nascita degli Stati
ci fossero stati soltanto clan, tribù incivili di uomini e donne, poco evoluti, quasi bestie, e anche disorganizzate.
Questo è completamente sbagliato.
Semmai è esattamente l'opposto, nel senso che le comunità gilaniche, esistenti prima della nascita degli Stati,
erano le più fiorenti della storia antica, almeno in Europa (ma diffusamente ve n'erano anche nel continente americano).
Dopo la scomparsa di queste civiltà evolute (spiegheremo anche il motivo della loro scomparsa),
l'instaurazione delle gerarchie e degli apparati dello Stato
hanno prodotto un regresso notevolissimo in ogni àmbito culturale, morale e cognitivo.
Nella pratica del quotidiano vivere, il tutto si traduce come civiltà autorganizzata e non violenta,
in cui uomini e donne hanno gli stessi diritti. Stiamo parlando di quella fase temporale che si pone tra il Neolitico e la nascita degli Stati,
quindi stiamo abbracciando un grande arco di tempo che va all'incirca dal 7000 al 3500 a.C. (talora sino al 1500 a.C.),
dove nel Sud-Est dell'Europa, isole comprese, fiorivano società pacifiche, evolute, raffinate, senza gerarchie, senza governo, senza Stato, senza eserciti.
Società NON patriarcali, anarchiche ante-litteram, dove l'auto-organizzazione protratta per migliaia di anni non ha mai generato caos e violenze.
SI COMPRENDE QUINDI CHE "PATRIARCALE" non è LA VIOLENZA DI SINGOLI UOMINI, MA DELLA STRUTTURA DI POTERE STESSO !
Presso questi popoli l'Arte era fiorente e sofisticata, gli individui erano in costante armonia con la Natura e si professava il culto per la vita,
quindi gli strumenti di morte non erano contemplati, né ammessi.
Per conseguenza, non v'era nessuna intenzione di nuocere o di sottomettere,
niente eserciti, niente repressioni, niente ingiustizie, niente gerarchie, niente mura di cinta:
in un contesto così libero e pacifico, non potevano che nascere individui altrettanto liberi e pacifici,
capaci di perpetuare questo modello di giustizia sociale.
Tutto questo risponde anche a quelle persone che sono ancorate all'idea (sbagliata)
secondo cui l'essere umano tenda per natura al dominio, alla malvagità, e che sia persino incapace di auto organizzarsi.
L'Uomo nasce anarchico, cooperativo, solidale, pacifico, vitale, libero.
gli Stati sono creazioni artificiali e menzognere, concepite espressamente per opprimere i cittadini,
i loro diritti, le loro libertà, le loro esigenze, per il tornaconto di un manipolo oligarchico che vuole comandare gli individui e avere tutti i privilegi.
LA VERITA' SULLA VIOLENZA DELLE DONNE NEL PATRIARCATO:
popolazioni indoeuropee, divenuti patriarcali e guerriere per le cause che si possono leggere nel libro 'Kurgan,
le origini della cultura europea' di M. Gimbutas, e provenienti dall'area caucasica e siberica, si introdussero in Europa,
estinguendo o assoggettando con le armi le comunità gilaniche, imponendo un modello sociale gerarchico e guerresco,
dove la forza fisica e l'autorità maschile erano gli elementi dominanti.
Ogni DONNA, da quel momento, fu destinata alla schiavitù e al concubinaggio forzato.
L'ordine anarchico venne represso.
Si istituì la proprietà privata.
I popoli assoggettati furono mantenuti e 'normalizzati' entro rigide leggi (sedicenti divine, in realtà marziali) e in condizione di servitù permanente.
Questa servitù e 'questo stato', venne con il tempo metabolizzato dalla coscienza umana ed è diventata normalità,
consuetudine, ovvietà, alla quale ci si è abituati.
E' dunque qui, e per questi motivi, che nasce la cultura del dominio e la struttura piramidale dello Stato.
Ed è da questa logica oppressiva che nascerà quella che oggi viene definita paradossalmente 'civiltà'.
Il nostro intendere la politica, la moderna organizzazione sociale, l'autorità costituita, i confini e gli eserciti,
derivano quindi dai Kurgan ed è ovvio che, dopo circa 5000 anni di questa cultura,
sembra impossibile oggi concepire un altro sistema di organizzazione sociale diversa da quella statale.
In buona sostanza, lo Stato ha prodotto impoverimento e regresso,
dominio ed oppressione, schiavi e padroni, patriarcato e tutte le aberrazioni di cui soffre la nostra società, CRIMINI compresi.
"Il problema della violenza di genere, dunque è frutto della millenaria "divisione" sociale perpetrata da una civiltà distorta
e non più in armonia con la Natura, in tutta questa confusione sono nate le più infinite divisioni sociali:
ricchi e poveri, schiavi e padroni, destra e sinistra, nord vs sud ecc ecc ecc..."
Articolo intero: https://italianimbecilli.blogspot.com/2011/02/societa-gilaniche-le-floride-comunita.html