Andare a vivere da soli in mezzo a un bosco

Lo vorrei fare pure io.
Guarda, io 2-3 settimane fa avevo aperto un thread un pò a tema, riguardo se per in incel non sia cosa umana confinarlo in un luogo di campagna, montagna, a vivere così più o meno.
 
Perché ritirarsi in un bosco da soli, senza acqua né elettricità, coltivando da soli rappresenta per alcuni incel una fantasia di fuga estrema dalla società che li ha rifiutati o che percepiscono come ostile, ingiusta o inaccessibile.

Ecco perché alcuni incel dicono (o sognano) di farlo:

🧠 1.

Misantropia e rifiuto totale della società
  • Molti incel maturano un odio verso il mondo moderno: social, relazioni, status, estetica, competizione, ecc.
  • Vivere in solitudine nella natura rappresenta un rifiuto totale delle “regole del gioco” che li ha sempre visti perdenti.
🧱 2.

Autarchia come rivalsa
  • “Non ho bisogno di nessuno” = fantasia di potere alternativo.
  • L’idea è: “Voi avete i soldi, il sesso, i social, i followers… io vivo libero, vero, puro, con la terra”.
  • È una forma di spiritualizzazione del fallimento sociale, simile a quello che fanno certi eremiti religiosi.
🕳️ 3.

Fuga dal giudizio sociale
  • Nessuno li guarda, li critica, li rifiuta.
  • Il bosco è una zona neutra, dove non devono più confrontarsi con Chad, donne, bellezza o successo.
  • Questo è simile al concetto di “quiet quitting” ma applicato all’intera esistenza.
🔥 4.

Autopunizione / espiazione
  • In alcuni casi è una forma di punizione simbolica: “Mi isolo perché non merito il contatto umano”.
  • Altri lo vedono come un processo di “purificazione”.
🛡️ 5.

Fantasia di controllo totale
  • In un mondo che non controllano (socialmente, sessualmente, emotivamente), il bosco è il luogo dove controllano tutto: clima, cibo, ritmi, regole.
  • Una micro-anarchia personale.
Ma lo fanno davvero?

Nella stragrande maggioranza dei casi… NO.

È una fantasia di fuga, non un progetto reale. La realtà:
  • Richiede competenze estreme
  • È durissima psicologicamente
  • Porta facilmente alla depressione o al collasso fisico
Spesso chi lo dice:
  • Vive ancora con i genitori o in città
  • Passa ore online
  • Usa la frase “vado nel bosco” come sfogo simbolico, non come piano vero
 
Significa rinunciare a qualsiasi possibilità con le donne, poichè nei boschi non ce n'è nessuna.

Può andare bene per uno rassegnato a rimanere solo. Meglio liberi in mezzo alla natura che rinchiusi in ufficio/traffico 10 ore al giorno

Io poiché mangio molta carne e vicino a me ci sono molti cinghiali, vorrei imparare a cacciarli, macellarli, prendermi un grosso congelatore e conservarne la carne. Poi compro una casetta e metto pannelli solari così recupero energia elettrica. Abbatterei i costi di cibo e energia.
 
Sarebbe un sogno vivere in un bosco e incontrare una donna selvaggia tutta per noi che non ci rifiuta

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quando ero fissata con l'ecologia avevo fantasticato anche io di lasciare tutto e andare a vivere in un ecovillaggio. Da sola però non me la sarei sentita. Un ecovillaggio o una comune potrebbe essere un'idea da considerare, soprattutto per @Avanguardia, che ho sentito più volte esprimere interesse per questo tipo di vita. Non c'è nulla del genere in Sardegna, che tu sappia Avanguardia? In toscana ci sono diverse realtà, la più famosa e di lungo corso è il popolo degli elfi
 
Ho casa dei nonni paterni nella montagna friulana,vicino allo zoncolan se c'è qualche sportivo sa di che parlo,quelle piccole frazioni dove nel dopoguerra si poteva vivere di agricoltura di sussistenza e per scaldarti legna ,che dovevi tagliare intorno al paese così recuperavi prato per fare pascolare mucche ,ora naturalmente è un posto morto,scomodo,i periodi estivi vengono figli e nipoti dei vecchi in villeggiatura,si sta bene perché hai tanto da fare ,ma sei vai lì è per toglierti le femmine dalla testa,con scomodità e insetti
 
quando ero fissata con l'ecologia avevo fantasticato anche io di lasciare tutto e andare a vivere in un ecovillaggio. Da sola però non me la sarei sentita. Un ecovillaggio o una comune potrebbe essere un'idea da considerare, soprattutto per @Avanguardia, che ho sentito più volte esprimere interesse per questo tipo di vita. Non c'è nulla del genere in Sardegna, che tu sappia Avanguardia? In toscana ci sono diverse realtà, la più famosa e di lungo corso è il popolo degli elfi
So di un paio di ecovillaggi in Sardegna, e ho conosciuto gente che si sta organizzando, se ne è parlato ad incontri della comunità no-vax. Purtroppo fare le cose legalmente è molto difficile anche per i costi da sostenere, va detto.
 
Un tempo il progetto di eremitaggio sarebbe stato accessibile per tanti, parlo di secoli fa quando la natura selvaggia aveva tanto da offrire. Il cammino del progresso, della modernità, ha diminuito la superficie naturale e reso quello che resta di naturale meno generoso, sono tutte le modifiche paesaggistiche e climatiche.
Parlando della Sardegna, regione mia e di akira2000, il processo di distruzione di un territorio un tempo tutto rigoglioso e verdeggiante, inizia a fine secolo XVIII con il diboscamento per procurare il legname per i progetti ferroviari dei Savoia e le industrie continentali, dando vita al paesaggio brullo estivo sardo, con poca pioggia (più riduci le foreste, meno piove). Diciamo che fino a 50 anni fa comunque la Sardegna offriva molto a chi voleva l' autosufficienza: tante erbe commestibili, era pieno di sorgenti d' acqua potabile ed i ruscelli erano pieni d' acqua anche d' estate. Pensa, akira2000, che nelle montagne di Villa San Pietro, quel paesino tra Sarroch e Pula, nel fiume si pescavano le anguille tranquillamente, a 20 km di distanza dal mare. Immaginiamoci come doveva essere!
Oggi i ruscelli d' estate sono quasi asciutti, erbe commestibili se ne trovano in inverno ma d' estate quasi niente, sorgenti c'è ne sono molto poche, saranno 3-4 in tutto nei monti di Capoterra-Assemini-Uta. Le cose dovrebbero andare meglio nei Monti 7 Fratelli.
Lo spazio c'è così per pochi coraggiosi soltanto.
In più, riguardo l' autoproduzione agricola, sono cose che appresi in alcuni incontri no-vax con persone che progettano ecovillaggi, molti semi acquistabili in commercio purtroppo durano per un raccolto, cioè danno vita a piante i cui semi sono sterili. Non è come le piante che si coltivavano 60 anni fa. Quindi devi avere culo a trovare le sementi giuste che danno luogo a piante i cui semi saranno fecondi.
 
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