Blackpill Universo 25 e l'esperimento brutale sui ratti, ecco perché non vogliono che gli incels ed i maschi si riproducano

Per verità assolute e disperate

Operaioasceso

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Come avevo già accennato in un precedente thread ho ipotizzato che gli incels fossero stati creati per ridurre la popolazione mondiale poiché con l'avanzare della tecnologia aumentano anche i tassi di sterilizzazione ed infertilità che portano ad una bassa natalità, il femminismo aumenta l'ipergamia influenzando negativamente i valori sociali e religiosi e portando ad un calo dei matrimoni, l'introduzione nelle scuole di temi sull'omosessualità e diritti LGBTQ+ indottrinano la mente di un ragazzo e lo inculcano a cambiare sesso, poi hanno creato il COVID-19 ovvero un epidemia a tavolino per uccidere una buona percentuale di anziani nel mondo e scoppiano conflitti a bassa intensità e guerre ibride, ma che non si estendono mai a livello globale.
Le risorse sono limitate e ciò significa che la quantità di acqua, cibo ed energia non possono soddisfare tutti i bisogni della popolazione mondiale, questo è il motivo per cui la povertà oppure l'inceldom non potranno mai essere risolte definitivamente dato che possiamo considerare anche le np come delle risorse stesse, in quanto si concedono solo ad una fascia limitata della popolazione. Ma la nostra società contrariamente a quello che si dice non è destinata al collasso, si cerca solo di mantenere un equilibrio sociologico.

Se ci fossero risorse illimitate in uno spazio paradisiaco terrestre che cosa accadrebbe? Un etologo di nome Calhoun condusse degli esperimenti con dei ratti che portarono a delle implicazioni simboliche interessanti sulla nostra società umana che vale la pena approfondire, Calhoun creò un habitat artificiale per topi chiamato "Universo 25", era un ambiente ideale: cibo e acqua illimitati, temperatura controllata. Nell'habitat furono introdotte quattro coppie di topi. Dopo 104 giorni di adattamento, i topi iniziarono a riprodursi, arrivando a raddoppiare la propria popolazione ogni 55 giorni. Tuttavia, trascorsi 315 giorni, il tasso di crescita della popolazione rallentò sensibilmente. La popolazione era arrivata a 600 esemplari. Nonostante cibo e acqua fossero garantiti in abbondanza, lo spazio iniziò a scarseggiare, e l'habitat si sovrappopolò, facendo emergere alcune anomalie comportamentali nei topi.

I nuovi nati si ritrovavano in un mondo ogni giorno sempre più affollato, in cui vi erano più topi che ruoli sociali. Le posizioni sociali, in seno alla gerarchia dei topi, erano costantemente minacciate. Lo stress di dover difendere il proprio territorio e le proprie femmine da innumerevoli contendenti portò i maschi alfa ad abbandonare il proprio compito, diventato troppo oneroso. L'assenza di questi ruoli sociali fece emergere comportamenti distruttivi e antisociali in tutta la colonia, dato che i normali rapporti sociali erano crollati, e con essi la capacità dei topi di formare legami sociali.

I maschi divennero estremamente aggressivi, arrivando a formare gruppi che attaccavano femmine e piccoli. Altri divennero pansessuali, cercando di avere un rapporto sessuale con qualsiasi topo a disposizione, che fosse maschio, femmina, giovane o vecchio. Le femmine, ormai senza più alcuna protezione, si rifugiarono presso i nidi più alti della colonia, a volte radunandosi in alcuni gruppi composti solamente da femmine, ma dovendo sprecare energie per difendere i propri nidi e se stesse, trascurarono i propri ruoli materni, abbandonando la prole a se stessa, o arrivando ad attaccarla. In alcune aree dell’habitat, la mortalità infantile raggiunse il 96%, e vi furono casi di cannibalismo, nonostante non vi fosse alcun bisogno di esso, dato che il cibo era ancora ampiamente disponibile per tutti gli esemplari.

