La simpata è la condicio sine qua non del morto di figa, tuttavia, nell'ampio ventaglio degli approcci maschili durante l'arco della propria esistenza, nessuno è esente da tale deplorevole e degradante metodologia di corteggiamento. Personalmente non sono mai stato invasivo nell'approccio verso il gentil sesso, e smisi di umiliarmi per le ragazze già prima dei venti anni, però fui protagonista di una simpata talmente grossa che mi è bastata per il resto della mia vita. A 18 anni m'innamorai di una ragazzetta coi capelli color manto di volpe e due brillanti occhi celesti, che frequentai per alcuni mesi prima che lei si andasse a trasferire in un rinomato college nelle isole britanniche. Lei mi lasciò in quel periodo, dato che era una ragazza in carriera ed io un liceale fallito di provincia e , se avessi avuto dignità, avrei capito che il rapporto fosse irrecuperabile, ma decisi di prendere un aereo e provare a convincerla a tornare con me. Spesi una cifra tra i 700 e gli 800 euro, che per un ragazzino non erano pochissimi, per starmene quattro giorni a vagabondare per la graziosa cittadina universitaria sperando che lei si convincesse a vedermi per parlarle e rimettersi con me. Inutile dire che fu un viaggio a vuoto, mi degnò solo di una patetica e arraffazzonata discussione chiarificatrice nella hall dell'albergo in cui mi liquidò senza troppi fronzoli. Quindi spesi centinai di euro per farmi 3000 km, non ci facemmo né una scopata d'addio né alcun bacio da romanzo rosa, fui solo umiliato davanti a degli inservienti indiani. Tornato a casa mi diedi all'alcol più di prima.
E voi, qual è la simpata più umiliante che avete compiuto? Non deludetemi, so che ne avete fatta qualcuna pure voi, l'abbiamo fatto tutti.
E voi, qual è la simpata più umiliante che avete compiuto? Non deludetemi, so che ne avete fatta qualcuna pure voi, l'abbiamo fatto tutti.