Come fate a vivere una vita così inutile?

Perchè là stanno i soldi. Uno Stato in difficoltà prende i soldi dove stanno.
Beh sì, mica investendo nei settori di rilievo e nella formazione. Non certamente industrializzando e costruendo filiere che possano trattenere tutti i laureati in uscita.
Come a dire, se sono disoccupato non serve che io trovi un lavoro, basterà chiedere la paghetta a mamma e papà. La cosa non funziona, ed è lapalissiana.
 
Beh sì, mica investendo nei settori di rilievo e nella formazione. Non certamente industrializzando e costruendo filiere che possano trattenere tutti i laureati in uscita.
Come a dire, se sono disoccupato non serve che io trovi un lavoro, basterà chiedere la paghetta a mamma e papà. La cosa non funziona, ed è lapalissiana.
quello che descrivi tu è ciò che andrebbe fatto in una situazione ottimale, ma io non ho mai scritto che l'Italia è in una situazione ottimale, ho scritto che non è sul lastrico.
 
Frena un secondo. Ricchezza totale non significa benessere.

Poi non capisco perché i soldi li dovremmo prendere ai "boomers", se risparmiano saranno fatti loro. Abbiamo una pressione fiscale tra le più alte, mancano solo i prelievi forzosi e siamo arrivati alla Grecia.
E ogni anno peggiora sempre di più, prima o poi finiscono i soldi dei parenti...
 
Io non la vedo in maniera così tragica, semplicemente bisogna accettare che per forza di cose la stra-grande maggioranza di persone ha una vita inutile e monotona.

Ma è sempre stato così. Nella preistoria nessuno doveva lavorare la maggior parte della giornata, l'uomo era padrone di sé stesso, ma la vita era comunque una merda perché ogni giorno non sapevi se avresti mangiato o se saresti morto, rischiavi di morire per ogni minima cazzata. Poi con l'avanzare della civiltà l'uomo ha voluto sempre più sicurezza e benessere, in cambio però di dover lavorare sempre di più ed essere sempre più sottomesso a un padrone, un'autorità e una società.

Fino ad arrivare a oggi, in cui abbiamo ogni benessere che ci può servire (apparte la figa ma è un discorso a parte) ma viviamo solo per lavorare e niente ha più valore.

Comunque ci sono state epoche ben peggiori per il ceto medio-basso, e soprattutto ad oggi noi in occidente siamo nella zona geografica dove si vive meglio, siamo circa 1/8 della popolazione di tutto il mondo quindi siamo tipo nel 10/15% della popolazione che vive meglio, che non è proprio una brutta base di partenza. E non venitemi a dire che in Asia si vive meglio solo perché le cessette con gli occhi a mandorla la danno più facilmente.
A che ti serve avere il sushi, l'iphone e non puoi sborrare nel culo di una bella fica (bisogno primario dell'essere umano)?

I boomers hanno avuto veramente tutto, a noi ci stanno togliendo qualunque cosa, in piu' vogliono farci vivere come automi senza passioni.
 
I boomers hanno avuto veramente tutto, a noi ci stanno togliendo qualunque cosa, in piu' vogliono farci vivere come automi senza passioni.
Tra l'altro oltre ad avere avuto tutto a costi nulli, hanno a disposizione la tecnologia senza essere nativi digitali, e vedrai che si godranno la pensione per molti anni a venire, e chi gliela paga? I giovani di oggi.
Veramente inconcepibile.
 
Io non la vedo in maniera così tragica, semplicemente bisogna accettare che per forza di cose la stra-grande maggioranza di persone ha una vita inutile e monotona.

Ma è sempre stato così. Nella preistoria nessuno doveva lavorare la maggior parte della giornata, l'uomo era padrone di sé stesso, ma la vita era comunque una merda perché ogni giorno non sapevi se avresti mangiato o se saresti morto, rischiavi di morire per ogni minima cazzata. Poi con l'avanzare della civiltà l'uomo ha voluto sempre più sicurezza e benessere, in cambio però di dover lavorare sempre di più ed essere sempre più sottomesso a un padrone, un'autorità e una società.

Fino ad arrivare a oggi, in cui abbiamo ogni benessere che ci può servire (apparte la figa ma è un discorso a parte) ma viviamo solo per lavorare e niente ha più valore.

