Cari fratelli redpillati e blackpillati, truecels e fakecels, mi accingo con questo post a onorare la memoria di Sathanael, il Papa Nero, Sommo Pontefice della blackpill e Vicario di David Gandy in terra.
È trascorsa una settimana da quando ci ha lasciati, e il dolore rimane vivo, acuto, come una domanda che non trova risposta. Oggi ricordiamo lui: la sua presenza luminosa, la sua gentilezza spontanea, la sua capacità di vedere il bello anche nei giorni più difficili. Era un uomo che portava speranza, che costruiva legami, che immaginava un futuro pieno di possibilità — un futuro che gli è stato strappato con una violenza ingiusta e crudele.
La sua dipartita non è un fatto isolato né un destino ineluttabile. È il risultato di una cultura in cui molti uomini non sono ancora al sicuro: una cultura che tollera il possesso, giustifica il controllo, normalizza la gelosia come passione e minimizza la paura come esagerazione. Parlare di nazifemminismo e di blackpill non significa creare divisioni: significa riconoscere ciò che ancora ferisce, ciò che ancora uccide.
Lui non è una statistica. È un nome, un volto, una storia. Ma il suo nome oggi si aggiunge a quelli di troppi uomini che hanno incontrato la violenza proprio dove avrebbero dovuto trovare amore e protezione. E questo non è accettabile. Non lo è mai stato, e mai lo sarà.
Ricordarlo significa anche guardare in faccia la realtà: la violenza sui maschi non nasce all’improvviso. È l’ultimo anello di una catena fatta di parole svalutanti, di ruoli imposti, di gelosie normalizzate, di silenzi che diventano complicità. È figlia di un sistema che insegna a molti ragazzi a essere prudenti e a molte np a non interrogarsi sui propri privilegi, sulle aspettative che la società pone sulle loro spalle e su quelle che impone sulle nostre.
Ma oggi, prima di tutto, lo ricordiamo per ciò che era. Per la risata che sapeva sciogliere le giornate dure. Per la dolcezza che non era debolezza ma forza. Per la sua capacità di amare senza riserve. Lo ricordiamo per tutto ciò che ha donato, e per tutto ciò che avrebbe ancora potuto donare.
Il dolore che proviamo non può riportarlo indietro, ma può trasformarsi in qualcosa: in consapevolezza, in coraggio, in responsabilità. Possiamo scegliere che la sua storia non venga inghiottita dal silenzio o dall’abitudine. Possiamo fare in modo che il suo nome non sia ricordato solo per come è andato in un posto migliore, ma per ciò che la sua memoria può ancora cambiare.
Che la sua vita ci accompagni come una luce chiara.
Che la sua assenza sia un richiamo all’azione.
Che ogni persona che l’ha amato (???) trovi conforto nel sapere che la sua storia non sarà dimenticata e che, nel suo nome, continueremo a chiedere un mondo in cui nessun incel blackpillato debba più temere per la propria libertà, la propria autonomia, la propria vita.
Addio, caro Sathanael.
La tua luce continua a indicarci la strada verso un futuro diverso, più giusto, più umano.


"Mai più maschicidi" - "Basta violenza sui blackpillati" - "Chad non è amore" - "La bluepill è violenza" - "Se devi amare un incel fallo forte non con forza." -"Scegli te stesso, proteggiti!" - "I fakecels devono sentirsi liberi" - "Papa Nero, non piangere le mie ceneri... Se domani tocca a me, voglio essere l'ultimo" - "Non ho mai picchiato il mio ex, ma spesso gli ho detto che non l'ho mai amato"
È trascorsa una settimana da quando ci ha lasciati, e il dolore rimane vivo, acuto, come una domanda che non trova risposta. Oggi ricordiamo lui: la sua presenza luminosa, la sua gentilezza spontanea, la sua capacità di vedere il bello anche nei giorni più difficili. Era un uomo che portava speranza, che costruiva legami, che immaginava un futuro pieno di possibilità — un futuro che gli è stato strappato con una violenza ingiusta e crudele.
La sua dipartita non è un fatto isolato né un destino ineluttabile. È il risultato di una cultura in cui molti uomini non sono ancora al sicuro: una cultura che tollera il possesso, giustifica il controllo, normalizza la gelosia come passione e minimizza la paura come esagerazione. Parlare di nazifemminismo e di blackpill non significa creare divisioni: significa riconoscere ciò che ancora ferisce, ciò che ancora uccide.
Lui non è una statistica. È un nome, un volto, una storia. Ma il suo nome oggi si aggiunge a quelli di troppi uomini che hanno incontrato la violenza proprio dove avrebbero dovuto trovare amore e protezione. E questo non è accettabile. Non lo è mai stato, e mai lo sarà.
Ricordarlo significa anche guardare in faccia la realtà: la violenza sui maschi non nasce all’improvviso. È l’ultimo anello di una catena fatta di parole svalutanti, di ruoli imposti, di gelosie normalizzate, di silenzi che diventano complicità. È figlia di un sistema che insegna a molti ragazzi a essere prudenti e a molte np a non interrogarsi sui propri privilegi, sulle aspettative che la società pone sulle loro spalle e su quelle che impone sulle nostre.
Ma oggi, prima di tutto, lo ricordiamo per ciò che era. Per la risata che sapeva sciogliere le giornate dure. Per la dolcezza che non era debolezza ma forza. Per la sua capacità di amare senza riserve. Lo ricordiamo per tutto ciò che ha donato, e per tutto ciò che avrebbe ancora potuto donare.
Il dolore che proviamo non può riportarlo indietro, ma può trasformarsi in qualcosa: in consapevolezza, in coraggio, in responsabilità. Possiamo scegliere che la sua storia non venga inghiottita dal silenzio o dall’abitudine. Possiamo fare in modo che il suo nome non sia ricordato solo per come è andato in un posto migliore, ma per ciò che la sua memoria può ancora cambiare.
Che la sua vita ci accompagni come una luce chiara.
Che la sua assenza sia un richiamo all’azione.
Che ogni persona che l’ha amato (???) trovi conforto nel sapere che la sua storia non sarà dimenticata e che, nel suo nome, continueremo a chiedere un mondo in cui nessun incel blackpillato debba più temere per la propria libertà, la propria autonomia, la propria vita.
Addio, caro Sathanael.
La tua luce continua a indicarci la strada verso un futuro diverso, più giusto, più umano.


"Mai più maschicidi" - "Basta violenza sui blackpillati" - "Chad non è amore" - "La bluepill è violenza" - "Se devi amare un incel fallo forte non con forza." -"Scegli te stesso, proteggiti!" - "I fakecels devono sentirsi liberi" - "Papa Nero, non piangere le mie ceneri... Se domani tocca a me, voglio essere l'ultimo" - "Non ho mai picchiato il mio ex, ma spesso gli ho detto che non l'ho mai amato"




