Blackpill Uscite le crudezze universitarie

Per verità assolute e disperate
Non ho mai capito perché le ragazze quando vanno all'università diventano delle troie.
Il discorso è sempre il medesimo: perché quando stanno nella città natale oltre ad avere libertà limitata vivendo a casa con i genitori hanno addosso la paura del giudizio altrui: tra amici, conoscenti e familiari è un attimo a farsi la nomea da troia con la mossa sbagliata, soprattutto per quelle che vivono in paesi molto piccoli, all'università vivendo da sole in una grande città dove nessuno le conosce, circondate da coetanee e coetanei è l'ambiente ideale per darsi alla pazza gioia e al libertinaggio sessuale senza che lo venga a sapere quella pettegola di zia Maria dopo innumerevoli passaparola.
 
mezze nude si, ma quello in generale capitava perché l'ambiente era promiscuo
Comunque credo che capitare in determinati ambienti sia davvero una questione di casualità alla fine: tra città, facoltà universitaria, gruppi di amicizie formatesi e coinquilini con cui si convive, se tutti i fattori si combinano in determinati modi è un attimo a trovarsi in situazioni potenzialmente da incubo per un sottosoglia, in tanti hanno fatto l'università ma credo in pochi si siano ritrovati nella tua situazione.
Se sei chad invece vivere in un contesto universitario promiscuo significa letteralmente ritrovarsi nel giardino dell'Eden, avere in canna almeno una ons a settimana.
 
Non so se qualcuno si ricordi dell'utente Luke944 sul vecchio forum, in pratica lui da fuorisede viveva situazioni del genere abbastanza frequentemente e aveva raccontato diverse crudezze, alla fine per disperazione dato che lui non riusciva a beccare niente la sua missione era diventata aiutare i suoi amici bellocci a scopare, e tipo faceva da intermediario tra la np e i suddetti amici per farli incontrare e lasciava pure l'appartamento libero ahhahaha.
 
Comunque credo che capitare in determinati ambienti sia davvero una questione di casualità alla fine: tra città, facoltà universitaria, gruppi di amicizie formatesi e coinquilini con cui si convive, se tutti i fattori si combinano in determinati modi è un attimo a trovarsi in situazioni potenzialmente da incubo per un sottosoglia, in tanti hanno fatto l'università ma credo in pochi si siano ritrovati nella tua situazione.
Se sei chad invece vivere in un contesto universitario promiscuo significa letteralmente ritrovarsi nel giardino dell'Eden, avere in canna almeno una ons a settimana.
Ma forse dipende anche dalla facoltà che frequenti, in quelle stem causa bassa affluenza femminile ci sta che uno non veda robe estreme. Poi conta che io studiai in uno dei poli universitari più grandi d'Italia c'erano studentesse ovunque, e la grandissima parte erano fuori sede, e si sa che le tipe lontane da casa si lasciano andare.
 
circondate da coetanee e coetanei è l'ambiente ideale per darsi alla pazza gioia e al libertinaggio sessuale senza che lo venga a sapere quella pettegola di zia Maria dopo innumerevoli passaparola.
Quindi ogni volta che vedrò o sentirò una tipa che se ne va in vacanza o in qualche città per qualunque motivo so che farà la troia, è automatico.
Marchiata.
 
Quindi ogni volta che vedrò o sentirò una tipa che se ne va in vacanza o in qualche città per qualunque motivo so che farà la troia, è automatico.
Marchiata.
Sì ma non c'è neanche nulla di male, è la loro natura, è come portare Gelo in pizzeria, non aspettarti che ordini un'insalatona con pollo alla piastra.
 
Non ne ho molte da raccontare, anzi. Feci la triennale nella mia città, una zona che in confronto le Marche di Giacomo Leopardi erano un capolavoro di idee culturali e cambiamenti all'ordine del giorno, difatto l'ambiente arretrato universitario e poco stimolante a livello intellettivo, che iniziava dall'usciere per finire al rettore, si riversava anche sugli studenti che si chiedevano il perché dell'esistenza di quel buco e si limitavano ad accelerare l'agonia per prendere la laurea, crudezze zero, anche le ragazze che venivano dai dintorni, la maggioranza, erano quelle classiche da paese con mentalità chiusa e fidanzamento programmato sin dall'infanzia, una roba che per tradizioni un villaggio talebano afghano in confronto è Las Vegas. Per la magistrale mi trasferii al nord e stetti con due ragazze ed un ragazzo il primo anno: una ragazza era fidanzata e l'altra andava appresso ad uno di un altro paese che voleva soltanto scoparsela, l'altro ragazzo era incel, io ero già depresso di mio per altre questioni. Il secondo anno, invece, ebbi come coinquilini un ragazzo che l'avrò visto uscire due volte dalla sua stanza, praticamente si svegliava alle quattro del pomeriggio e passava la notte in piedi, quando mi svegliavo all'alba lui si addormentava (per modo di dire), ma era la ragazza a meritare la nostra attenzione , il tipo medio descritto da Crudista, fuorisede del sud da paese entroterra sardegnolo, famiglia benestante, lowiq ed aggressiva, acida e prepotente (combinazione perfetta per rompere le palle agli altri), fattostà che capendo già la tipologia caratteriale e rinunciando a qualsiasi interazione per preservare le mie residue facoltà mentali in quei pochi mesi che mi mancavano dalla laurea( tentare di ragionare con i blob non è tra le mie priorità di vita), me ne tirai fuori dal rispettare le regole e lasciai che la disorganizzazione facesse il suo corso, anche come esperimento sociale per la mia curiosità. Ebbene, questa, lasciata allo stato brado è stata capace di sfasciarsi con festini casalinghi, incidenti domestici, l'avrò sentita scopare con almeno una trentina di uomini diversi in nove mesi, a giudicare dalle differenti tonalità di grugniti e rumore di passi che mi arrivavano ai timpani, nonché dal tanfo che si respirava nei corridoi. Ogni tanto chiamava anche gli amici rachitici che venivano a pulirgli la stanza e buttargli la mondezza che accumulava sul balcone tipo favelas, oltre a portargli i bagagli quando doveva ripartire, con la segreta speranza che potessero anche loro intingere il biscottino. Ricapitolando, più che crudezze incellose avrei potuto redigere un trattato sociologico ed antropologico sul reale valore dell'istruzione universitaria per la massa e sul campione di gente che la frequenta, una roba che se ne avessi avuto la visione da bambino avrei cominciato a lavorare a 14 anni. Doverosa premessa, i fatti sono accaduti nel pre 2015, non c'è tanto da andare avanti con l'immaginazione per capire che le cose saranno sicuramente peggiorate in questi ultimi dieci anni tra instacaz, tikmerd e sfinder, tra malati mentali e di figa aumentati e dai 30 che la caricarono sarebbero passati ai 300, rappresentati dalla variegata fauna di chad, immigrati, professori universitari, tizi nei viaggi weekend fuori porta.
 
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