A questo punto, nell'habitat si formano tre gruppi di topi. I topi più deboli e quelli rifiutati, resistenti fisicamente ma devastati psicologicamente, cercarono di sopravvivere radunandosi al centro dell'habitat, dove la loro vita scorreva inerme se non con qualche insensato e occasionale atto di violenza contro sé stessi. Le femmine rimaste sole cominciarono sempre più a migrare nei nidi più elevati, radunandosi in gruppi. Oltre a questi due, emerse anche un terzo gruppo, che Calhoun chiamò "i belli". Questi topi, mai lasciatisi coinvolgere nelle lotte e mai mostratisi interessati alla riproduzione, erano interessati solo a loro stessi, e le loro uniche attività erano mangiare, dormire e lisciarsi il pelo. Si distinguevano infatti dagli altri per l’assenza di ferite e per il pelo bianco e lucido. Altrove, nei gruppi maggiori, il cannibalismo (pur in presenza di cibo abbondante), il pansessualismo e le esplosioni di violenza continuavano senza sosta. La società dei topi collassò e si avviò verso l'estinzione. Pochi topi riuscirono a superare lo svezzamento; da quel giorno ci furono pochissime gravidanze ma nessun cucciolo sopravvisse. Anche quando la popolazione ritornò ai livelli iniziali dell’esperimento, non si registrarono nuove nascite. I topi ancora in grado di riprodursi, come “i belli” e alcune femmine rintanatesi ai livelli più alti della gabbia, avevano perso la capacità sociale di farlo. In qualche modo, le cavie avevano smesso di essere topi, incapaci di avere relazioni sociali.

Conclusioni:
Calhoun dimostrò attraverso i suoi esperimenti, che la catastrofe legata al sovrappopolamento non era conseguenza di effettiva scarsità di risorse, ma di mancanza di spazio e di troppe interazioni sociali. La riduzione della mortalità per cause naturali culminava nella sopravvivenza di un numero eccessivo di individui perfettamente in grado di ricoprire i ruoli sociali caratteristici della propria specie. Nel giro di poche generazioni tutti gli spazi e i ruoli sono occupati, ma vi sono ancora innumerevoli individui capaci di ricoprire i ruoli sociali già occupati. Questi esemplari giovani quindi lottano contro gli esemplari adulti per prenderne il posto, ma la lotta che ne scaturisce è così violenta da portare a un totale esaurimento sia dei contendenti sia degli adulti. A ciò segue la dissoluzione della normale organizzazione sociale (cioè, le istituzioni).

I giovani nati in queste condizioni vengono rifiutati dalle proprie madri e dagli altri associati adulti. Questo fallimento precoce nel formare legami sociali viene aggravato dall'interruzione dei cicli di azioni a causa delle interferenze meccaniche risultante dall'alto tasso di contatto tra individui viventi in una popolazione ad alta densità. L'elevato contatto frammenta ulteriormente il comportamento a causa della stocastica delle interazioni sociali, che esigono che per massimizzare la gratificazione derivata dalle interazioni sociali, l'intensità e la durata delle interazioni deve essere ridotta in proporzione alla dimensione del gruppo.

Una volta che il numero di individui in grado di ricoprire un ruolo supera largamente il numero di ruoli disponibili, emergono esemplari capaci solo dei più semplici comportamenti compatibili con la sopravvivenza fisica. L’inevitabile conseguenza è la distruzione dell’organizzazione sociale. Individui nati in queste circostanze sarebbero così distaccati dalla realtà da essere incapaci persino di alienarsi. I loro comportamenti più complessi diventerebbero frammentati. L’acquisizione, la creazione e l’utilizzo di idee appropriate per il sostentamento della vita in una società post-industriale sarebbe impossibile. La specie dunque si estingue.
 
L'interpretazione è confusa: noi siamo già in sovrappopolazione da tempo, dunque gli incel sarebbero frutto del (chiamiamolo così) effetto Calhoun delle relazioni sociali. Allora perché dovrebbe esserci qualcuno che attivamente vuole e cerca di creare altri incel, se tanto questi nascono spontaneamente in un ambiente sociale come il nostro?
Comunque il problema di applicare risultati etologici agli esseri umani è che si annullano millenni di storia e di convenzioni sociali e culturali che si sono succeduti e ancora esercitano il loro influsso: troppo semplicistico.
Ciò non toglie che la soluzione alla maggior parte dei problemi sia comunque che un buon 90% dell'umanità si estingua.
 
L'interpretazione è confusa: noi siamo già in sovrappopolazione da tempo, dunque gli incel sarebbero frutto del (chiamiamolo così) effetto Calhoun delle relazioni sociali. Allora perché dovrebbe esserci qualcuno che attivamente vuole e cerca di creare altri incel, se tanto questi nascono spontaneamente in un ambiente sociale come il nostro?
Comunque il problema di applicare risultati etologici agli esseri umani è che si annullano millenni di storia e di convenzioni sociali e culturali che si sono succeduti e ancora esercitano il loro influsso: troppo semplicistico.
Ciò non toglie che la soluzione alla maggior parte dei problemi sia comunque che un buon 90% dell'umanità si estingua.
La CIA ha finanziato il femminismo agli inizi nel caso non lo sapessi hahahah
 
bikermicemarsmain1.jpg

Finita per noi...
 
