Votare Trump per dispetto

mcanrew

Well-known member
«Che l’America scelga per la seconda volta Trump è triste. Lei è convinto che votare i Democratici che hanno distrutto la California e New York sarebbe stato meglio? Io non ne posso più di università plagiate dalla “cancel culture”, Black Lives Matter a danno di asiatici e ispanici, ideologia “woke”, immigrazione incontrollata, fentanyl ovunque. Sa cosa le dico? Fossi stato americano, avrei votato Trump, turandomi il naso».

Perché il commento è interessante? Non solo perché riporta in auge l’occlusione politica delle narici, di montanelliana memoria (ma Indro avrebbe detestato Trump!). Il messaggio conferma anche un sospetto: la nuova destra — non solo negli Usa — sta raccogliendo i frutti dei disastri della sinistra. Spesso li raccontano, con voluttà, persone che vengono dall’estrema sinistra: sembra quasi che debbano espiare peccati di gioventù. Chi di sinistra non è mai stato, e di destra non vuol diventare, di solito è più equilibrato. Sa che, al momento del voto, occorre scegliere il meno peggio. E in questa tornata elettorale americana — diciamolo — il meno peggio non era Donald Trump.

Il lettore non è il primo che cita la California — lo Stato di Kamala Harris — come esempio degli irritanti eccessi dei Democratici. Ne ha parlato più volte il collega Federico Rampini, lo raccontano conoscenti e amici residenti nella Bay Area (italiani e americani). Quindi, dev’essere così. Anche se in materia girano diverse leggende, come quella secondo cui il taccheggio nei negozi di San Francisco non sarebbe punibile (è falso). Così, non tutti gli universitari sono ossessionati dal genere e dai pronomi. Ricordo un incontro con gli studenti e le studentesse di Georgetown. «Come vi devo chiamare?», ho chiesto. Risposta: «Boh, faccia lei». Ma i fanatici della «cancel culture» negli Usa ci sono, non c’è dubbio. Riportare Donald Trump alla Casa Bianca per punirli? Sembra una follia. Per ovviare a un problema, non possiamo creare un problema più grosso. Se ho i tarli nel pavimento, non faccio esplodere la casa per mandarli via.
 
Il dispetto sarebbe fare crollare questo castello di carta che è la società in cui viviamo...ormai è una bomba ad orologeria, sono le 23:59:59. In compenso vedere i post strappalacrime e i pianti e le wave di protesta varie di sinostroidi da salotto, progressisti e amebe woke varie mi sta regalando grandi emozioni e forti erezioni
 
Già in Italia non cambia un cazzo tra destra e sinistra, figuriamoci negli USA.... destra moderata vs destra, non cambia un cazzo tanto chi prende le decisioni importanti sono sempre i nasoni (oh noo antisemita)
Io non capisco questa parlare male dei Nasoni, è vero che alcuni di loro comandano ma non perché sono ebrei, perché sono banchieri. È vero che stanno sopra i politici comunque
 
Io non capisco questa parlare male dei Nasoni, è vero che alcuni di loro comandano ma non perché sono ebrei, perché sono banchieri. È vero che stanno sopra i politici comunque
Non sono solo banchieri, fra i professori universitari una grossa percentuale sono dei loro, fra i giornalisti idem (a un certo punto, ricordo che i tre maggiori tg italiani avevano un direttore ebreo...)... Gli ebrei italiani sono neanche 30mila, ma un grandissimo numero di loro occupa posti di potere
 
Non sono solo banchieri, fra i professori universitari una grossa percentuale sono dei loro, fra i giornalisti idem (a un certo punto, ricordo che i tre maggiori tg italiani avevano un direttore ebreo...)... Gli ebrei italiani sono neanche 30mila, ma un grandissimo numero di loro occupa posti di potere

Questo lo diceva pure Hitler...
 
Questo lo diceva pure Hitler...
A quei tempi gli ebrei erano milioni. Alla Sapienza ci furono polemiche perché una volta fu pubblicata una lista con 160 professori ebrei (160!). I tre direttori di cui parlo erano Gad Lerner (Tg1), Mentana (TG5, oggi è a la7) e Mimun (Tg2, oggi è al tg5). E se non ricordo male, a quel tempo il direttore del più grande giornale italiano, il Corriere, era Paolo Mieli. Mica male per una minoranza che è inferiore alla popolazione di Aosta. È una minoranza che riesce a cooptare propri membri nei posti dove servono, in questo bisogna ammettere che sono molto bravi.
 
A quei tempi gli ebrei erano milioni. Alla Sapienza ci furono polemiche perché una volta fu pubblicata una lista con 160 professori ebrei (160!). I tre direttori di cui parlo erano Gad Lerner (Tg1), Mentana (TG5, oggi è a la7) e Mimun (Tg2, oggi è al tg5). E se non ricordo male, a quel tempo il direttore del più grande giornale italiano, il Corriere, era Paolo Mieli. Mica male per una minoranza che è inferiore alla popolazione di Aosta. È una minoranza che riesce a cooptare propri membri nei posti dove servono, in questo bisogna ammettere che sono molto bravi.
Sono spesso più intelligenti di molti altri, e anche più colti e preparati, scaltri. Non è colpa loro questo.
 
Sono spesso più intelligenti di molti altri, e anche più colti e preparati, scaltri. Non è colpa loro questo.
Sì ma il loro successo dipende anche dalla loro relativa capacità di lavorare come gruppo e di spalleggiarsi l'un l'altro, vedi che sono rimasti piuttosto "puri" etnicamente (gli studi sul loro DNA sono pazzeschi, sono praticamente gli stessi da millenni) pur essendo dispersi per il mondo, sfavorendo al massimo i matrimoni misti (mentre invece spesso i loro intellettuali sono favorevoli alla mescolanza degli altri popoli, forse perché vogliono "diluire" i loro nemici). Mi ricordo quando ho letto la saga di Dune, Frank Herbert immaginava che fra più di 10mila anni sarebbero esistiti ancora nelle forme attuali
 
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