Un alieno tra gli umani.

Pezzottato

Well-known member
Avete quella sensazione di essere derisi perché stravaganti?! Di essere calpestati perché considerati deboli?! Di essere emarginati in quanto diversi nel modo di comunicare?!

Io sì, nonostante i miei sforzi non riesco proprio ad adattarmi alla società!
Vedo intorno a me le persone più forti e pragmatiche... meno sensibili.

E per quanto mi sforzo di evolvermi interiormente... pur ottenendo progressi esiste sempre una barriera tra me e gli altri.
Quando sto da solo sono felice… quando sto con gli altri la vita è un inferno.
Ti senti inadeguato e godi dei tuoi risultati solo in solitudine o con pochi che realmente sanno apprezzarti.

Mia madre dice che mi fisso e che dovrei pensare più a me stesso: in parte hai ragione, ma quando vivi in società certe cattiverie/insensibilità altrui ti feriscono.

È dalle elementari che vengo facilmente preso in giro.
 
Chiedo scusa se per alcuni versi sono ripetitiv.o.
Confortar.mi. q.ui. mi rende più leggero.

Vorrei parlarne con qualcuno: è brutto tutto ciò
 
Condivido quanto appena detto. Io ho provato a vedere punti di vista differenti, provato a fare tante cose, ma se ce n'è una che non ho mai fatto è vivere da solo. Lo sto facendo adesso a quasi 33 anni e garantisco che cambia tutto. Dall'essere solo con i genitori all'essere completamente solo cambia tutto, il tuo modo di vivere, di pensare, di affrontare le responsabilità, ti fortifica e ti prepara alla crudezza di domani.
La stravaganza l'ho sempre vista come originalità, come superiore rispetto alla massa banale. Infatti le combriccole con cui ho ammazzato il tempo negli anni passati sembravano uscite dal circo, si rideva e si mostrava la propria essenza senza paura.
La sensibilità eccessiva all'inizio la vedi come un valore prezioso, ma alla fine è solo un gap tra te e gli altri, l'emotività ti fa solo sgambetti ad ogni situazione importante. Non avere paura, le crudezze piano piano ti pietrificheranno il cuore, con la redpill si velocizza il processo, prima c'era solo il senso critico.
Parlane più che puoi, esprimendo il disagio concretizzi nella mente ciò che non ti piace, e piano piano capisci cosa vuoi e cosa non vuoi, conosci meglio te stesso e hai più chiara la tua identità.
"Non ragioniam di lor, ma guarda e passa".
 
In infanzia e adolescenza soprattutto queste cose che tu denunci le ho provate.
Poi stare in mezzo agli altri comporta imposizioni, cose insensate, spese di soldi.
Aggiungo una cosa in più: spesso chi ti calpesta o ti percula è un debole, che deve mostrare di avercelo più lungo offendendo il malcapitato di turno, tu forse più che debole sei solo sfortunato. Tanto è vero che spesso fanno i forti in gruppo. Chi è veramente forte non ha bisogno naturale di umiliare il malcapitato.
 
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