Famoso prof influencer di fisica, grazie anche al suo progetto "La fisica che ci piace", ha espresso recentemente le proprie idee riguardo all'utilizzo di chat gpt
https://sapere.virgilio.it/scuola/m...i-sta-uccidendo-il-nuovo-attacco-di-schettini
https://sapere.virgilio.it/scuola/m...f-vincenzo-schettini-stiamo-diventando-idioti
Ecco alcuni passaggi:
L’insegnante ha ricordato come ai suoi tempi, quando la rete non c’era, studiare significava riunirsi con gli amici, condividere sessioni di studio, pranzare insieme. Questa pratica, ha sottolineato, non solo favoriva l’apprendimento, ma soprattutto ti portava a stare con gli altri.
Fino a 30 anni fa, ha proseguito, l’unica alternativa alla TV era il telefono fisso, che forzava l’interazione umana: si passavano ore a parlare... Detto in altre parole, “si cercavano gli altri esseri umani“
E l’innamoramento richiedeva di “andare in discoteca, avvicinarsi agli altri”, con tutte le emozioni e le paure del caso, senza l’ausilio di app di incontri.
Il prof ha poi raccontato che quando chiede ai suoi studenti se si incontrano il pomeriggio per studiare insieme “mi guardano come a dire ‘ma che stai a dì’. Lì è scattato il mio campanello di allarme – ha ammesso -. Qui c’è qualcosa che non va”.
Da qui la sua amara riflessione: “E quindi secondo me non si incontrano più gli altri per studiare. Secondo me non si corteggia più perché non si ha neanche più voglia di corteggiare. Secondo me non si ha più voglia neanche di incontrare un amico o un parente”.
“Il QI è crollato, ma noi abbiamo disperato bisogno di intelligenze brillanti. Da fisico sono molto preoccupato”
Il professore ha poi riportato anche il monito del premio Nobel Giorgio Parisi: "Stiamo attenti perché l’Intelligenza artificiale è nelle mani dei privati, non del pubblico".
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L’insegnante ha ricordato come ai suoi tempi, quando la rete non c’era, studiare significava riunirsi con gli amici, condividere sessioni di studio, pranzare insieme. Questa pratica, ha sottolineato, non solo favoriva l’apprendimento, ma soprattutto ti portava a stare con gli altri.
Fino a 30 anni fa, ha proseguito, l’unica alternativa alla TV era il telefono fisso, che forzava l’interazione umana: si passavano ore a parlare... Detto in altre parole, “si cercavano gli altri esseri umani“
E l’innamoramento richiedeva di “andare in discoteca, avvicinarsi agli altri”, con tutte le emozioni e le paure del caso, senza l’ausilio di app di incontri.
Il prof ha poi raccontato che quando chiede ai suoi studenti se si incontrano il pomeriggio per studiare insieme “mi guardano come a dire ‘ma che stai a dì’. Lì è scattato il mio campanello di allarme – ha ammesso -. Qui c’è qualcosa che non va”.
Da qui la sua amara riflessione: “E quindi secondo me non si incontrano più gli altri per studiare. Secondo me non si corteggia più perché non si ha neanche più voglia di corteggiare. Secondo me non si ha più voglia neanche di incontrare un amico o un parente”.
“Il QI è crollato, ma noi abbiamo disperato bisogno di intelligenze brillanti. Da fisico sono molto preoccupato”
Il professore ha poi riportato anche il monito del premio Nobel Giorgio Parisi: "Stiamo attenti perché l’Intelligenza artificiale è nelle mani dei privati, non del pubblico".