200 milioni di euro ritornano ai criminali che hanno inquinato la "Terra dei Fuochi" in Campania

Il clan Moccia è il più antico e potente sodalizio camorristico operante nella bassa Liburia, in particolare nei comuni di Afragola, Casoria, Arzano, Caivano e limitrofi, situati a nord e nord-est di Napoli. Secondo gli inquirenti, il clan ha una grande presenza anche nella regione Lazio.[1]

Ha preso il posto del clan Magliulo, abbattendo di fatto uno dei pilastri del clan Alfieri.[2]

Fondato da Gennaro Moccia negli anni '60, il boss è stato ucciso in un attentato camorristico nel maggio del 1976, probabilmente da un gruppo di sicari al soldo dei rivali dei Moccia, ossia i clan Giugliano e Magliulo, all'epoca impegnati in una faida proprio con i Moccia i quali, in seguito, spodestarono ambedue le cosche rivali, racchiudendo così, negli anni a seguire, Afragola e i comuni limitrofi nella propria grande orbita. Il vuoto lasciato da Gennaro Moccia è stato poi colmato da sua moglie, Anna Mazza, prima donna in Italia ad aver subìto procedimenti penali per reati di mafia.
 
A me fanno sorridere questi discorsi sulle varie mafie, cioè gruppetti di teppisti di paese che tengono sotto scacco una nazione intera formata da milioni di persone...

Cioè un gruppo o clan formato da una cinquantina di persone (poco più, poco meno) che terrebbe in ostaggio migliaia di persone? Mah non capisco, cose incredibili...

Ad esempio se tutta Napoli si alzasse contro i cosiddetti mafiosi tempo un giorno ed il fenomeno si eliminerebbe...
 
A me fanno sorridere questi discorsi sulle varie mafie, cioè gruppetti di teppisti di paese che tengono sotto scacco una nazione intera formata da milioni di persone...

Ad esempio se tutta Napoli si alzasse contro i cosiddetti mafiosi tempo un giorno ed il fenomeno si eliminerebbe...
Ma quali "semplici" teppisti di paese caro?!? Forse li confondi coi Fratelli Bianchi!
 
Lo scandalo più importante di quest’estate è completamente ignorato: la scarcerazione del gotha dei massimi dirigenti di uno dei clan più potenti d’Europa, il clan Moccia. Antonio, Luigi e Gennaro Moccia. E ancora Pasquale Credentino e poi Filippo Iazzetta, Massimo Malinconico, Benito Zanfardino, Giovanni Piscopo, Francesco Di Sarno, Francesco Favella, Antonio Nobile, Gennaro Rubiconti, Giovanni Esposito. Gli uomini del clan Moccia sono stati scarcerati per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Il tutto avviene, guarda caso, in estate, quando l’attenzione è minima. Far accadere le cose d’estate è prassi italiana, quando nessuno — neanche i polemisti di professione — prestano attenzione. Per l’antimafia, è una delle più grandi sconfitte della storia degli ultimi cinquant’anni.

Un terremoto l’hanno definita questa scarcerazione. E terremoto è. Il gotha del clan Moccia non è un gruppo come gli altri, non si tratta semplicemente di criminali o narcotrafficanti che sono riusciti, attraverso un cavillo, a farla franca per qualche mese. Il clan Moccia è un clan di imprenditori, con una linea politica precisa e una negoziazione continua con le istituzioni e con la società civile. Da anni la loro tesi è quella di considerare il denaro sporco «legittimo» purché non alimenti altro crimine.
 
Lo scandalo più importante di quest’estate è completamente ignorato: la scarcerazione del gotha dei massimi dirigenti di uno dei clan più potenti d’Europa, il clan Moccia. Antonio, Luigi e Gennaro Moccia. E ancora Pasquale Credentino e poi Filippo Iazzetta, Massimo Malinconico, Benito Zanfardino, Giovanni Piscopo, Francesco Di Sarno, Francesco Favella, Antonio Nobile, Gennaro Rubiconti, Giovanni Esposito. Gli uomini del clan Moccia sono stati scarcerati per decorrenza dei termini di custodia cautelare. Il tutto avviene, guarda caso, in estate, quando l’attenzione è minima. Far accadere le cose d’estate è prassi italiana, quando nessuno — neanche i polemisti di professione — prestano attenzione. Per l’antimafia, è una delle più grandi sconfitte della storia degli ultimi cinquant’anni.

Un terremoto l’hanno definita questa scarcerazione. E terremoto è. Il gotha del clan Moccia non è un gruppo come gli altri, non si tratta semplicemente di criminali o narcotrafficanti che sono riusciti, attraverso un cavillo, a farla franca per qualche mese. Il clan Moccia è un clan di imprenditori, con una linea politica precisa e una negoziazione continua con le istituzioni e con la società civile. Da anni la loro tesi è quella di considerare il denaro sporco «legittimo» purché non alimenti altro crimine.
L’organigramma si compone (lo svelò sempre l’Operazione Morfeo del 2022) di una confederazione di gruppi locali con struttura piramidale, ai vertici ci sono i «senatori», figure che possono in autonomia decidere degli affari ma ascoltando sempre le direttive della famiglia che rimane egemone così da avere due anime — una legale ufficiale una illegale sommersa. I senatori sono le figure a cavallo tra i due mondi. Il loro obiettivo è portare avanti una posizione chiara: è tempo che lo Stato comprenda che, se un clan agisce legalmente, vince appalti legalmente, costruisce legalmente, non dev’essere perseguito in nome del suo passato. I figli di Anna Mazza, quest’estate, sono riusciti a portare avanti la loro linea.

Mai, in decenni, si era visto il gotha di un clan scarcerato in piena estate, nel silenzio più totale, rotto solo da informazione locale coraggiosa. Il governo dovrebbe intervenire. La famiglia Moccia sta già sistemando affari e muovendo soldi. Parco Verde di Caivano, è sempre stato controllato da sottofamiglie legate ai Moccia. E oggi in molti a Napoli credono che in cambio della «tranquillità» che i Moccia hanno dato per rendere Parco Verde presunto modello vincente ci sia stata la liberazione dei vertici del clan. Questo però è argomentare da complottista, non è quello che è successo.

I boss sono liberi perche le organizzazioni criminali sono potentissime, lo Stato fragile e senza mezzi, e la politica si concentra esclusivamente su elementi militari: omicidi e spaccio. Questo ha permesso la loro liberazione, non lo scambio di cui si ciarla in queste ore.

ROBERTO SAVIANO
 
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