Come avevo già accennato in un precedente thread ho ipotizzato che gli incels fossero stati creati per ridurre la popolazione mondiale poiché con l'avanzare della tecnologia aumentano anche i tassi di sterilizzazione ed infertilità che portano ad una bassa natalità, il femminismo aumenta l'ipergamia influenzando negativamente i valori sociali e religiosi e portando ad un calo dei matrimoni, l'introduzione nelle scuole di temi sull'omosessualità e diritti LGBTQ+ indottrinano la mente di un ragazzo e lo inculcano a cambiare sesso, poi hanno creato il COVID-19 ovvero un epidemia a tavolino per uccidere una buona percentuale di anziani nel mondo e scoppiano conflitti a bassa intensità e guerre ibride, ma che non si estendono mai a livello globale.
Le risorse sono limitate e ciò significa che la quantità di acqua, cibo ed energia non possono soddisfare tutti i bisogni della popolazione mondiale, questo è il motivo per cui la povertà oppure l'inceldom non potranno mai essere risolte definitivamente dato che possiamo considerare anche le np come delle risorse stesse, in quanto si concedono solo ad una fascia limitata della popolazione. Ma la nostra società contrariamente a quello che si dice non è destinata al collasso, si cerca solo di mantenere un equilibrio sociologico.

Se ci fossero risorse illimitate in uno spazio paradisiaco terrestre che cosa accadrebbe? Un etologo di nome Calhoun condusse degli esperimenti con dei ratti che portarono a delle implicazioni simboliche interessanti sulla nostra società umana che vale la pena approfondire, Calhoun creò un habitat artificiale per topi chiamato "Universo 25", era un ambiente ideale: cibo e acqua illimitati, temperatura controllata. Nell'habitat furono introdotte quattro coppie di topi. Dopo 104 giorni di adattamento, i topi iniziarono a riprodursi, arrivando a raddoppiare la propria popolazione ogni 55 giorni. Tuttavia, trascorsi 315 giorni, il tasso di crescita della popolazione rallentò sensibilmente. La popolazione era arrivata a 600 esemplari. Nonostante cibo e acqua fossero garantiti in abbondanza, lo spazio iniziò a scarseggiare, e l'habitat si sovrappopolò, facendo emergere alcune anomalie comportamentali nei topi.

I nuovi nati si ritrovavano in un mondo ogni giorno sempre più affollato, in cui vi erano più topi che ruoli sociali. Le posizioni sociali, in seno alla gerarchia dei topi, erano costantemente minacciate. Lo stress di dover difendere il proprio territorio e le proprie femmine da innumerevoli contendenti portò i maschi alfa ad abbandonare il proprio compito, diventato troppo oneroso. L'assenza di questi ruoli sociali fece emergere comportamenti distruttivi e antisociali in tutta la colonia, dato che i normali rapporti sociali erano crollati, e con essi la capacità dei topi di formare legami sociali.

I maschi divennero estremamente aggressivi, arrivando a formare gruppi che attaccavano femmine e piccoli. Altri divennero pansessuali, cercando di avere un rapporto sessuale con qualsiasi topo a disposizione, che fosse maschio, femmina, giovane o vecchio. Le femmine, ormai senza più alcuna protezione, si rifugiarono presso i nidi più alti della colonia, a volte radunandosi in alcuni gruppi composti solamente da femmine, ma dovendo sprecare energie per difendere i propri nidi e se stesse, trascurarono i propri ruoli materni, abbandonando la prole a se stessa, o arrivando ad attaccarla. In alcune aree dell’habitat, la mortalità infantile raggiunse il 96%, e vi furono casi di cannibalismo, nonostante non vi fosse alcun bisogno di esso, dato che il cibo era ancora ampiamente disponibile per tutti gli esemplari.

A questo punto, nell'habitat si formano tre gruppi di topi. I topi più deboli e quelli rifiutati, resistenti fisicamente ma devastati psicologicamente, cercarono di sopravvivere radunandosi al centro dell'habitat, dove la loro vita scorreva inerme se non con qualche insensato e occasionale atto di violenza contro sé stessi. Le femmine rimaste sole cominciarono sempre più a migrare nei nidi più elevati, radunandosi in gruppi. Oltre a questi due, emerse anche un terzo gruppo, che Calhoun chiamò "i belli". Questi topi, mai lasciatisi coinvolgere nelle lotte e mai mostratisi interessati alla riproduzione, erano interessati solo a loro stessi, e le loro uniche attività erano mangiare, dormire e lisciarsi il pelo. Si distinguevano infatti dagli altri per l’assenza di ferite e per il pelo bianco e lucido. Altrove, nei gruppi maggiori, il cannibalismo (pur in presenza di cibo abbondante), il pansessualismo e le esplosioni di violenza continuavano senza sosta. La società dei topi collassò e si avviò verso l'estinzione. Pochi topi riuscirono a superare lo svezzamento; da quel giorno ci furono pochissime gravidanze ma nessun cucciolo sopravvisse. Anche quando la popolazione ritornò ai livelli iniziali dell’esperimento, non si registrarono nuove nascite. I topi ancora in grado di riprodursi, come “i belli” e alcune femmine rintanatesi ai livelli più alti della gabbia, avevano perso la capacità sociale di farlo. In qualche modo, le cavie avevano smesso di essere topi, incapaci di avere relazioni sociali.

