Ehilà, massimo della comprensione per quello che hai scritto. Pure io da giovane ero assai romantico, fastidiosamente visto dalla mia prospettiva odierna. Non sono sicurissimo di aver perso questa parte di me per via delle esperienze negative con le donne o perché sono invecchiato e mi sono indurito e basta, forse entrambe le cose.
Passando al punto finale: sì, le donne vanno lasciate al loro destino perché è un gesto di rispetto nei loro confronti. Oramai votano da quasi cento anni in tante parti del mondo, qui da noi da settanta. Sono quante, sei? sette? generazioni di individui che sono a pieno titolo membri della società e addirittura la indirizzano, nel senso che ricoprono cariche (tipo, da chi siamo governati attualmente?) e apparentemente - a parole, s'intende - vogliono la responsabilità e tutto quello che ne consegue. Se la devono prendere, e integralmente: se domani scoppiasse la guerra tu non le vorresti al fronte? Io sì, e per rispetto nei loro confronti le vorrei carriste, geniere, sminatrici e tutto il resto.
Non si può vivere con un piede in due scarpe: se votano e si comportano nella direzione della ricerca dell'uguaglianza totale è giusto che ce l'abbiano. Cavalleria e romanticismo non sono compatibili con questo modello: hanno ragione loro quando dicono che sono costrutti di un'altra epoca dello sviluppo umano.
Se avverti questa spinta assolutamente lecita verso il romanticismo un'idea valida è uscire (in corpo o in spirito, vedi tu) dall'Occidente e rivolgerti alle numerosissime culture dove ancora ci si aspetta questo comportamento.