Comunque ci sono state epoche ben peggiori per il ceto medio-basso, e soprattutto ad oggi noi in occidente siamo nella zona geografica dove si vive meglio, siamo circa 1/8 della popolazione di tutto il mondo quindi siamo tipo nel 10/15% della popolazione che vive meglio, che non è proprio una brutta base di partenza. E non venitemi a dire che in Asia si vive meglio solo perché le cessette con gli occhi a mandorla la danno più facilmente.
Hai introdotto un tema interessante, il confronto tra le sicurezze del mondo primitivo e del mondo moderno, delle società complesse.
Anzitutto la pericolosità della vita primitiva dipendeva dal luogo geografico in cui si abitava: ovvio che per un primitivo che sta o stava nella foresta del Borneo o dell' Amazzonia i pericoli sono grandi a causa soprattutto della presenza di animali pericolosi, mentre per un primitivo che sta in Sardegna i pericoli sono molto limitati perché gli animali veramente pericolosi sono inesistenti, i cinghiali forse lo sono un pò.
Andiamo al tema delle malattie: in ambiente primitivo si muore di più per malattie infettive, specialmente in età infantile, non c'erano le medicine che abbiamo oggi ne i vaccini (alcuni sono utili senza conseguenze, non è che sono tutti come il vaccino anti-covid), ma si moriva molto meno per cancro, diabete, problemi cardiovascolari, patologie neurologiche, le quali sono grandemente associate alla vita moderna, per le sostanze chimiche, le radiazioni di vario tipo, lo stesso stile di vita, in cui siamo immersi; quindi non muori per una cosa ma muori per altre cose.
Sugli incidenti, senza dubbio se in ambiente primitivo ti capitava un infortunio è più difficile soccorrere, guarire, quindi la mortalità è più alta, tuttavia dobbiamo capire quale tipo di vita sottopone al maggiore rischio di infortuni: oggi sappiamo che si muore spesso lavorando in fabbrica, nei ponteggi dei cantieri edili, si muore usando strumenti elettrici, motoseghe, saldatrici, si muore sbattendo su gradini di marmo o sull' asfalto, si muore in sinistri stradali quando si guida in automobile od in scooter, mentre in epoca primitiva tutte queste cose mica esistevano, per cui ci si domanda se nella vita primitiva le probabilità di infortunio fossero minori, ti posso raccontare un anedotto riguardante mia mamma: nel settembre del 2020 mamma cadette inciampando su una bucca stradale, si fratturò i polsi sbattendoli sull' asfalto. Fosse caduta sulla terra polverosa o meglio ancora su un terreno erboso, molto difficilmente si sarebbe fratturata i polsi, in quando parliamo di superfici meno dure dell' asfalto o del cemento.
Sulla fame, va detto che ai tempi in cui si viveva di caccia e raccolta di radici, bacche, frutti spontenei e piccola agricoltura, la popolazione era numericamente proporzionata all' ambiente naturale, per cui le risorse erano più che sufficienti per sfamarla. Cioè, vi erano pochi abitanti relativamente, la natura era poco stravolta dall' attività umana, così l' ambiente dava più o meno quello che serviva per mangiare e bere. Fino agli anni '60 in Sardegna, le campagne erano ricche di erbe commestibili, di sorgenti d' acqua potabile, ed in montagna a venti chilometri di distanza in alcuni fiumi si pescavano anguille in abbondanza. Oggi c'è da mettersi le mani nei capelli!
Tirando le somme, preferirei vivere da primitivo indipendente che da moderna ameba o moderno schiavo.
 
@Paolo97 mi dispiace tantissimo per Noradelanin, anch’io da adolescente soffrivo spesso di conati di vomito per colpa dei miei problemi psichiatrici infatti, all’epoca, mi prescrissero un farmaco per quello. Tra i disturbi che mi hai elencato mi ci rivedo in tutte. Non voglio augurargli che abbia risolto i suoi problemi e che la sua vita sia felice (che assolutamente ancora attualmente non lo sia), spero solamente abbia trovato la pace.
 
Ma io col cazzo che mi suicidio io continuo a fare la mia vita fin quando dovrò vivere anche se è di merda quando arriverà la morte morirò, ma non mi piego mai al sistema, ho tante cose da fare chiamateli cope o come volete, giocare ai videogiochi ti porta via talmente tanto tempo che non ti accorgi neanche che passa.
Io invece si, il pensiero del suicidio è sempre ogni giorno più presente e pressante, sarà perché ho preso ferie da lavoro e quindi ho più tempo, purtroppo, nel rimuginare in queste cose. Anch’io ho diversi cope ma, a volte, non bastano.
 
@Paolo97 mi dispiace tantissimo per Noradelanin, anch’io da adolescente soffrivo spesso di conati di vomito per colpa dei miei problemi psichiatrici infatti, all’epoca, mi prescrissero un farmaco per quello. Tra i disturbi che mi hai elencato mi ci rivedo in tutte. Non voglio augurargli che abbia risolto i suoi problemi e che la sua vita sia felice (che assolutamente ancora attualmente non lo sia), spero solamente abbia trovato la pace.
Assumeva farmaci e psicofarmaci da 15 anni e gli cambiavano terapia ogni 1-2 anni senza neanche riscontrate effetti negativi.
Impossibile abbia risolto quei problemi con i farmaci, visto che li aveva provati TUTTI. Dovrà per forza finire in una casa famiglia o in una struttura per anziani quando moriranno i suoi genitori.
 
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