Conclusioni:
Calhoun dimostrò attraverso i suoi esperimenti, che la catastrofe legata al sovrappopolamento non era conseguenza di effettiva scarsità di risorse, ma di mancanza di spazio e di troppe interazioni sociali. La riduzione della mortalità per cause naturali culminava nella sopravvivenza di un numero eccessivo di individui perfettamente in grado di ricoprire i ruoli sociali caratteristici della propria specie. Nel giro di poche generazioni tutti gli spazi e i ruoli sono occupati, ma vi sono ancora innumerevoli individui capaci di ricoprire i ruoli sociali già occupati. Questi esemplari giovani quindi lottano contro gli esemplari adulti per prenderne il posto, ma la lotta che ne scaturisce è così violenta da portare a un totale esaurimento sia dei contendenti sia degli adulti. A ciò segue la dissoluzione della normale organizzazione sociale (cioè, le istituzioni).

I giovani nati in queste condizioni vengono rifiutati dalle proprie madri e dagli altri associati adulti. Questo fallimento precoce nel formare legami sociali viene aggravato dall'interruzione dei cicli di azioni a causa delle interferenze meccaniche risultante dall'alto tasso di contatto tra individui viventi in una popolazione ad alta densità. L'elevato contatto frammenta ulteriormente il comportamento a causa della stocastica delle interazioni sociali, che esigono che per massimizzare la gratificazione derivata dalle interazioni sociali, l'intensità e la durata delle interazioni deve essere ridotta in proporzione alla dimensione del gruppo.

Una volta che il numero di individui in grado di ricoprire un ruolo supera largamente il numero di ruoli disponibili, emergono esemplari capaci solo dei più semplici comportamenti compatibili con la sopravvivenza fisica. L’inevitabile conseguenza è la distruzione dell’organizzazione sociale. Individui nati in queste circostanze sarebbero così distaccati dalla realtà da essere incapaci persino di alienarsi. I loro comportamenti più complessi diventerebbero frammentati. L’acquisizione, la creazione e l’utilizzo di idee appropriate per il sostentamento della vita in una società post-industriale sarebbe impossibile. La specie dunque si estingue.
Ma che so sti discorsi senza senso logico? 😳😳 E poi invece di ripetere sempre ipergamia ipergamia mettetevi in testa che semplicemente in questi la bellezza è aumentata in gran parte della popolazione (sia uomini che donne): la statura è aumentata (purtroppo non per tutti), quasi tutti vanno in palestra e curano e abbelliscono il fisico (anche se anche quì non tutti), la ricchezza è aumentata (anche questa non x tutti), la competitività è aumentata (ma anche quì alcuni non sono competitivi), con il risultato che oggi è pieno di modelli anke se di professione non fanno i modelli x cui se prima i subumani erano la normalità oggi i subumani sono una rarità che viene esclusa dai giochi
 
Che poi non ho inserito il capitalismo tra le cause sottostanti dello spopolamento, ma perché è autoesplicativo che una eccessiva competizione viene generata dall'ipergamia e quando stai lì a competere per qualcosa in continuazione la possibilità di figliare si riduce, qualsiasi cosa che abbia un valore economico va sempre a richiamare inconsciamente la figa dopotutto
 
Chi non si è accorto che ci stanno decimando piano piano ha un quoziente intellettivo a temperatura zero

Le conclusioni tratte da questo esperimento sono che quando tutto lo spazio disponibile è occupato e tutti i ruoli sociali sono occupati, la competizione e gli stress sperimentati dagli individui si traducono in una rottura totale di comportamenti sociali complessi, che alla fine si tradurrà nella morte in larga misura di una parte della popolazione.

Ciò significa per gli npc ritardati che ancora non l'hanno capito:

Incels = castriamoli o spingiamoli verso il suicidio

Normies/Np/Chads = sono ratti low iq che possono figliare e non si domandano mai di niente, hanno bisogno di più potere per la riproduzione
 
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