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E' troppo presto. Gli ormoni, e le occasioni, alla tua età non consentono di raggiungere lo stato di uomo che va per la sua strada. Se ne riparla tra 5 o 10 anni.Questo è il mio primo post, nonostante abbia conosciuto questo forum 4 anni fa e lo abbia seguito sporadicamente; ho quasi 21 anni e vorrei chiedere consigli pratici per raggiungere questa specie di "Noluntas" schopenhaueriana perché, malgrado la "giovane età", ho presto realizzato la mia terrificante condizione.
Ma, riguardo alle prime cose che suggerisci, è una vita da schiavo.Dedicati al lavoro e al guadagno. Interessati di finanza. Studia ciò che interessa genuinamente. Vivi il presente e se puoi medita. Alimentati in maniera corretta. Allena il tuo corpo. Fa tutte queste cose fini a se stesse e indipendentemente dal risultato. Se segui queste indicazioni, anche volendo, non avresti tempo per pensare alle donne.
Beh, ad esempio raggiungesse una certo livello finanziario non sarebbe più schiavo taluni cose. Poi schiavo lo sei dipendendo da cosa e come pensi.Ma, riguardo alle prime cose che suggerisci, è una vita da schiavo.
Concordo. Un uomo dovrebbe costruirsi la propria autosufficienza morale ed economica a prescindere dalla realtà che lo circonda, prima sforzandosi di comprendere ed in seguito entrando in quella specie di Flow che permette di navigare nelle tempeste dell'esistenza. Prendersi le responsabilità per quello che si può fare ed imparare dai propri errori e non affidarsi totalmente ad altre entità di cui non si ha il controllo (e di cui non dovrebbe nemmeno esserci) siano esse uomini che donne.Dedicati al lavoro e al guadagno. Interessati di finanza. Studia ciò che interessa genuinamente. Vivi il presente e se puoi medita. Alimentati in maniera corretta. Allena il tuo corpo. Fa tutte queste cose fini a se stesse e indipendentemente dal risultato. Se segui queste indicazioni, anche volendo, non avresti tempo per pensare alle donne.
dico che il massimo a cui potrei aspirare sarebbe la totale indipendenza dagli impulsi e dagli stimoli della realtà esterna (in senso lato chiamiamola pure natura), insomma la costruzione del regno della libertà contrapposto a quello della necessità. cosa evidentemente impossibile dal momento che noi per primi siamo appunto natura. nell'impossibilità di pervenire a tutto questo non resta che fare ciò che si può, se poi anche questo a sua volta sia effettivamente libero oppure determinato è già un altro piano della discussione.Come diceva il buon Account per alcuni sono le stesse np a mandarti per la tua strada. Comunque, non esiste un manuale per diventarlo. Ognuno ha la propria esperienza ed il proprio vissuto che lo indirizzano verso ciò che ritiene più opportuno al momento, considerando pro e contro, che nella vita relazionale e sentimentale dipendono non totalmente da te come per altri ambiti dell'esistenza in misura maggiore. Si fa quel che si può fare. Senza figa si campa, senza volontà e senza cibo no.
Quello che sono riuscito a pensare in anni di introspezione è che ogni individualità deve e può cercare di adattarsi all'ambiente che lo circonda pena la non sopravvivenza (intesa in questo caso come il vivere malamente il proprio quotidiano non sopravvivenza in senso fisico). Gli impulsi e gli stimoli si avranno sempre proprio perché sono connessi a questo istinto di sopravvivenza che ci portiamo dietro ma si può cercare di canalizzarli e dargli un senso proprio in relazione all'ambiente in cui si vive, banalmente se prendiamo un bisogno essenziale per la vita come la ricerca di cibo l'organismo che soffrirà la fame farà di tutto per tutelarsi, dal cercarlo, al coltivarlo, al lavorare per comprarlo, fino ad uccidere. Se si prende il frangente degli stimoli di ricerca relazionale, di affetto o sessuale, anche in quel caso si dovrà analizzare quanta "fame" di essi un individuo avrà, ma non essendo per l'appunto dei bisogni essenziali e rapportandoli all'ambiente in cui ci si trova a vivere si andranno a soppesare i pro ed i contro che ognuno ha e che l'ambiente stesso presenta. Millenni di ricerca speculativa e filosofica hanno cercato di fornire risposte se vi potesse essere una soluzione universale per problemi personali e no, generalmente non vi è, ciascuno deve trovare la propria strada in relazione alla biologia individuale e ambientale. Rispetto al recente passato di analfabetismo e povertà si hanno tanti di quei mezzi con cui costruire una propria corazza, soltanto al tempo passato non c'è alcun rimedio (spesso anch'io fantastico di voler tornare indietro nel tempo per voler fixare alcuni momenti, ma si tratta di fantasie inapplicabili). Quello che uno può fare per fixare la realtà è l'adattamento personale ad essa giacché la realtà non si adatterà mai a te. Soluzioni pratiche: dating, geomax, studiare per migliorare la propria posizione, subliminare l'amore sessuale nella cura dei propri familiari, comprendere le dinamiche moderne, capire sé stessi e quello che si vuole, non lamentarsi se madre natura non ti ha voluto fornire il giocattolino se non si fa nulla per arrivare ad esso. In pratica, se si ha fame cercare di riempirsi la pancia senza aspettare la manna dal cielo, alle favole ci si può credere da bambini poi o cresci da solo o ti ci fanno crescere le esperienze o crepi malamente.dico che il massimo a cui potrei aspirare sarebbe la totale indipendenza dagli impulsi e dagli stimoli della realtà esterna (in senso lato chiamiamola pure natura), insomma la costruzione del regno della libertà contrapposto a quello della necessità. cosa evidentemente impossibile dal momento che noi per primi siamo appunto natura. nell'impossibilità di pervenire a tutto questo non resta che fare ciò che si può, se poi anche questo a sua volta sia effettivamente libero oppure determinato è già un altro piano della discussione.
