Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

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Giovanni.Cassarino

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«Sei la vita e la morte. Sei venuta di marzo

sulla terra nuda -

il tuo brivido dura.

Sangue di primavera

- anemone o nube -

il tuo passo leggero

ha violato la terra.

Ricomincia il dolore

Cesare Pavese, poeta e scrittore degli anni 30-40. Non so se qualcuno conosce la sua vita ma la riassumo sinteticamente qui di seguito.
Nato nel 1908 da una famiglia agiata piemontese, ha il primo rapporto con una prostituta verso i 19-20 anni. Nel 33 conosce tal Tina Pizzardo di cui si innamora perdutamente ma non verrà mai corrisposto, a causa della suddetta si fa persino 3 anni di confino in Calabria in quanto la Pizzardo, iscritta al clandestino partito comunista, faceva recapitare le lettere a casa di Pavese, che era accondiscendente, ed una di queste verrà intercettata dall'OVRA e così verrà condannato lo sfortunato ed innocente poeta. Al ritorno dal confino scopre che Tina si sarà sposata con un altro, tenta invano di riconquistarla ma lei lo rifiuta nuovamente. Negli anni a seguire avrà qualche altra effimera e burrascosa storiella finché nel 1949 conoscerà Constance Dowling, bellissima attrice americana, che anch'essa lo illude ed inoltre era già impegnata in una relazione con un altro attore. È proprio all'attrice che è dedicata la poesia "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi". Decide di porre fine alla sua vita nel 1950 tramite barbiturici.

Qui un altro estratto di una sua lettera:

"Posso dirti, amore, che non mi sono mai svegliato con una donna mia al fianco, che chi ho amato non mi ha mai preso sul serio, e che ignoro lo sguardo di riconoscenza che una donna rivolge a un uomo? E ricordarti che, per via del lavoro che ho fatto, ho avuto i nervi sempre tesi, e la fantasia pronta e precisa, e il gusto delle confidenze altrui? E che sono al mondo da quarantadue anni? Non si può bruciare la candela dalle due parti – nel mio caso l'ho bruciata da una parte sola e la cenere sono i libri che ho scritto. Tutto questo te lo dico non per impietosirti – so che cosa vale la pietà, in questi casi – ma per chiarezza, perché tu non creda che quando avevo il broncio lo facessi per sport o per rendermi interessante. Sono ormai di là dalla politica. L'amore è come la grazia di Dio – l'astuzia non serve. Quanto a me, ti voglio bene, Pierina, ti voglio un falò di bene. Chiamiamolo l'ultimo guizzo della candela. Non so se ci vedremo ancora. Io lo vorrei – in fondo non voglio che questo – ma mi chiedo sovente che cosa ti consiglierei se fossi tuo fratello. Purtroppo non lo sono. Amore"

Possiamo definirlo incel vero, sicuramente la sua salute mentale fu compromessa dalle diverse donne in cui si imbatté nel corso della vita e di cui si innamorò. In qualche modo queste giocarono con i suoi sentimenti per poi ferirlo spietatamente. Penso che il fatto più grave sia legato alla Pizzardo che sapendo della sua innocenza non si autoaccusò e lasciò che lo condannassero al confine malgrado la sua non colpevolezza, nel frattempo lei conobbe e si sposò pure un altro, chissà che trauma il poveretto.
 
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