Nel pratico, come posso "sublimare" l'istinto sessuale in qualcos'altro? Alcuni ne parlano, ma non spiegano mai come fare, per cui mi viene il dubbio che siano tutte cazzateQuello che sono riuscito a pensare in anni di introspezione è che ogni individualità deve e può cercare di adattarsi all'ambiente che lo circonda pena la non sopravvivenza (intesa in questo caso come il vivere malamente il proprio quotidiano non sopravvivenza in senso fisico). Gli impulsi e gli stimoli si avranno sempre proprio perché sono connessi a questo istinto di sopravvivenza che ci portiamo dietro ma si può cercare di canalizzarli e dargli un senso proprio in relazione all'ambiente in cui si vive, banalmente se prendiamo un bisogno essenziale per la vita come la ricerca di cibo l'organismo che soffrirà la fame farà di tutto per tutelarsi, dal cercarlo, al coltivarlo, al lavorare per comprarlo, fino ad uccidere. Se si prende il frangente degli stimoli di ricerca relazionale, di affetto o sessuale, anche in quel caso si dovrà analizzare quanta "fame" di essi un individuo avrà, ma non essendo per l'appunto dei bisogni essenziali e rapportandoli all'ambiente in cui ci si trova a vivere si andranno a soppesare i pro ed i contro che ognuno ha e che l'ambiente stesso presenta. Millenni di ricerca speculativa e filosofica hanno cercato di fornire risposte se vi potesse essere una soluzione universale per problemi personali e no, generalmente non vi è, ciascuno deve trovare la propria strada in relazione alla biologia individuale e ambientale. Rispetto al recente passato di analfabetismo e povertà si hanno tanti di quei mezzi con cui costruire una propria corazza, soltanto al tempo passato non c'è alcun rimedio (spesso anch'io fantastico di voler tornare indietro nel tempo per voler fixare alcuni momenti, ma si tratta di fantasie inapplicabili). Quello che uno può fare per fixare la realtà è l'adattamento personale ad essa giacché la realtà non si adatterà mai a te. Soluzioni pratiche: dating, geomax, studiare per migliorare la propria posizione, subliminare l'amore sessuale nella cura dei propri familiari, comprendere le dinamiche moderne, capire sé stessi e quello che si vuole, non lamentarsi se madre natura non ti ha voluto fornire il giocattolino se non si fa nulla per arrivare ad esso. In pratica, se si ha fame cercare di riempirsi la pancia senza aspettare la manna dal cielo, alle favole ci si può credere da bambini poi o cresci da solo o ti ci fanno crescere le esperienze o crepi malamente.
Non lo spiegano perché è un percorso individuale da intraprendere, che potrebbe valere per me ma non per te, secondo il proprio vissuto ed esperienze. Ma la cosa da evitare da principio è il senso di colpa e l'accascio dovuti al mondo esterno che non è controllabile da te. Diventare MGTOW è differente dal voler sublimare l'istinto sessuale, quando si è più giovani è proprio quella forza che ti permette di costruire la tua vita, puoi sublimare quell'istinto drenando quelle energie in altri progetti di vita, studiando ed arricchendo la tua vita interiore, capire la realtà che ti circonda. Ci fosse stato un manuale delle istruzioni valido per tutti sarebbe stato il libro più venduto della storia ma il manuale devi scrivertelo da te con la tua esperienza. Per me è stato quando in un momento di profondo malessere giovanile decisi che non avrei mai avuto figli per non alimentare il caos e l'infelicità di questo mondo, già questo mi rese l'atto sessuale una ginnastica senza alcuno scopo a parte il piacere a sé stante, il considerare l'esistenza come una illusione perpetua. Ripeto, sono scelte individuali dettate dalla singolarità.Nel pratico, come posso "sublimare" l'istinto sessuale in qualcos'altro? Alcuni ne parlano, ma non spiegano mai come fare, per cui mi viene il dubbio che siano tutte cazzate
il problema è credere che sia uno "stato" da raggiungere e che puoi raggiungere facendo certe cose come se sbloccassi un livello di un videogioco.Questo è il mio primo post, nonostante abbia conosciuto questo forum 4 anni fa e lo abbia seguito sporadicamente; ho quasi 21 anni e vorrei chiedere consigli pratici per raggiungere questa specie di "Noluntas" schopenhaueriana perché, malgrado la "giovane età", ho presto realizzato la mia terrificante condizione.